Capitolo 10

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"Adesso, mi devi spiegare per qualche diavolo di motivo non mi hai fatto vedere questa foto appena Carlotta te l'ha inviata!" sbraito, sentendo tutte le vene che passano per il collo mettersi d'accordo per esplodere come tanti fuochi d'artificio nel giro di due minuti.

Ludovico si passa una mano tra i capelli scuri, io e lui siamo diversi sia nel carattere che nell'aspetto fisico.

Mi guarda con quei suoi occhi quasi neri e dalle sfumature maligne che mi fanno salire maggiormente il sangue al cervello. "Perché ero infastidito dalla questione del testimone di nozze. Lo sai, sono un ragazzo vendicativo."

"Tu sei un deficiente e basta," afferma Gianmaria al mio fianco con voce stizzita.

Osservo per un attimo Nicola annuire, decisamente d'accordo con l'affermazione di Gianmaria e poi dire: "Hai seri problemi al cervello, Salvatore dei frocetti."

Ludovico non appare per nulla turbato dalle offese appena ricevute, stiracchiandosi con tutta tranquillità le braccia, allungandole sopra testa in un movimento del tutto rilassato.

"Se te l'avessi detto, ci saremmo persi questo viaggio pieno di rilevazioni. Dovresti ringraziarmi, ti ho servito su un piatto d'argento un'occasione per aprire gli occhi e capire che il tuo vero fidanzatino è sempre stato colui che hai scelto come testimone di nozze."

"I tuoi ragionamenti sono un delirio," ringhio in direzione di questo cretino sconsiderato di mio fratello. "Sapevi che Giorgia mi aveva tradito con quel tipo e non mi hai detto nulla perché non volevi rischiare che annullassi il viaggio qui, a Barcellona, e perché ho scelto Gianmaria come testimone di nozze? Tu sei pazzo, Ludovico!"

Ludovico mi guarda, facendo spallucce. "Beh, adesso te l'ho detto, no? Ora hai la conferma che Giorgia è sempre stata una bastarda traditrice che si fingeva di essere una santa. Io almeno non nascondo di essere un figlio di puttana."

"Eh, beh, questa sì che è una virtù," commenta sarcasticamente Nicola.

Ludovico sbuffa. "Ma parli sempre, frocetto?"

Nicola balza in piedi in tutto il suo metro e ottanta abbondante, stringendo le mani in due pugni serrati e gli occhi carichi di istinto omicida. "Chiamami di nuovo frocetto e giuro su quella santa donna di mia madre che ti spacco la faccia!"

Ludovico finge di tremare di paura. "Uuuh, mi sto facendo la cacca addosso per la paura, biondino."

Sospiro, afflosciandomi a sedere sul letto. Mi passo entrambe le mani tra i capelli nervosamente. Gianmaria viene a sedersi al mio fianco e mi posa dolcemente una mano su un ginocchio. "Parlami, Andrea. A cosa stai pensando?"

"A quanto sia stato un cretino cieco. Per un attimo mi sono anche sentito in colpa di aver seguito il cuore per una cazzo di volta nella mia vita, pensando Giorgia e al matrimonio che ha iniziato ad organizzare un anno fa. Invece... invece, sono stato l'unico a riempirsi di paranoie inutili a quanto pare."

"Perché tu sei buono, Andrea. Sei puro. Forse è vero che sei stato un po' cieco, ma non castigarti in questa maniera perché non ne vale la pena."

Ruoto il capo verso Gianmaria, osservo il piccolo sorriso che mi sta regalando e non riesco ad evitare di ricambiarlo. "Grazie, Mary. Se non ci fossi tu nella mia vita..."

Il sorriso di Gianmaria si fa più smagliante, gli occhi color cioccolato gli diventano grandi e si riempiono di amore. Quell'amore sincero che non ho mai visto nello sguardo della donna che avevo deciso di sposare.

"Oh, bleah... Cazzo, quanto mi fanno schifo queste smancerie," commenta Ludovico, disgustato e fuori luogo come sempre.

"Dio, ho sempre più voglia di ficcarti sotto con la macchina," replica Nicola, la fronte corrugata da un paio di rughe di fastidio. Come dargli torto.

Dalla prima elementare: Andrea&Gianmaria Onde histórias criam vida. Descubra agora