|Oneshot| Il ragazzo che non sapeva sorridere

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"Marco: il ragazzo che non sapeva sorridere". Da quando aveva iniziato le scuole medie era stato conosciuto così. Di fatto, il ragazzo era perfettamente in grado di sorridere, ma non lo faceva mai in classe. Almeno non mostrando i denti. Il motivo? I genitori di Marco: loro odiavano i suoi denti. Gli dicevano le cose più orribili: che era un mostro, che non era il loro vero figlio. Eppure era convinto che i genitori dovessero sostenere i propri figli e amarli incondizionatamente. Lui non contava come figlio?
Il ragazzo odiava a morte quella nuova casa, e di sicuro se ne sarebbe andato al più presto. Ma intanto non poteva fare altro che sognare una vita migliore, una in cui sarebbe stato libero di mostrare il vero se stesso al mondo e di fare tutto ciò che voleva.

Un giorno ebbe finalmente la sua occasione. Lara, la migliore amica di Marco, decise di avere una conversazione privata con lui. Con lei sarebbe stato semplice.
Per la prima volta, qualcuno gli parlò con affetto, senza giudizio. Lara gli disse che esprimere le proprie emozioni era importante, che la risata era un qualcosa di bellissimo e che non doveva vergognarsene, nè farsi fermare dal giudizio altrui.

Lara aveva ragione! Doveva fregarserne dell'opinione dei suoi compagni, dei genitori, di uno stupido ragazzino. Dopotutto non c'era nessun altro lì.
Finalmente ebbe il coraggio di condividere la parte di se stesso che amava di più, l'unica che non poteva cambiare. Sorrise.

Ma tutta la sua gioia sparì alla vista dello sguardo terrorizzato di Lara. Poi lei scappò via dalla stanza a gambe levate: evidentemente la porta non era chiusa a chiave, come aveva sperato. Ora prenderla sarebbe stato impossibile.
Si specchiò nella telecamera del suo telefono, e osservò il suo sorriso. Che aveva di male? Lui li amava: due file di meravigliosi denti aguzzi e scintillanti, come quelli di uno squalo. Perfetti per addentare qualsiasi tipo di carne. Eppure gli umani li odiavano! Il vero Marco era addirittura svenuto quando li aveva visti.

Il mio prof ci ha chiesto di scrivere una storia con questo titolo e io l'ho presa a babbio. Spero vi piaccia.

Diario di una giovane scrittriceWhere stories live. Discover now