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Alle prime luci dell'alba mi resi conto di quello che era successo.
Io e Kilian avevamo dormito insieme per la prima volta, e mentre lo guardavo dormire pensai a quanto fosse diverso mentre era incosciente delle sue azioni.
Il suo viso non era contratto nella solita smorfia infastidita, i suoi lineamenti erano distesi.
Sembrava sereno, sembrava un ragazzo molto diverso da come si ostinava ad apparire.
Era solo Kilian, ed era molto bello.
Era bello vedere come il suo braccio non si fosse staccato dal mio corpo per tutta la notte, era bello sentire il suo naso contro il mio collo e i suoi capelli che solleticavano il mio mento.
Era troppo bello per essere vero, sotto ogni punto di vista.
Quella situazione mi piaceva e temevo, davvero tanto, il momento in cui lui si sarebbe svegliato e tutto quello sarebbe finito.
Lo sentii muoversi contro di me, chiusi gli occhi perché non volevo che mi beccasse a fissarlo e trattenni il respiro mentre fingevo di dormire.
Sospirò pesantemente, la sbornia era passata e forse solo in quel momento si rese conto di essere sul quel divano con me.
Mi aspettavo di tutto da quel momento in poi, mi aspettavo che si alzasse, e che andasse via ma non accadde quello. Non ancora.
Sentii le sue dita sfiorare il mio zigomo con una delicatezza che neppure pensavo gli appartenesse. Mi toccò lì dove ero stata colpita e continuò ad accarezzare quel punto fin quando la nostra bolla magica non venne distrutta dal suono del campanello di casa mia.
Sobbalzai e lui si allontanò di scatto mettendosi seduto, ma non fu una mossa molto saggia dal momento che la sera prima aveva bevuto.
Ero imbarazzata, non sapevo cose dire mentre lui si toccava le tempie e si imponeva di non guardarmi.
  <<I-io... vado ad aprire>> si alzò, lasciandomi scendere da quel divano che da quel giorno avrei riguardato con occhi diversi.
Annuì soltanto, e quando guardai l'ora sul mio cellulare mi resi conto che fosse quasi mezzo giorno.
Cazzo, William!
Aprii la porta di casa non pensando alle conseguenze di quel gesto, ma non mi sembrava neppure il caso di far uscire Kilian dalla finestra.
Non aveva alcun senso.
<<Buon Natale!>> mi ritrovai fra due corpi che iniziarono a saltellare come cavallette impazzite, ma ero sicura che William e Brad avrebbero smesso di farlo, nell'esatto momento in cui si sarebbero resi conto di chi c'era, oltre me, in casa mia.
<<Will>> digrignai il suo nome fra i denti, ma non ci fu bisogno di dire nulla. Kilian si era già ricomposto e stava per lasciare casa mia, senza dire nulla.
Passò al mio fianco, sfiorando il mio corpo con il suo.
<<Ciao>> sussurrai io, distogliendo lo sguardo dal suo. Non mi aspettavo che mi guardasse, né che William e Brad rimassero impalati al mio fianco, senza emettere suono.
<<Ciao>> rispose, prima di lasciarmi sola con quei due e, Dio mio, avrei rimpianto la loro iniziale reazione per tutto il giorno di Natale.

***

<<Non ci posso credere!>>
Lo sguardo di William era molto diverso da quello di Brad, dopo avergli raccontato dell'aggressione.
Ero sicura che anche a Brad dispiacesse, ma William capiva e sapeva che il mio dolore fosse dovuto ad altro, e non al livido che abbelliva il mio viso, quel giorno.
<<Devi denunciarla, anzi devi denunciare entrambi>>.
Avevo già sentito quella frase, e me lo lasciai sfuggire.
<<Anche Kilian mi ha consigliato di farlo>> sussurrai, stringendo fra le mie mani un bicchiere d'acqua, troppo freddo.
<<Kilian>>. Il modo un William pronunciò quel nome, mi fece capire che stavamo per aprire un altro argomento complicato. <<È stato molto gentile stanotte>>.
<<Già, è stato molto gentile>> continuò Brad.
Provai a guadare male entrambi, ma mi scoppiava la testa per cui non avrei perso altro tempo per rispiegargli che fra di noi non era successo nulla.
<<Sarebbe stato disumano da parte sua voltarsi dall'altra parte e fingere di non avermi visto>> sbuffai. Quelle ore con lui mi avevano lasciato addosso la voglia di riviverle, ma sapevo che non sarebbe accaduto.
Lui era andato via, ed oltre un ciao non avrebbe mai aggiunto altro. Ne ero certa.
<<Sei troppo dura con te stessa>> commentò Brad, grattandosi il mento. <<Perché escludi a priori la possibilità che quel ragazzo ti abbia aiutata perché voleva farlo davvero?>>
Era difficile da spiegare, non c'era un motivo specifico ma avevo imparato a conoscere Kilian.
<<Perché non gli sono simpatica>> risposi, e quei due si guardarono.
<<Beh, io avverto una certa chimica fra voi due>> continuò imperterrito, <<vi siete guardati in quel modo>> alluse, ma io non mi scomodai a chiedere chiarimenti.
Sapevo già che avrebbe parlato di attrazione e cazzate varie, ma non bastava quello per gettarmi direttamente fra le braccia del diavolo.
<<Non lo so>>. L'intromissione di William mi sorprese. <<Non so mai cosa pensare di quel ragazzo. È palese che tu gli piaccia>> io feci una smorfia perché, a differenza sua, non ne ero così sicura.
<<Ma?>>
<<Ma è poco chiaro, alterna momenti in cui sembra che ti odi e momenti io cui ti guarda come se ti volesse davvero>>.
Scoppiai a ridere.
<<Avete bevuto parecchio ieri sera?>> scossi il capo. <<Anche se io dovessi interessargli fisicamente, non credo che lui mi voglia davvero. Non tratti in quel modo una donna che vorresti al tuo fianco. Credetemi, Kilian non è affatto gentile con me, e l'aspetto da bad boy non lo sprona a comportarsi in quel modo. Lui è davvero fatto così, sia con me che con gli altri>> dissi, ma non ero molto convinta dell'ultima parte.
Con me sapeva essere davvero cattivo e scortese, ma con gli altri era persino disposto a portare ragazzini a spasso.
<<Beh amica mia, allora fai attenzione>>. Il consiglio di William sembrava molto più serio di quanto i suoi modi volessero far intendere.
Gli avrei dato ascolto, avrei provato a non travisare quella notte ma infondo non avrei dovuto fare molto.
Ci avrebbe pensato Kilian.
<<Cambiamo discorso>> dissi. Ero stanca di quelle cose, volevo trascorrere quelle ore nel modo migliore possibile. <<Ho un regalato per William. Brad, non offenderti>>.
<<Oh, nessun problema>> rise, aggiustandosi la pashmina sul collo. <<William mi ha fermato in tempo prima che prendessi qualcosa per te>>.
<<Meglio>> arricciai il naso e lui mi sorrise ancora.
Le cose fra me e Brad stavano cambiando, e mi faceva piacere. Non era difficile tollerarlo.
<<Ehi, io sto ancora aspettando il mio regalo>> borbottò William, <<e, sinceramente, mi aspettavo anche un buon pranzo preparato da te>>.
<<Vaffanculo>> scoppiammo a ridere. Quel Natale era stato un totale disastro, ma un disastro diverso.
Qualcosa a cui infondo mi sarei potuta abituare, e mi sarei potuta abituare anche al sorriso commosso del mio amico, quando aprì il regalo che io gli avevo fatto.
Lui, invece, aveva gusti abbastanza discutibili, ed ero abbastanza sicura che non avrei mai indossato quel completino rosso di Victoria Secret.
<<Hai tanta fiducia in me>> lo guardai, facendo girare con l'indice quello che lui definiva un "semplice perizona".
<<Oh, troverai la giusta occasione per indossarlo anche se io ora mi sento un coglione per aver scelto un regalo così trasgressivo per te, e tu uno così dolce per me>>.
<<Beh, in effetti dovresti sentirti in colpa>> disse il suo ragazzo, mentre provava ad improvvisare un pranzo con tutto quello che trovò nella mia dispensa.
<<Ammettilo, non te lo aspettavi>> lo guardai negli occhi e nei suoi lessi qualcosa di così bello e nuovo per me. William mi guardava in un modo a cui non ero più abituata.
Mi guardava con amore, con rispetto. Quello che avrei tanto voluto nella mia vita.
Non era difficile, ma non era neanche facile e tutte le persone che lo avevano preceduto, non erano state in grado di eseguire quel colpito.
Ricambiai quello sguardo sperando di potergli trasmettere tutto quello che a parole non sarei mai stata in grado di dirgli.
La vita mi aveva fatto un dono, ed io sperai con tutta me stessa che non decidesse mai di portarmelo via. Non avevo fratelli, ma William sarebbe stato perfetto.

Prigionieri del destinoWhere stories live. Discover now