capitolo 42: "non sei mia madre"

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Derek: dai ragazzi su con quelli artigli, Lydia appena partono loro combatti contro Malia, Theo mettici più potenza! Liam il sesto senso serve a qualcosa, no!? 

è da più di due ore che mio fratello urla comandi da destra a sinistra ai ragazzi, e loro ovviamente sono stanchi  a morte. Stamattina sono rientrata verso le 6 e c'era già tutto il branco nel loft, ho detto che non dormivo e ho fatto una camminata mattutina, per fortuna ho mantenuto la calma e ci hanno creduto. Ora sono tipo le 8:30 del mattina e siamo nel bosco ad allenarci. Henry e Thomas ci raggiungeranno dopo. 

Derek: Daisy tocca a te! mi urla mio fratello 

io e Stiles ci siamo solo riscaldati, mi ha fatto da coach ma ora è il mio turno 

Derek: per li altri cinque minuti di pausa! aggiunge e i ragazzi si precipitarono verso le bottiglie d'acqua 

oggi agli allenamenti c'era anche Deaton, era più o meno l'unico che sapeva come allenare una creatura come me. 

mi posizionai al centro dello spazio e tutti mi fissavano mentre bevevano 

Deaton: ok Daisy ora chiudi gli occhi, cerca di pensare a qualcosa che ti faccia arrabbiare per iniziare a far uscire il tuo potere 

feci come disse e pensai a Deucalion e sentì i miei occhi colorarsi di verde infuocato e dalle miei mani uscirono piccole fiamme verdi 

Deaton: perfetto, apri li occhi disse calmo e così feci oggi imparerai come controllarti con la natura, pensa di essere a contatto con lei e di avere un contatto solo tu e lei. vedi quell'albero alla tua destra lo indicò e annuì bene! cerca di far uscire delle radici e avvolgerlo 

cercai di sforzarmi a più che potevo, pensavo ripensavo e riprovavo... passò circa più di mezz'ora ed io ero ancora lì e delle radice nessuna presenza 

Daisy: cazzo! urlai perdendo la pazienza e scagliai una fiamma verde che lo incendiò subito 

Deaton: DAISY! SPEGNI LA FIAMMA! urlò 

io ero più incazzata così senza ascoltarlo iniziai a giocarci con la fiamma. era come se la parte malvagia di me stessa si stesse impossessando di me. Deaton mi urlò di spegnere ma io feci un cerchio di fuoco intorno a me per non farlo passare. 

pian piano l'albero prese del tutto fuoco e pian piano erano delle fiamme alte e verdi e poi la vidi.. quella notte alla casa. 

mi tornarono come dei flashback  delle urla, le persone infuocate, la casa, mia madre, mio fratello, mia sorella... mi risvegliai dal mio "stato". spensi il fuoco e caddi con le ginocchia a terra. 

era come se la "mia parte da umana" avesse ripreso possesso del mio corpo con la "parte malvagia". avevo le palmi delle mani leggermente tagliate e rosse, stato sudando freddo e avevo il fiatone. corse verso di me Deaton che mi prese e mi portò con cautela verso un tronco a terra vicino i ragazzi mentre io ero ancora con la testa a pensare a tutti quei flashback. 

Deaton: ehi Daisy si abbassò ala mia altezza mentre io fissavo un punto indefinito tutto ok? 

annuì e poi alzai lo sguardo verso la casa 

quella notte era come una palla al piede... difficile da levare. 

un paio di ore dopo... 

eravamo tornati tutti al loft. i ragazzi ritornavano tra un po' per mangiare, riposarsi e dopo rifare un allenamento a coppia. io avevo finito di fare la doccia e stavo finendo di rivestirmi. Henry e Thomas sono giù che giocano e i ragazzi non mi hanno rivolto parola. Da quando  successo "quel episodio" sono stati in silenzio tutto il tempo... o non sapevano cosa dire o hanno paura di me. Decido di scendere giù. vedo il mio piccolo ridere mentre corre e Thomas lo insegue... sono così felici... Henry mi odierà per questo ma devo farlo. li raggiungo in salotto 

henry: mamma mamma Thomas è cattivo! ride mentre lo dice 

mi mancherà la sua risata, mi scende una piccola lacrima 

Henry: mamma perchè piangi? disse con il musino e si avvicina a me mentre io mi chino alla sua altezza e sento Thomas che si avvicina e Derek che ci guarda dalla cucina 

Daisy: ho bisogno di parlavi... a entrambi dissi asciugando le lacrime 

si siedono entrambi sul divano e mi fissano... 

non so come dirlo... quindi vado dritta al punto 

Daisy: dovete tornare a casa dico dritta e con voce spezzata 

Thomas: cosa!? dice subito non esiste! perchè! dice leggermente incazzato 

Daisy: non siete al sicuro qui Thomas, io vi voglio più di qualsiasi altra persona ma dovete tornare a NY! dissi trattenendo le lacrime 

Henry: non voglio tornare a casa! voglio stare qui! disse il piccolo mentre mi guarda e piange 

Daisy: lo so piccolo lo accarezzo ma lui mi leva la mano è per il tuo bene 

Henry: anche quando sei partita che sei venuta qua!? no io non voglio andarmene si mette a piangere 

Daisy: piccolo nemmeno io voglio ma  più forte di me, dai amore disse cercando di accarezzarli la guancia  ti voglio bene amore

Henry: no! non è vero! e lasciami! mi scossò la mano NON SEI MIA MADRE E NON PUOI DECIDERE COSA FARE NON VOGLIO PARTIRE! urla e corre di sopra 

"non sei mia madre" 

quella frase mi ha spezzato a morire 

guardo Thomas e lui mi guarda tra incazzato e deluso 

Daisy: Thomas ti prego andatevene, puoi essere incazzato quanto vuoi ma andatevene vi prego dico trattenendo le lacrime 

Thomas: te ne sei andata e lo hai lasciato solo e io ti ho perdonata... ma ora c'è ne andiamo perchè non ti vogliamo vedere più Daisy! si alza e raggiunge Henry di sopra 

mi metto una mano sulla bocca e trattengo le lacrime. solo ora noto che li altri sono arrivati e hanno visto tutto e mi guardano tra preoccupati, tristi... 

Daisy: non mi guardate così! avreste fatto lo stesso se lo capireste! dico prima di sorpassarli e uscire 

se litigare con loro li porterà ad andarsene lo fatto. vorrei di gran lunga vederli arrabbiati con me e non sotto un telo mentre vedo i loro corpi senza vita... 

prendo la moto di mio fratello e me ne vado... voglio schiarirmi le idee... domani a pranzo devo darli risposta e ho solo poche ore ancora...

C𝔲𝔬𝔯𝔦 𝔡𝔦 𝔤𝔥𝔦𝔞𝔠𝔠𝔦𝔬 // 𝔗𝔥𝔢𝔬 R𝔞𝔢𝔨𝔢𝔫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora