Capitolo 7 "Francesco"

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11 Gennaio 2021

Era una giornata del cazzo come al solito. La mattina mi sono alzato presto per andare a scuola,poi io e Ludo abbiamo mangiato dal kebabbaro e infine siamo tornati a casa.
Nel pomeriggio andai a fare un giro da solo in disperata ricerca di un lavoro visto che ormai i miei soldi stavano per finire.
Feci domanda a due ristoranti,un bar,un negozio di fiori e un negozio che vendeva macchine fotografiche.
I ristoranti,il bar e il negozio di macchine fotografiche mi rifiutarono,"Che pezzi di merda" pensai.
Invece il negozio di fiori accettò la mia proposta.
Il posto non era male,prendevo sette euro l'ora ed era gestito da una signora anziana che era una delle persone più dolci che avessi mai conosciuto.
Il mio compito era servire i vari clienti e fare i mazzi di fiori anche se mi uscivano sempre male, ma la signora mi rassicurava dicendomi "Stai tranquillo,molti non sanno neanche chiuderli con lo spago. Vieni qua che ti insegno"
Dopo un po' ci presi la mano e cominciai a fare dei mazzi impeccabili.
In realtà facevano cagare ma erano sicuramente meglio dei primi.
Rimasi a lavorare fino alle 20:00 e diedi una mano alla signora a mettere tutto apposto e a tirare giù la serranda per chiudere il negozio.
Una volta fatto tutto mi salutò augurandomi una buona serata e dandomi appuntamento a domani alle 14:00.
Ricambiai i saluti e mi sedetti su una panchina che dava sul mare che bagna Genova.
Appena seduto mi accesi una sigaretta e guardai il telefono,otto chiamate perse da Samuele.
Lo richiamai immediatamente.
Rispose al secondo squillo "Oi Samu,che cazzo succede?"
"Lorenzo ha avuto un attacco cardiaco e ora è ricoverato in ospedale"
Sentii il mondo crollarmi addosso.
Cominciai a sentire freddo ovunque,come se non ci fosse più sangue nel mio corpo.
"Francesco ci sei? Fra?..."
"Ho sentito,arrivo subito"
Cominciai a correre come se qualcuno mi stesse inseguendo con una pistola, "Non anche lui,non morirà anche lui" continuavo a ripetermi nella testa.
Correvo,correvo con la vista annebbiata dalle lacrime.
Arrivai all'ospedale in cinque minuti,chiamai Samuele per farmi spiegare dove fosse e corsi da lui.
Era seduto su una sedia davanti ad una porta "Samuele che cazzo è successo? Ora sta bene? Posso entrare?" avevo gli occhi rossi dalle lacrime "Fra calmati. Come ti ho già detto ha avuto un attacco cardiaco, molto probabilmente provocato dalle cellule tumorali presenti nel suo cuore. Ora è in una sorta di coma farmaceutico ma i dottori dicono che non rischia la morte. Non puoi entrare,non hanno fatto entrare nessuno."
"Quanto tempo fa è successo? E sua madre dove cazzo è?"
"Circa due ore e sua madre hanno provato a chiamarla ma non risponde. Probabilmente lei e il padre di Lorenzo sono via da qualche parte"
"Samu io passo la notte qua, rimani anche tu?"
"Certo che rimango. Vado a prendere qualcosa da mangiare"

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