"Amore mio"

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Adrien's pov

Sto uscendo di casa, con una rosa rossa tra le mani come regalo per la mia principessa per i nostri sei mesi insieme e dobbiamo incontrarci sul pont de arts tra poco.

Mio padre però mi ferma nell'ingresso, e non sembra molto felice.

- Adrien! Oggi è l'ultimo giorno che hai per accettare l'offerta di quelli della Robertson&co - mi fa notare.

- Lo so, e non intenzione di accettarla papà - gli ricordo.

- Sei un idiota se pensi di buttare via una carriera d'oro per una ragazzina con cui non durerà ancora a lungo- mi urla contro arrabbiato.

- Tra me e Marinette durerà invece, io la amo e lei ama me! - cerco di mantenere la calma.

- Adrien, cosa pensi che succederà? Starete insieme per qualche anno e poi finirà, come tutte le storie adolescenziali! Stai sprecando il tuo futuro! - insiste.

- Si può sapere cosa vuoi da me!? - gli urlo arrabbiato.
- Sono tuo padre, ho il diritto di dirti quando commetti un grande errore! - ribatte.

- Tu sei mio padre solo quando ti fa comodo - replico io, esco di casa e chiudo violentemente la porta.

La conversazione con mio padre mi ha innervosito, ma mi devo calmare, non voglio rovinare il pomeriggio mio e di Marinette per uno come lui.

Arrivo al posto prestabilito per l'incontro, ma quello che mi ritrovo davanti mi fa gelare il sangue nelle vene.

Marinette e Luka si stanno baciando.
La mia ragazza sta baciando quel chitarrista da quattro soldi.

Sento la rabbia esplodere in me, getto la rosa con il suo biglietto a terra e appena Marinette si stacca da lui gli tiro uno di quei pugni che lo stende a terra.

Vado sopra di lui, lo prendo per la maglietta e lo colpisco più forte che posso.
- Come osi toccarla pezzo di merda! - urlo furioso.

Sento le strilla di Marinette e i lamenti di Luka, ma non ci faccio caso, in questo momento sono in preda a una rabbia cieca.

- Adrien ti prego fermati! - urla la corvina con tutto il fiato che ha in corpo e mi blocco.

Luka è a terra, con gli occhi gonfi e il sangue che gli esce dal naso, svenuto.
Marinette si getta su di lui per controllare se respira.

- Sei impazzito! - mi urla contro lei guardandomi come se non fossi io.

- Perchè lo stavi baciando!? - urlo più forte in risposta.

- Mi ha baciato lui! Mi sono staccata appena ho potuto! Ma tu lo hai quasi ammazzato! - spiega accusandomi.

- Ha baciato la mia, e ripeto mia, ragazza! - mi giustifico.
- Questo non significa che devi ammazzare di botte tutti quelli che mi si avvicinano! E poi non sono una tua proprietà, so difendermi da sola! -.

Tutti i passanti ci guardano sconvolti mentre Marinette chiama l'ambulanza per Luka.

- Lo sai che odio la violenza- riprende poi - non so come cazzo Luka si sia permesso di baciarmi, ma tu non dovevi aggredirlo così ferocemente! Sono molto delusa da te!-.

- Sai che c'è, mi sono stufato di essere sempre quello che sbaglia tutto e delude tutti, vaffaculo! - le urlo con le lacrime agli occhi.

Anche lei sta scoppiando a piangere.
Mi volto e vado via a grandi passi, la sento urlare dietro di me: - Adrien! Adrien! Fermati ti prego! - mi raggiunge e mi prende per un braccio.
Non la guardo negli occhi.

- Mi stai lasciando? - mi chiede mentre sento i suoi singhiozzi aumentare.

- Ho bisogno di calmarmi - rispondo secco, libero bruscamente il braccio e vado via, lasciandola da sola.

Entro in camera mia sbattendo forte la porta, mi siedo sul letto e scoppio a piangere con la testa fra le mani.

A nessuno va bene come sono, cosa voglio, nessuno mi capisce.

Pensavo che Marinette lo facesse, ma oggi mi ha dimostrato di essere dalla parte di Luka.
Sono stanco, stanco di essere una delusione per tutti e di dover sempre lottare per trovare la felicità.

Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti il cestino, vuoto apparte il biglietto da visita strappato delle Robertson&co.

Lo prendo, accosto le due parti e senza riflettere troppo li chiamo.

Ormai non ho più niente a Parigi, nè una famiglia nè l'amore.

- Pronto? - sento dire dall'altra parte del telefono.
Mi blocco per un attimo, non so se voglio davvero farlo.

- Pronto? - ripete il signore, prendo un respiro profondo e rispondo: - Sono Adrien Agreste, accetto la vostra offerta di lavoro-.

- Ottimo! L'aereo parte tra un'ora! Le mando un auto sotto casa al più presto - ribatte e chiude la chiamata.

Preparo velocemente la valigia con lo stretto necessario, mi farò mandare il resto da Nathalie.

Quando sono davanti all'aereo non ho un attimo di esitazione, ho bisogno di andarmene da tutto questo per un po'.
Ho bisogno di una pausa.

Salgo sull'aereo e ammiro Parigi dall'alto per l'ultima volta nei prossimi quattro anni.

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⚠️ IMPORTANTE ⚠️
E questo è il finale di questo primo libro.
Sul mio profilo ( Micil_543) trovate già una parte del sequel, "Un amore a Parigi 2".

Grazie a tutti quelli che hanno letto, votato e commentato❤❤❤.
Spero che la storia vi sia piaciuta e che per il sequel sarà altrettanto.

Un amore a Parigi ~ AdrinetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora