Ti amo

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Adrien's pov

Fra qualche giorno inizierà il mio ultimo anno alla France Doupaun.
Questa è stata decisamente l'estate migliore della mia vita, e il merito è in gran parte della mia principessa.

Sento bussare alla porta della mia camera, mi alzo dal pianoforte dove mi stavo esercitando e apro.

Mi ritrovo di fronte mio padre, sempre serio e vestito elegantemente.
- Adrien, ti volevo soltanto ricordare che stasera dovrai andare a quella festa di beneficenza a Le Grand Paris come rappresentante della casa di moda Agreste, dato che io sarò occupato-.

Sbuffo di noia, l'ultima cosa che vorrei fare e passare la mia serata a stringere mani e sorridere forzatamente.

- Posso portare qualcuno? - gli chiedo prima che esca.
Sembra rifletterci su un attimo, poi risponde con un secco "sì".

Esce lasciandomi da solo e decido di chiamare Marinette per chiederle di accompagnarmi, almeno non sarò da solo.

Il telefono squilla per un po', ma alla fine risponde.
- Hey principessa- la saluto.
- Ciao, che succede? - mi domanda.
- Niente volevo chiederti un favore-.

Sento silenzio dall'altra parte del telefono, poi ricomincia a parlare.
- Quale favore? - chiede dubbiosa.

- Niente di che, solo se ti andrebbe di venire con me a una festa di beneficenza? - domando titubante, dentro di me spero che dica di sì.

- Va bene! - accetta, sembra felice.
- Perfetto, vengo a prenderti dopo principessa. Vestiti elegante - dico e chiudo la chiamata prima che cambi idea.

Neanche due ore dopo sono sotto casa sua, in giacca e cravatta, con la mia limousine grigia ad aspettare che scenda.

Appena esce di casa non posso fare a meno di rimanere a bocca aperta: è semplicemente bellissima.

Indossa un lungo vestito nero con spacco su un lato, i capelli raccolti in morbido chignon e un sorriso talmente dolce da incantarmi completamente.

- Sei... stupenda- dico senza fiato porgendole una mano per aiutarla ad entrare in auto.

Lei arrossisce e sale, io mi siedo accanto e lei e do all'autista l'indirizzo.

- Chi cerchi? - chiedo a Marinette mentre entriamo nell'hotel, visto che si guarda intorno.

- Chloé, voglio andare a salutarla- risponde continuando a cercarla con lo sguardo.

Ma veniamo interrotti da un gruppo di giornalisti, che ci chiedono di posare per fare degli scatti.

Marinette sembra in ansia.
- Hey tranquilla - le sussurro all'orecchio per calmarla.

- Odio fare le foto - mi sussurra in rimando un po' irritata da tutte quelle attenzioni.

- Sorridi - dico e basta, la prendo per un fianco e la stringo a me sorridendo in modo che possano farci qualche scatto e poi lasciarci in pace.
Marinette segue il mio esempio e cinque minuti dopo ce ne siamo liberati.

- Chloé! - esclama la mia accompagnatrice vedendo la sua amica venire verso di noi.
Si mettono a chiacchierare lasciandomi solo.

- Signor Agreste, chi è la ragazza venuta con lei? - mi chiede una giornalista troppo invadente.

Non so cosa rispondere, ma alla fine opto per la verità.
- È la mia ragazza - rispondo sorridendo.

La giornalista continua a farmi domande, e per cercare di scappare invento la scusa che devo andare in bagno.

Sono in questo posto da neanche quindici minuti e già mi sto annoiando mortalmente.

Cerco Marinette e la invito a ballare sulle note di un dolce lento.

- Ti stai divertendo? - le domando, sperando che almeno per lei sia una bella serata.

- Più o meno, con Chloé non ho potuto parlare per molto e i giornalisti fanno domande inopportune - risponde cercando di non farmi notare quanto in realtà si annoi.

- Saremo sui giornali, vero? - mi chiede dopo qualche minuto di silenzio mentre ancora volteggiamo per la sala abbracciati.

- Temo di sì, mi dispiace - mi scuso sentendomi in colpa, non volevo trascinarla nel mio stile di vita complicato.

- Non preoccuparti, se questo è il prezzo da pagare per stare con te, mi va più che bene - ribatte e mi bacia.

- Vieni, andiamo via - dico prendendole la mano e insieme usciamo senza farci notare troppo.

Camminiamo per un po' senza una meta, e ci ritroviamo davanti alla Tour Eiffel illuminata. Vedo i suoi occhi brillare.

- Vuoi salire? - le propongo.
Risponde balbettando: - Non lo so, sai che soffro di vertigini e - ma si interrompe da sola e alla fine annuisce.

Saliamo in cima a quello che forse è il posto più romantico di tutta Parigi, e devo ammettere che non importa quante volte io sia già stato qui, il panorama rimane sempre mozzafiato.

- Adrien? - mi chiama Marinette e mi volto verso di lei.
- Si? - dico invitandola a continuare mentre mi appoggio alla ringhiera accanto a lei.

Distoglie lo sguardo un attimo, poi torna a guardarmi dritto negli occhi e sospira.

- Ti amo - dice d'istinto, e sono sicuro di riuscir a sentire il battito del suo cuore aumentare ogni secondo di più.

Non rispondo subito più che altro per la sorpresa, non mi aspettavo che me lo dicesse così all'improvviso.
Sapevo già questa cosa, ma non ce lo eravamo ancora detto ad alta voce.

La vedo avvampare imbarazzata, anche lei si è accorta che non ho ancora risposto.

Mi avvicino a lei, metto due dita sotto il suo mento e le alzo il viso, per far scontrare i nostri occhi.

- Ti amo anch'io principessa - ricambio per poi baciarla dolcemente.

Un amore a Parigi ~ AdrinetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora