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Tutto si sarebbero aspettati, tranne che la corsa del blu portasse in un nightclub, uno dei più diffamati soprattutto, il Moon.
Lo videro entrare all'interno, a circa un quarto d'ora di distanza dalla mezzanotte.
Taehyung ordinò all'autista di fermare la limousine ed egli lo fece immediatamente, lasciandoli proprio in corrispondenza della porta di ingresso.
Dall'esterno, l'edificio che ospitava quel locale, non era particolarmente invitante, con le mura rovinate da una vecchia pittura e l'insegna con su scritto il nome che mostrava i primi segni di cedimento di parte dei neon che la componevano. Dall'interno, tuttavia, sembrava decisamente più bello, probabilmente soprattutto grazie all'aiuto delle luci colorate che illuminavano il bar, i posti a sedere e il palcoscenico.
I sei ragazzi si spostarono verso uno dei pochi posti liberi: dei divanetti in pelle nera con tavolini dello stesso colore posizionati al centro.
Immediatamente un addetto si avvicinò a loro, in modo da poter prendere le ordinazioni. Tutti presero qualcosa da bere ma, la loro attenzione, soprattutto quella di Taehyung, era ancora rivolta verso il misterioso ragazzino dai capelli blu che era spartito chissà dove una volta entrato all'interno.
Lo cercò, invano, dietro al bancone o in mezzo ai tavoli, tra i quali i camerieri si apprestavano a portare i primi ordini, per poi spostare gli occhi sull'ambiente circostante. La prima cosa che notò fu come ci fossero tantissimi uomini e donne adulti appostati al di sotto di una precisa frazione di rialzo. Avevano tutti lo stesso sguardo carico di aspettative e, ad essere onesti, desiderio.
Si chiese come mai, persone che probabilmente avevano una vita, una famiglia, all'infuori di quel club, si appostassero lì ogni sera per guardare spettacoli che, vista la fama del locale e l'ambientazione, erano tenuti da spogliarellisti non esperti e scelti casualmente da un datore di lavoro ambiguo che ora li osservava dalla parte superiore della sezione vip con un ghigno malizioso sulle labbra.
La risposta la ebbe cinque minuti dopo e, dovette ammettere, era un ottima risposta.
Una volta che le luci chiare si furono abbassate, la musica si fu alzata e i led ebbero cominciato a muoversi ad intermittenza, delle figure cominciarono ad uscire dall'ombra del dietro le quinte.
