Capitolo 3

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...lo vidi con quella sua camicia rossa e quei bellissimi capelli ricci,e subito pensai di dovermi presentare a lui.
Presi Ludo sotto braccio e la portai con me da loro; subito salutai Samuele con una stretta di mano e poi arrivai a lui e con una voce tremolante gli dissi "Piacere,io sono Francesco"
"Io mi chiamo Lorenzo" e ci congedammo con una stretta di mano fugace.
Ritornai a ballare scoordinato con Ludo tenendo sempre un occhio su Lorenzo.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei capelli ricci,da quella camicia rossa;e anche lui ogni tanto ricambiava il mio sguardo.
Ce stata una volta che mi sono girato verso di lui e mi stava guardando, in quel momento ci siamo sorrisi a vicenda,e quel sorriso,quel fottuto sorriso mi ha sciolto il cuore.
Non ebbi il coraggio di parlargli,mi sembrava una cosa maniacale in un certo senso, o forse avevo solo paura.
Sta di fatto che ad un certo punto della serata sono andato nel cortile della casa a fumare,anche se si poteva tranquillamente fare dentro,ma io in quel momento avevo bisogno di prendere un po d'aria,di stare da solo,e invece ci trovai Lorenzo.
Era seduto a bordo della piscina che Mattia possedeva,con le gambe immerse nell'acqua,una birra nella mano sinistra e la mano destra che accarezzava dolcemente l'acqua creando minuscole onde.
Decisi di tirare fuori i coglioni e andai da lui "Posso sedermi affianco a te?"
"Certo"
Mi tolsi le scarpe,mi tirai su i pantaloni e immersi anche le mie gambe in quella piscina azzurro cielo.
Una volta seduto presi la mia solita canna e la accesi.
Dopo un paio di tiri gli chiesi "Vuoi un tiro anche tu?"
"Non lo so,non ho mai provato una canna,o a fumare in generale"
"Allora questo è il momento giusto,sempre che tu voglia"
"Vaffanculo cazzo,la vita è una" e in quel momento prese la canna dalla mia mano sfiorando delicatamente la mia pelle.
Fece un tiro e comincio a tossire fino a finire il fiato
"Lore,tutto a posto?"nel mentre ridacchiavo
"Cazzo Fra,mi stava per uscire un polmone dalla bocca" e nel mentre rideva anche lui.
Mi feci coraggio e provai ad iniziare una conversazione "Tu come lo conosci Samuele?"
"Andavamo insieme alle elementari,alle medie e anche alle superiori,tu invece?"
"La prima sera che l'ho conosciuto sarà stata circa due anni fa, mi ricordo che siamo scappati insieme da una pattuglia della polizia perche ci eravamo menati con un gruppetto di spacciatori;alla fine ci siamo rinchiusi a casa mia per circa due giorni"
"È una cosa che ci si potrebbe aspettare da lui,ma tu dove è che abiti?"
"Io vivevo con mia madre e mio padre dall'altra parte di Genova,ma poi mio padre è morto e io sono scappato da quella psicopatica di mia madre. Ora vivo insieme a Ludo finchè non riuscirò a trovarmi un posto tutto mio"
La conversazione non è finita qui,abbiamo parlato un pò di tutto: scuola,famiglia,cibo preferito,alcolico preferito,del più e del meno.
Mentre parlavamo mi sentivo tutte le gambe molli,"è questo che si prova ad essere innamorati?"pensai.
Ad un certo punto parlando di amore mi chiese "Ma tu una fidanzata ce l'hai? O un fidanzato"
"No,nessuno dei due,e tu invece?"
"No,neanche io. Dovremo fare un brindisi ai single"
E così facemmo.
Bevemmo un sorso di birra e riprendemmo a guardarci.
Fissai i suoi occhi,verdi come una distesa d'erba infinita.
Rimanemmo in silenzio,a perderci a vicenda nei nostri sguardi.
Ad un certo punto mi mise la sua mano sulla mia guancia,mi avvicinò a lui e appoggiò le sue labbra contro le mie.
Mi staccai, lo guardai per pochi istanti e poi cedetti e lo baciai.
Le nostre lingue si fusero l'una all'altra.
Nel mentre sentivo il profumo che lui emanava,era un misto tra qualcosa che ti fa sentire al sicuro e ti incute paura allo stesso tempo.
Dopo circa quindici minuti passati a parlare decidemmo di andarcene da quella festa "Fra che dici se andiamo a casa mia? Tanto ho casa libera fino a domani sera"
"Offerta allettante,accetto"
Ci alzammo e io andai da Ludo per avvisarla che non avrei dormito a casa,le spiegai velocemente cosa fosse successo e lei mi fece l'occhiolino "Ricordati di usare il preservativo,non possiamo permetterci di avere un bambino"
"Sei proprio stupida cazzo" la salutai e andai da Lorenzo che mi aspettava davanti alla porta di casa di Mattia.
Nel tragitto per andare a casa sua cantammo stonatamente alcune canzoni,ballando poco sobriamente.
Arrivammo a casa sua,entrammo e mi portò subito in camera sua.
Era molto spaziosa,tinta di bianco con una libreria pienza zeppa di libri sulla parete opposta all'entrata,vicino alla libreria era posizionato un armadio di legno scuro; tra la libreria e l'armadio c'era una porta finestra che portava ad  un piccolo balconcino,e infine un letto ad una piazza e mezza sulla parete alla sinistra dell'entrata.
All'improvviso cominciò a baciarmi,io ovviamente ricambiai,nel mentre cominciammo a toglierci i vestiti e il resto sono cazzi nostri.

Sotto La Pioggia Di GennaioWhere stories live. Discover now