2 - Glow Bugs and Mooncalves

188 19 15
                                    

Hermione cercò rifugio nel suo appartamento, allo stesso modo in cui una creatura in punto di morte l'avrebbe cercato nella propria tana, per essere sola nel momento in cui avrebbe esalato l'ultimo respiro.

Tuttavia - e c'era da capire se fosse una fortuna o meno - in realtà non stava morendo. Ci sperava soltanto.

Il suo zaino cadde a terra con un tonfo. Il rumore era l'unica prova che fosse in grado di contenere più di quanto fosse fisicamente possibile. Aveva rinunciato alla sua borsetta anni prima. Era uscita logora dalla guerra, malconcia e disgustosa, così era passata a uno zaino perché - e sosteneva con fermezza questa opinione indipendentemente da quanto Ginny pensasse che fosse infantile - gli zaini erano molto più pratici. Erano facili da trasportare - dopotutto si appoggiavano alla schiena - e le possibilità di perderli o farli cadere o scivolare via erano praticamente nulle.

Diversi galeoni erano stati spesi per uno splendido zaino in ecopelle scuro, che aveva ritenuto molto professionale. Aveva ignorato la caustica osservazione di Malfoy quando l'aveva vista indossarlo al lavoro, optando per fargli il dito al di sopra della spalla invece di rispondere a questo: "Davvero Granger, un fottuto zaino? Tornerai a scuola perché sai che questa carriera è un vicolo cieco e che non hai prospettive?"  perché sapeva che lui non aveva idea di cosa significasse il gesto babbano. Il che di per sé era stato estremamente soddisfacente.

Si diresse verso la cucina, agitando la bacchetta senza troppa concentrazione per accendere il bollitore. Aveva bisogno di caffeina. Era la vita. L'avrebbe tenuta in movimento nonostante fosse sveglia da oltre ventiquattro ore. L'avrebbe aiutata a superare le successive dieci ore di lavoro, prima di tornare a casa e crollare. Il giorno precedente, dopo aver urlato contro Malfoy, si era recata a malincuore nell'ufficio del direttore di dipartimento per chiedere una proroga sulla proposta per gli Schiopodi Sparacoda e, dire che non era andata bene, sarebbe stato un eufemismo. Onestamente, avrebbe preferito essere colpita dalla Maledizione del Pipistrello di Ginny piuttosto che guardare il signor Todgekins diventare viola mentre la sua voce saliva a livelli supersonici. La parte peggiore era che, dopo tutte le urla, erano rimasti in ufficio a farsi il broncio, perché sapevano entrambi che la proposta e i nuovi requisiti per proteggere gli Schiopodi Sparacoda erano la cosa più assurda che le fosse stata chiesta di fare fino a quel momento. E ciò includeva l'imminente proposta per la ridistribuzione della terra tra i Dugbog. Malgrado ciò, il direttore era obbligato ad assicurarsi che lei la portasse a termine.

Sospirò, mentre sprofondava nell'alto sgabello da bar della sua cucina, abbassando la testa contro il bancone rialzato che dava sul piccolo soggiorno. Poteva vedere Artemis, grassoccio come sempre, seduto proprio davanti alla finestra che gli aveva lasciato aperta. Lo salutò dolcemente, ma il gufo continuò a fissarla con sguardo assente e lei gemette, ruotando la fronte per appoggiarsi alla superficie fredda del bancone. Da quando Grattastinchi era morto di vecchiaia alcuni anni prima, non aveva avuto il coraggio di prendere un altro animale. Ma Ron, nella sua infinita saggezza, aveva insistito che un gufo le sarebbe stato utile. Sospettava che le sue premure avessero qualcosa a che fare con il bizzarro e ingiustificato senso di colpa che Ron sembrava nutrire, a proposito del fatto che lui avesse una moglie e due figli mentre Hermione era sola.

Sbuffò.

Che idea assurda. Con lui aveva davvero schivato un proiettile. Si erano baciati una sola volta al settimo anno, per di più durante la guerra, eppure lui si comportava come se avessero avuto una grande storia d'amore, come se le avesse spezzato il cuore lasciandola per andare all'addestramento da Auror mentre lei tornava a scuola per prendere i M.A.G.O., cosa che aveva effettivamente posto fine alla loro "relazione".

Così, per senso di colpa (o forse per pietà? Grave mancanza di giudizio? Onestamente, chi potrebbe mai saperlo con Ron) a Pasqua si era presentato a casa sua con un grande gufo marrone, affermando di averlo scelto apposta per lei. Lo aveva accettato con riluttanza, soltanto perché non c'era stato modo di evitarlo. Aveva visto l'uccello in vendita due settimane prima con il cartello "svendita" sulla gabbia.

Red Ink (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora