A=Bxh/2

3K 13 5
                                    

Ma come? Viene a trovarmi la prossima settimana dopo tre mesi che ci sentiamo solo in chat? E come faccio ora? Devo trovare una soluzione.
E tutte le stupidaggini che le ho detto? Ora come faccio. Sono rovinato. Lo sapevo. Ma come ho potuto mettermi in questa situazione? Lei è bellissima ed il mio profilo Instagram senza foto l'ha incuriosita. Tutto è nato da quella frase di Neruda.
"Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso"
E lei che mise il cuoricino.
Andai a vedere le sue foto e rimasi incantato. Modella di intimo. Capelli rossi, occhi blu e un sorriso magnetico. Ecco, lì, non ho capito più nulla.
La ringraziai dicendole che lei avrebbe potuto essere l'intestataria della frase del poeta Cileno.
Da lì cominciammo a scriverci. Ogni giorno di più. Lei leggeva le mie poesie e mi commentava in privato.
E poi, dopo tre mesi di messaggi continui e di una complicità nata in punta di tastiera, la domanda:
"Ma non ti fai mai vedere tu?"
Fortuna che avevo da poco letto una pagina web sull'immaginazione e, dopo qualche secondo, storpiando, come faccio solitamente, una frase di Gaugain, le ho risposto: "Per vedermi chiudi gli occhi"
"Che bella frase che hai scritto, ma ormai lo so che sei bravo a parole. Ma io vorrei vederti..."
Ecco. Leggere quelle parole in chat mi hanno sconquassato. E io ho fatto patatrac.
Le ho inviato la foto di Daniele, il mio migliore amico e coinquilino. Lui è molto bello. Alto un metro e ottantacinque, fisico perfetto senza un filo di grasso, capelli chiari e occhi verdi.
Lei è rimasta esterrefatta.
Mi ha riempito di complimenti e, poi, la notizia che mi ha bloccato sul divano.
"Domani vengo nella tua città per lavoro. Il pomeriggio e il giorno dopo, sono libera e ti voglio vedere assolutamente. E non accetto un no come risposta"
Avrei potuto dire qualsiasi cosa. Sono in quarantena per colpa del Covid, devo andare fuori città per lavoro. Potevo dirle tutto ed, invece, le ho detto si.
Ma come ho fatto. Ho lanciato il telefono sul divano e ho cominciato a girare per la stanza. Pensa dai pensa. Fai smuovere il criceto lì dentro.
Trovato.
Dirò a Daniele di venire con me. Poi, durante un caffè, cercherò di spiegarle il motivo di questa pantomima, le racconterò tutte le mie paure. Si dai, così andrà bene. Andrà tutto bene. Questa frase non mi è nuova e non mi rassicura, ma sono certo che sarà così.
Ripreso il cellulare in mano le ho chiesto in quale albergo avrebbe soggiornato.
"Albergo? Quale albergo. Non vuoi che venga da te?"
Ma come da me. Maledizione. Ma come maledizione? Sto maledicendo una che vuole venire da me, a dormire con me. Roba da matti. Da psicanalisi Freudiana.
Rispondo:
"Ok. Chiedo a Daniele, il mio amico, se può andare a dormire da suo fratello"
"Va bene, ma lo voglio conoscere. Non sia mai che sia più bello di te 😉"
Almeno, una balla sul fatto di far venire il mio amico con me, l'ho trovata. Anzi, me l'ha messa proprio su un piatto d'argento. Studio nella mente il piano. Andremo a prenderla, farò qualche battuta simpatica, qualche frase ad effetto e poi le spiegherò tutto. Dai sicuramente andrà bene. Tanto a lei sono piaciuto per il mio essere, per quello che dico e scrivo, mica per l'aspetto fisico. Non mi ha mai visto prima di oggi. Anzi, neanche oggi, perché ha visto Daniele.
Si dai questa è la miglior soluzione. Le chiedo a che ora è in città.
"Arriverò a Termini alle nove. Mi vengono a prendere per un servizio fotografico al Palazzo della Civiltà Italiana all' EUR e, poi, verso mezzogiorno, dovrei aver finito. Vuoi venire a vedere le foto che mi faranno? È un set di Intimissimi. Corsetti e perizoma come piacciono a te...😉"
Porca miseria. Quei tre piccoli puntini seguiti da quello smile con l'occhiolino dopo le parole corsetti e perizoma mi hanno fatto girare la testa. Si sarebbero preannunciate due nottate di fuoco. Già. C'era solo quel piccolo inconveniente.
Cancello dalla mente l'immagine di lei in corsetto e perizoma e chiamo Daniele:
"Dani ciao. Senti ho un piccolo problema."
Dopo avergli spiegato tutto e aver ricevuto in cambio mille prese in giro, riesco a convincerlo ad accettare il piano. Andremo da lei al Colosseo Quadrato. Daniele si presenterà come me e io come lui. Faremo quattro chiacchiere, due o tre battute e alla fine mi annuncerò. Io sono Marco e lei si metterà a ridere sicuramente. Quasi quasi preparo anche una cosa scritta da me e le porto dei fiori. Un bel mazzo di rose rosse e un "Sei immensamente bella, mia principessa" fanno sempre colpo.
Ora meglio dormire un po' va che domani mattina mi devo svegliare presto
Il giorno seguente arriviamo all' EUR alle nove e trentatré. Il set è delimitato da un nastro giallo e lei eccola là. È bellissima. Daniele mi guarda : "Marco ma è uno spettacolo di donna!. Ma come hai fatto a cuccarla?"
"Daniè te l'ho sempre detto. Leggili due libri ogni tanto e che non siano l'autobiografia di Totti o il Corriere dello Sport. E invece di andare tutti i giorni in palestra, ogni tanto va a vedere un bel film ma di quelli d'autore. Un Nanni Moretti o un Clint Eastwood. Si ma non l'ispettore Callaghan o Rambo però..."
"A Marco ma io non c'ho mai tempo. C'ho da fa'. Altrimenti perdo di tonicità. Tiè guarda che tricipite"
"Sei un triceratopo altro che tricipiti. Dai avviciniamoci. Oh mi raccomando non mi far fare figuracce. E quando le dai le rose dille di leggerlo dopo il bigliettino. Così lo leggerà con me."
"Nun te preoccupà. Ce penso io"
E no. Invece sono preoccupatissimo. E se non dovessi piacerle? Vabè dai, al massimo, ci faremo solo quattro risate senza sesso.
Dico a Daniele di chiamarla con un gesto della mano.
"Ciao Isabella. Piacere di conoscerti. Lui è il mio amico Daniele"
Isabella si getta tra le braccia del mio amico e lo bacia appoggiandogli le labbra rosso fuoco sulle guance.
"Scusa. Ti ho lasciato il rossetto"
Bellissima. È vestita, per così dire, con una vestaglia bianca di raso e con un reggiseno di pizzo bianco che fa capolino. Non fa molto freddo a Roma ma i due capezzoli si fanno notare eccome.
"Queste rose sono per me? Sono bellissime. Sei un tesoro Marco" e stavolta le labbra vanno a finire sopra la bocca del mio amico.
"Il bigliettino" sussurro a quell'ebete di Daniele "psss il bigliettino"
"Ah si. Isabella. Il bigliettino non leggerlo ora. Lo faremo dopo insieme"
"Va bene Marco. Faremo tutto ciò che vuoi dopo ma, ora, vado a finire gli scatti. Me la reggi?"
Nel voltarsi Isabella si toglie la vestaglia e la porge al mio amico. A momenti ci prende una paresi ad entrambi. Il perizoma bianco Intimissimi è super minimal.
"A Mà ma questa è una figa assurda. Ma come hai fatto? Ma hai visto che culo?"
"E che non l'ho visto? 90-58-90 per un metro e settantasette. Ho studiato il sito Modelle.com a memoria"
"A Mà guarda. Mi fa l'occhiolino e mi sta sorridendo"
"Dai che ora ha finito e sta andando nella roulotte adibita a camerino. Ecco ti ha fatto un cenno di andare da lei. Facciamo così. Tu vai lì. Entri e le dai le rose. Lei legge il bigliettino e quando ti dirà che sei magnifico, un tesoro splendido eccetera eccetera, tu le dirai la verità. Che tu sei Daniele e che Marco sono io. Ok?"
"Ok. Vado."
Entra nella roulotte e chiude dietro di sé la porta.
Dopo dieci minuti la porta si riapre e intravedo la mano di Daniele che mi fa il cenno di avvicinarmi.
Lo faccio e, davanti la porta della roulotte, vedo Daniele a torso nudo, con un asciugamano intorno alla vita che mi fa.
"Marco tieni. Questo è il bigliettino che hai scritto. Mi ha detto che a lei delle principesse immense non gliene frega niente e che vuole il cazzo. Il mio. Perché non sei il suo tipo. Tu capisci. Io ti voglio bene ma... Questa è tanto figa."
Sono un uomo distrutto. Riesco solo a dire un ok mentre mi allontano.
"Ah a Marco riviè qua"
Dai era uno scherzo. Sti burloni. Lei si sarà voluta divertire. E poi Daniele. Altrimenti che amico è?
"A Mà stasera chiama tu madre che pe due o tre giorni me serve casa"

EROStorieHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin