3. La porta accanto.

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JASMINE

Sono due giorni che ormai sono qui nel mio nuovo appartamento, il mio capo mi ha dato una settimana di ferie arretrata per aiutarmi. Devo dire che mi sento meglio in un posto nuovo, forse mi serviva una novità, Patrick non si è fatto sentire fortunatamente in questi giorni e spero che continui così. Mentre sto guardando la mia serie preferita su Netflix sento dei botti sulla parete seguiti da delle urla. <<Sculacciami? Oddio ma questi... Bleh! Ora mi sentono!>>.

Prima pecca di questa casa: muri troppo sottili e vicini che si immedesimano fin troppo in 50 sfumature di rosso.

Ma vi pare che a 00:40 questi fanno tutto questo casino per una scopata? Esco dal mio caldo piumone, afferro le chiavi di casa e busso insistentemente alla porta accanto, mentre aspetto mi rendo conto che non so nemmeno chi ci vive qui, a parte la vecchietta del piano di sotto non ho mai visto nessuno....che siano dei vampiri?
<<Ma chi è a quest'oraaa oddio! Attenta!>>
Erano passati almeno cinque minuti e nessuno apriva così mi ero appoggiata con le spalle alla porta rassegnata al fatto che nessuno mi avrebbe aperto e invece presa alla sprovvista la porta si apre e cado all'indietro anche se per fortuna vengo arpionata da sotto le braccia.

Ah sei un uomo eh! Capirai in questo momento me li mangerei tutti a morsi per quanto ora odi il genere maschile!

Mi rimetto in piedi e mentre mi giro per guardarlo in faccia inizio a dargli contro. <<Ok che vuoi uomini siete tutti dei porci->> mi ammutolisco di punto in bianco appena vedo chi ho difronte. Un ammasso di carne alta, pelle tatuata fino al collo, capelli castani con qualche sfumatura più chiara e un po' arruffati per colpa del sudore e quel pantaloncino sicuramente indossato in fretta un po' troppo calati che lasciano intravedere la V dei sui addominali. <<Noi siamo dei porci e...? Ei! Ti piace quello che vedi eh?>> Sbruffone. Cazzo se n'è accorto. Scuoto la testa e con fatica ritorno in me. <<N-no assolutamente! Ti comunico che dalla mia camera da letto si sente tutto ed io vorrei vedere un film in santa pace, senza orgasmi e urla in stile Tarzan che mi interrompono.>> Quelle sue bellissime ed invitanti labbra si aprono in un sorriso-strappamutandine-damozzicare ma a che cosa penso dio mio! Io con gli uomini ho chiuso e poi sta già a letto con un'altra....contegno Jasmine, contegno.
<<Ahh quanta frustrazione e mancanza di sesso che sento! Ti chiedo scusa ma faccio del gran sesso e pure molto spesso quindi o ti compri dei tappi per le orecchie o ti metti l'anima in pace e senti quanto sono bravo a letto.>> Mi risponde con un ghigno divertito. <<Ma tu sei proprio uno stronzo!>> dico sbigottita. La sua sfacciataggine e arroganza mi danno ai nervi, tanto bello quanto odioso. Mi guarda ma non in faccia e nella mia testa si accende una lampadina: vestaglia di seta e babydoll! Abbasso lo sguardo e con un gesto felino chiudo la vestaglia che si era allentata scoprendo il mio seno avvolto dal pizzo nero. <<Eddai sei cattiva, era una bella vista.>>
Il fatto che gli piacesse mi fa venire dei piccoli brividi, forse non sono toccata da un po' e il fatto che qualcuno mi dia attenzioni mi fa piacere. Dai ma non l'hai visto! A questo gli piacciono tutte, basta che respirino! <<Si. È assodato. Sei un porco!>> giro i tacchi e cerco di aprire la porta di casa. <<Il porco ti augura la buonanotte roscetta.>> ANTIPATICO. <<Ahh!!>> stringo i denti e sbatto la porta dietro le mie spalle.

Ma chi si crede di essere questo!
Solo per qualche tatuaggio -oddio non è che gli stiano proprio così male- o perché è alto con quella faccia strafottente -così sexy- vabbè meglio se non penso!

Mi rimetto a letto e dopo qualche minuto sento di nuovo gli stessi rumori.
<<Ma vaffanculo!!>> ringhio danzando gli occhi al cielo.

Adesso gli faccio vedere io!

Gliela farei pagare solo per il fatto che in meno di un'ora per la seconda volta mi fa uscire dal mio involucro nel piumone a mo' di larva. Accendo la mia bellissima cassa rosa e metto a tutto volume la musica da chiesa, mi metto in ginocchio sul letto scuotendo la testiera contro la parete.
<<ORA CHE FAI? SEI ANCORA ECCITATO O POSSO DORMIRE?>> Urlo abbastanza da farmi sentire. I rumori cessano e soddisfatta spengo la musica.
<<Buonanotte porco.>>

Controllo la sveglia e mi accorgo che è terribilmente tardi, ho appuntamento con Bea e Kevin per pranzo tra quaranta minuti ed io sono ancora arrotolata come una salsiccia fra le coperte. Mi lavo i denti e penso a quel ben di dio presuntuoso, odioso, stronzo ed egocentrico che mi si è presentato davanti, rido come una scema davanti allo specchio con il dentifricio sparso sulle labbra e sul mento per quello che ho fatto ieri sera.

"Vabbè almeno si è fermato."

Pantalone morbido bianco a zampa, un dolcevita nero a collo alto, il solito cappotto, allaccio i miei fedeli anfibi, borsetta nera che tra un po' per tutte le cianfrusaglie inutili che ci ho infilato scoppia ed esco di casa.
Mentre aspetto l'ascensore sento aprirsi la porta alle mie spalle.

<<Ei, nuova vicina!>> Cazzo! E ora?
Resto di spalle a fissare il numero che sale piano, troppo lentamente. Sento il ticchettio dei tacchi e capisco che ci sta anche la sua fidanzata.

Oddio che figura.
L'adrenalina di ieri sera è andata a farsi fottere! Mi sento così a disagio.

<<La lingua ti si accende solo la notte o parli anche di giorno?>> mi prende in giro.

Lo odio. Tanto.
Mi giro verso di lui e la bionda tutta in tiro con un sorrisetto irritato.
<<Parlo quando mi va e con chi voglio.>> brava, così secca e antipatica come lui.
Mi scruta e sorride. Che c'è da ridere? La fidanzata è lobotomizzata al telefono e credo che non si sia nemmeno accorta di nulla.
DLIN!
L'ascensore finalmente si apre e mi ci fiondo dentro seguita purtroppo dalla coppia alle mie spalle. La bionda inizia ad accarezzargli la schiena senza ricevere nulla anzi il dio greco sta con le braccia tese lungo il corpo.

<<Buona giornata, ci vediamo Michelle.>> Mi viene da ridere, ma questo è davvero tanto stronzo. A quanto pare non è la sua fidanzata, l'ha usata per una notte e la liquida così?! Con tutta questa freddezza?
Mi dirigo verso al portone quando una mano, la sua mano, mi ferma.
<<Ei, io sono Liam, tu saresti?>>
<<Jasmine.>> la sua mano è ancora posata delicatamente sul mio braccio, il suo tocco stranamente non mi disturba anzi, mi piace.
<<E posso invitarti a pranzo, Jasmine?>>

Ah così? Tanto tranquillamente? Già, sarà sicuramente abituato ai si e mai ai no.

<<Sono già impegnata e non penso avrei accettato comunque.>> Molla la presa e dal cambio di espressione capisco che è appena tornato lo stronzo di prima.
<<Meglio così, era tanto per essere gentile. Fortunatamente ho di meglio da fare.>> Odioso.
<<Bene.>> affermo.
<<Ciao.>> saluta freddo.
<<Ciao.>> lo copio.


Prenditi cura di me.Where stories live. Discover now