|Oneshot| Quella notte

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《Dobbiamo andarcene. Subito》

Quella notte, verso le tre, Daphne si svegliò al suono di quelle parole.
Non che fosse una sorpresa: Nilam Whight e sua figlia non rimanevano mai nello stesso luogo troppo a lungo. Quello strano cartografo dall'aria spaventata e quella minuta ragazza di poche parole scappavano continuamente da una paesino all'altro, suscitando sempre curiosità e pettegolezzi.

Daphne si alzò controvoglia e si vestì, poi lanciò uno sguardo malinconico alla sua stanza, soffermandosi sulla finestra.
Provò una fitta di nostalgia ripensando il tempo passato a osservare il bosco con la musica ad alto volume con le cuffie, ai pic nic con i compagni di classe, a tutte le escursioni che aveva fatto con suo padre.

Suo padre... Daphne gli voleva bene, ma era stanca di svegliarsi nel cuore della notte e scappare all'improvviso, era stanca degli sguardi della gente. 
Dopo quasi un anno a Goldsdale, pensava di aver trovato una vita tranquilla, un luogo a cui appartenesse davvero. Era quasi riuscita a farsi dei veri amici... ma ovviamente era troppo bello per essere vero.

La ragazza non ebbe molto altro tempo per soffermarsi sui suoi pensieri, perchè Nilam aprì di scatto la porta della sua stanza.

《Cosa stai facendo? Dobbiamo andare!》

《E le valigie?》 chiese Daphne confusa.

《Non c'è tempo》 rispose frettolosamente Nilam porgendo uno zainetto alla figlia. 《Stanno arrivando.》

Daphne non lo aveva mai visto così spaventato.
《Chi sta-》 fu interrotta da un rumore improvviso. Uno sparo.

La ragazza non ebbe il tempo di capire da dove venisse il suono perchè Nilam abbassò immediatamente le tende. Poi si voltò verso di lei.

《Usciremo dalla porta del retro e prenderemo la macchina. Non devi fare nessun rumore, hai capito?》

《Cosa succede? Chi ha sparato?》

《Mi dispiace tantissimo》 mormorò Nilam, gli occhi azzurro cielo pieni di rimorso. 《Ci sono così tante cose che non ti ho detto...》

Si udirono dei colpi alla porta e le urla di un uomo. Nilam si sfilò un anello d'argento dal dito e lo porse alla figlia.
《Tienilo con te, qualsiasi cosa succeda》 le raccomandò 《Ti mostrerà la via quando ne avrai bisogno.》

Altri colpi.
Il padre e la figlia si precipitarono verso la porta sul retro, ma era troppo tardi: un uomo vestito di porpora li stava aspettando sulla soglia. Ed era armato.

Daphne corse istintivamente verso la finestra, ma prima che potesse arrampicarsi sul davanzale sentì un urlo. Si voltò di scatto per assicurarsi che suo padre stesse bene, ma lui non c'era.

Una pantera stava attaccando l'uomo vestito di porpora. Egli provò disperatamente di afferrare il suo fucile, ma l'animale continuò graffiargli ferocemente il viso e il petto, senza lasciargli un attimo di respiro. Daphne osservò la scena, paralizzata, finchè la pantera si allontanò dal corpo inerme e sanguinante della sua vittima.

Si udì un fracasso provenire dall'altra parte della casa e la pantera posò gli occhi azzurri su Daphne.
La ragazza temette che l'animale stesse per attaccarla, ma esso continuò a fissarla, come se volesse dirle qualcosa.
Quello non era uno sguardo feroce. Sembrava preoccupato, spaventato. Quasi umano.
La pantera voltò la testa verso la porta e poi di nuovo verso di Daphne, e allora lei capì.

Scappa.

Daphne fuggì. Mentre correva attraverso il bosco udì una cacofonia di urla, spari e ringhi provenire dalla sua casa, ma non si guardò mai alle spalle.
Quando fu senza fiato si accovacciò dietro un cespuglio. Il cuore le batteva a mille.

Era successo tutto così in fretta. Gli spari. I cacciatori in rosso. La pantera...
La pantera. Era possibile che quell'animale fosse suo padre, che fosse stato lui a uccidere quell'uomo con così tanta ferocia? Chi era quella gente? Ma soprattutto, come aveva potuto suo padre nasconderle qualcosa di così importante per tutti quegli anni?
Daphne pensava di conoscere Nilam, ma ora tutte le sue certezze erano sparite.

Improvvisamente il silenzio del bosco fu interrotto da una voce femminile: 《Eccola!》

Daphne si guardò intorno in cerca di una via di fuga, quando intravide debole un bagliore azzurro provenire dalla sua mano.
Non aveva fatto caso alle decorazioni sull'anello, ma ora notò una specie di fiore formato da quattro gemme a forma di goccia. E quella più in alto stava brillando.

Ti mostrerà la via quando ne avrai bisogno.

Daphne scattò in piedi e corse in avanti, finché non si ritrovò sull'orlo di un precipizio.
La ragazza osservò l'anello, disperata, ma esso non era cambiato. Sul suo fondo del dirupo non c'erano specchi d'acqua o altri elementi che avrebbero potuto attutire la sua caduta, solo alberi e rocce.

Eppure Daphne si fidava di dell'anello. Non sapeva perché, ma era sicura di dover andare in quella direzione. Ma come?
Sentì i passì dei suoi inseguitori farsi sempre più vicini. Non c'era tempo di trovare un modo per scendere lentamente.

Oh, devo essere impazzita, pensò Daphne osservando il dirupo, sono completamente uscita di testa.
E poi saltò.







SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Sì, questa raccolta esiste ancora.
Questa era la mia storia per il concorso di scrittura di radio___potter su Instagram. La traccia era questa:

Sono contenta di aver partecipato a questo concorso, sia perché mi sono potuta mettere in gioco sia perchè ho finalmente avuto una scusa per pubblicare una storia su questa raccolta

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Sono contenta di aver partecipato a questo concorso, sia perché mi sono potuta mettere in gioco sia perchè ho finalmente avuto una scusa per pubblicare una storia su questa raccolta.
Ditemi cosa ne pensate nei commenti. Au revoir!

Diario di una giovane scrittriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora