Et lux in tenebris: infernum

Capitolo 14. A cuore aperto

Non so per quanto tempo rimaniamo stretti così in questo meraviglioso abbraccio, non so per quanto lascio a lui il compito di mantenermi integra mentre lascio andare buona parte del dolore, fatto sta che alla fine sono stremata ma anche più leggera.

-Andiamo a casa.- mi dice dopo qualche altro momento, prima di prendermi in braccio bacia con dolcezza la mia nuca alcune volte.

Una volta sistemata meglio tra le sue braccia si incammina per la stanza diretto alla porta, i tre ci stanno aspettando fuori a poca distanza dalla soglia e non appena ci vedono si avvicinano a noi immediatamente.

-Non so come ringraziarti vecchio amico.- dice Lucifero rivolgendosi al vecchio druido che vedo sorridere felice, molto probabilmente ha già capito quanto effettivamente siamo legati io e l'amico.

-Tienila fuori dai guai per un po'.- dice l'altro divertito tutto sommato mentre mi viene a stringere la spalla con calore per alcuni secondi.

-Come se fosse facile.- borbotta Lucifero mentre alza gli occhi al cielo esasperato da tale richiesta.

-Non sono io che cerco i guai, sono loro che mi trovano.- borbotto a mia volta affranta quando mi rendo conto che in pochissimo tempo ho già rischiato di morire tre volte.

-Non perderla di vista allora.- gli risponde il druido con uno strano sorriso divertito sulle labbra, la sua allusione mi fa arrossire immediatamente.

-Ci puoi giurare vecchio mio, non farà un passo senza di me.- afferma esasperato Lucifero facendo ridacchiare gli altri tre mentre io arrossisco ulteriormente.

-Oh non fatico a crederti Lucifero. . . finalmente l'hai trovata.- sussurra poi Tharox così piano che riusciamo ad udirlo solamente noi due, il sorriso sereno di Lucifero mi fa battere forte il cuore.

-Già.- sussurra a sua volta Lucifero stringendomi più forte tra le braccia, con un enorme sforzo riesco a passare il braccio attorno al suo collo e stringerlo debolmente.

Con un moto di pura gioia lascio che mi baci a lungo sulla bocca fregandosene alla grande di Astaroth e Simeon che ci guardano a bocca aperta, ricambio il bacio con la sua stessa intensità e solamente quando ci separiamo mi accorgo degli sguardi felici e sollevati degli altri tre.

-Venite a trovarmi quando si sarà rimessa, un po' di buona compagnia fa sempre piacere a un vecchio lupo solitario come me.- ci dice ancora ridacchiando il druido.

-Con molto piacere vecchio mio, porterò un altra cassa di vino.- gli dice Lucifero alzando gli occhi al cielo quando vede l'altro ghignare soddisfatto.

-Andiamo.- sussurra poi a me Lucifero avvolgendo noi demoni con la sua oscurità, non appena ci solleviamo il braccio mi ricade contro al corpo ed inizio da subito a tremare per il freddo; è come se una piccola parte del gelo mortifero fosse riuscita a rimanere dentro di me ed è solo grazie al calore di Lucifero se riesco ad accantonare il terrore.

In pochissimi attimi la nube ci deposita con cura di fronte ai cancelli sorvegliati come al solito da due guardie, che non appena ci vedono sgranano gli occhi sconvolti dalle mie condizioni.

-Sbriga in fretta la questione con Michele, usa qualsiasi mezzo per posticipare al massimo l'incontro Simeon, e non voglio essere disturbato da qualsiasi questione almeno per alcuni giorni.- inizia a dire con tono autoritario Lucifero.

-Delego a voi le questioni amministrative, Astaroth organizza l'esecuzione per domani sera mi occuperò personalmente di eliminare quella feccia dalla faccia della terra.- conclude poi rivolgendosi direttamente al generale che, prima di svanire nel regno assieme a Simeon, annuisce con aria solenne.

Tento di ignorare al meglio le due guardie che ancora mi fissano sgomenti, e alla fine sono costretta a nascondere la faccia nell'incavo tra collo e spalla di Lucifero per sottrarmi dai loro sguardi troppo insistenti.