12- Una tristezza gioiosa

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Uscii dalla biblioteca e sentii dei passi.

<<Di qua>> sentii dire la voce di Hana.

Seguii i passi di nascosto.

Entrarono nella stanza in cui si trovata Ryomen e si chiusero la porta alle loro spalle.

Ero in ansia e speravo con tutta me stessa di scoprire che la sentenza fosse stata annullata.

Attesi qualche minuto quando loro uscirono. Uno ritirò la katana nella custodia dicendo delle parole. Quando mi assicurai che fossero andati, entrai in quella stanza. Il corpo era ancora lì ed era questione di minuti prima che tornassero.

Presi una goccia del suo sangue, come dicevano le istruzioni del rituale, anche se non volevo.

Mi concessi un bacio sulla fronte che era pulita dal sangue e qualche lacrima prima di andarmene.

Quella notte tornai in quella stanza, ormai vuota, e attesi che la luna toccasse con la sua luce l'acqua della bacinella che avevo posto al centro.

Seguii tutte le istruzioni alla lettera senza sbagliare di una virgola.

Prima la pulizia delle mani, poi le braccia. In seguito bagnare il ciondolo della collana con la goccia di sangue e così via.

Concluso il procedimento, lasciai lì la collana a terra e attesi un po'. Nel rituale non diceva niente su questo durava l'attesa prima del risultato.

Passarono delle ore ma non successe niente.

Uscii da quella stanza e, una volta chiusa, scoppiai in lacrime.

Flashback...

<<Ma io non voglio perderti>>

<<Non lo farai, fidati di me>> concluse sorridendo <<Andrà tutto bene>>

Fine flashback...

Mi aveva mentito e ora lui non c'era più.

Tornai in camerata e mi addormentai tra le lacrime.

Il giorno dopo mi svegliai e Hana notò subito che avevo qualcosa che non andava.

<<Va tutto bene? Oggi è arrivata la lettera della scuola, sei stata riammessa. Non sei felice?>> disse entusiasta lei.

<<Si>> risposi con sguardo basso e triste.

Lei mi abbracciò ma io la respinsi tornando in camerata.

Rimasi lì tutto il giorno a piangere finché non arrivò la sera.

Uscii, per distrarmi, e me ne andai nel boschetto per appisolarmi su un albero per stare lontano da quel posto.

Mentre avevo gli occhi mi sentii accarezzare la guancia da una mano calda. Era gentile come se non volesse ferirmi. Sorrisi.

Aprii gli occhi e vidi difronte a me una creatura con quattro braccia provviste di unghia lunghe e appuntite nere e quattro occhi rosso fuoco fissarmi.

La pelle era tendente al rosso con dei tatuaggi e i capelli erano cortissimi e neri.

Saltai giù dallo spavento, cadendo di sotto, ma non mi trovai per terra bensì tra le braccia di quella creatura.

Questa mi sorrise e sentii che emanava tanta energia maledetta. Un maledizione di livello speciale.

Scesi dalle sue braccia istantaneamente e lo attaccai, ma lui si difese facilmente. In un battito di ciglio me lo trovai dietro la schiena che mi prese di peso a sacco di patate.

Gli tirai dei pugni sulla schiena facendolo ridere.

<<Che ti ridi, dannato schifoso? Mettimi giù>> gli esclamai.

<<Si da così il ben tornato?>> rispose lui. La sua voce suonò famigliare dal tono, anche se profonda.

<<Di che stai parlando? Non ti ho mai visto>>

<<Sono Ryomen, t/n>> disse smettendo di ridere e mettendomi giù.

Io mi fermai. Non poteva essere.

<<Stai mentendo... >> dissi io con rabbia che mi cresceva.

<<Non è vero>> insistette lui.

Scoppiai in lacrime.

<<BUGIARDO!LUI È MORTO!!>> gli urlai contro. Lui indietreggiò sedendosi a terra come se lo avesse sentito in modo personale, cercando il mio sguardo. La sua espressione mostrava tristezza e preoccupazione.

Mi ritirai, ancora in lacrime.

<<È stato giustiziato ieri>> continuai a insistere <<Non tornerà più>> cedetti, cadendo in ginocchio e continuando a piangere.

<<Fa male, lo so. Puoi sfogarti>> disse con tono gentile.

<<Mi manca>> continuai, ignorando il fatto che c'era quel coso a fissarmi <<Mi aveva promesso che saremmo stati insieme per sempre, ma non è così>> piansi ancora.

La maledizione si avvicinò e mi fece qualche carezza.

Lo lasciai fare finché non si avvicinò di più.

Mi alzò il mento e mi diede un bacio. Le labbra erano calde e accoglienti come quelle di Ryo.

Lo guardai. Lui sorrideva.

<< Il rituale ha funzionato, ci è voluto qualche ora ma ha funzionato>> disse guardandomi.

<<Sei veramente tu?>> chiesi ritirandomi e guardandolo.

<<Sì>> rispose togliendomi i capelli da davanti gli occhi. Solo ora notai il ciondolo blu che indossava. Era lui e quello era il ciondolo maledetto.

Gli saltai in braccio e lui ricambiò.

<<Ti ci è voluto prima di capire>> disse per sdrammatizzare.

<<Scemo>> risposi ancora in lacrime.

Mi prese in braccio e mi portò da qualche parte nel tempio, probabilmente nella stessa stanza in cui era stato rinchiuso.

Un amore maledetto  [SukunaXReader]Onde histórias criam vida. Descubra agora