14- Fuga dalla realtà

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Eravamo li ad accarezzarci quando mi sorse un dubbio.

<<Ma ora come farai? Non puoi stare nudo per sempre>> gli chiesi continuando a toccare in suoi tatuaggi.

<<Non lo so, mi arrangerò>>disse ridacchiando.

Al solo pensiero di lui girare nudo mi fece arrossire.

<<Aspetta, ti do questa per ora>> gli dissi porgendogli il mio kimono. Era bianco con il bordo nero. Era molto semplice, ma per ora poteva andare bene.

<<E tu?>> mi guardò preoccupato.

<<Posso dire che mi si è strappato, me ne daranno un altro>>

<<Grazie piccola>> rispose dandomi un bacio sulla fronte.

All'avvicinarsi dell'alba corsi in camerata per non dare sospetti. Lui avrebbe aspettato lì il mio ritorno.

La mattina dopo suonarono alla porta principale.

<<Buongiorno signorina. Oggi potrà tornare a scuola e frequentarla regolarmente dato che è stato trovato il vero responsabile. Il tutto era stato causato da Ryomen Haru e lei non c'entrava niente>> disse il signore alla porta appena mi ero affacciata, senza darmi il tempo di salutare.

Ero felice che potevo tornare a scuola, ma ormai, volevo rimanere qui con Ryo anzi, volevo andare via con il mio amore anche se non più umano.

<<Le farò sapere domani>>

<<No, deve preparare le valigie ora e venire con noi>>

<<E se io non volessi continuare più la scuola?>> chiesi improvvisamente.

Hana, che stava ascoltando la discussione, fece cadere il libro che aveva tra le sue mani incredule di aver sentito quelle parole.

<<Come mai non vuole?>>

<<Voglio restare qui>>

<<Ma per avere marito deve istruirsi in modo da avere qualcuno di bravo e non un fannullone>>

In quel momento scoppiai.

<<Oh, io lo avevo trovato, ma ora non posso più>>

Hana si avvicinò.

<<Di che stai parlando?>>

<<Ryomen>>

<<Cosa?>>

<<Lo avete giustiziato>> continuai a recitare, cercando di non dire che era tornato.

<<Non credo s- >>

<<due giorni fa, in una stanza di quelle che sono qui!>> urlai, in modo di farmi sentire da tutte quelle presenti nel palazzo.

Hana indietreggiò prendendo un espressione stupita, ma anche arrabbiata.

<<Lo sapevi che non potevi venire vero?>> mi disse lei.

<<E quando pensavate di dirmelo?? mai?>>

<<Era per tenerti al sicuro>>

<<Da cosa?>>

<<T/n, lui era un criminale fin da bambino. I tatuaggi non gli erano stati fatti perché i suoi genitori avevano pagato un prezzo altissimo. l'omicidio dei genitori e delle ragazze hanno fatto esasperare i piani alti.

Da bambino aveva rubato due volte a degli stranieri e questo l'hanno fatto passare, ma l'omicidio no>> mi raccontò Hana.

Ora si spiegava perché odiava i suoi genitori e il suo carattere aggressivo a volte.

<<Non mi interessa>> insistetti andandomene da lì, correndo da Ryo.

Spalancata la porta lo vidi con il kimono che gli avevo regalato. Era tranquillo e spensierato.

<<Come mi sta?>> disse sorridendo. Sorriso che scomparve quando mi vide piangere.

Mi prese in braccio e iniziò ad asciugarmi le lacrime.

<<Perché piangi cucciola?>>

<<Mi vogliono far tornare in quella scuola, ma ormai voglio stare con te. In più mi hanno detto che eri un piccolo criminale già da bambino>> gli risposi.

Lui mi strinse a sé.

<<Hanno ragione>>

<<Non mi importa, io voglio stare con te lo stesso>> insistetti.

Lui cerco di calmarmi per quello che poteva ma questo durò poco.

Sentimmo dei passi farsi sempre più vicino.

<<T/n... cos'è quella cosa?>> sentii chiedere dalla porta Hana.

<<Sono Ryo, ti ricordi di me?>> rispose beffardo lui.

<<Allontanat- >> cercò di formulare Hana guardandomi.

<<NO!>>

Mi appiccicai a un braccio di Haru.

Lui mi prese di forza e disse la frase che mi riempii di gioia.

<<Andiamocene da qui, per sempre>> disse solo, fulminando tutti con lo sguardo.

Un amore maledetto  [SukunaXReader]Where stories live. Discover now