4 - The Blast-Ended Skrewts Blast Back

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Dopo avere pomiciato selvaggiamente con Malfoy - Hermione rabbrividì al pensiero, il suo stomaco andò sottosopra - stentava a comprendere cosa cazzo fosse successo. Si rifugiò in ufficio per il resto del pomeriggio, la porta chiusa a chiave e protetta dagli incantesimi, passandosi il dito sulle labbra e cercando di elaborare ciò che avevano fatto.

Un secondo prima stava urlando contro di lui a un centimetro dalla sua faccia, definendolo un fottuto bastardo mangiatore di merda, se ricordava bene, e poi il secondo successivo stava gemendo e respirando contro la sua bocca. Non sapeva chi si fosse mosso per primo. Era stata lei a far schiantare le loro labbra o lui? Aveva anche chiuso gli occhi mentre accadeva? Onestamente non riusciva a ricordare. Era tutto confuso e l'unica evidenza rimasta a provare che fosse realmente accaduto - e che non avesse avuto un ictus - erano il battito cardiaco accelerato, le labbra contuse e graffiate e le impronte delle sue unghie sul fianco.

Nell'istante in cui aveva chiuso la porta dell'ufficio, aveva effettivamente sollevato la maglietta per controllare che i segni fossero ancora lì, a conferma che non fosse stata tutta un'allucinazione.

C'erano, e lei gemette dalla disperazione. Cinque lividi delle dimensioni di Malfoy le ricoprivano la pelle dal punto in cui le sue dita si erano conficcate nell'anca. Era sicura che se avesse avuto uno specchio avrebbe visto anche l'inizio di un livido sulla schiena per essere stata spinta brutalmente contro il muro. Immaginò che Malfoy ne avesse uno simile sul petto, nel punto in cui il suo pugno lo aveva colpito, e che avesse una serie di unghiate sulla spalla. Anche solo pensare a Malfoy e al suo corpo la faceva tremare. Non aveva alcun senso...

Com'era successo? Perché era successo? Perché l'aveva baciata?

Se anche fosse stata lei ad avviarlo, cosa che non poteva confermare, lui vi aveva sicuramente partecipato. Avidamente. La sua mente tornò alla sensazione della sua coscia tra le gambe, i loro fianchi premuti saldamente e le labbra di Malfoy che scivolavano sulle sue mentre lei ansimava. Arrossì furiosamente per la rabbia e l'imbarazzo mentre il cuore le batteva più forte e la spirale al suo centro si stringeva.

"CAZZOOO" si lamentò, mentre lasciava cadere la testa tra le mani, si appoggiava al muro del suo ufficio e scivolava a terra. Questo era un problema. Un grosso - grosso - problema. "Perché sto reagendo così?"

Sentì una contorta combinazione di urgenza, malattia, lussuria e repulsione. Aveva sbattuto la porta e l'aveva chiusa a chiave sapendo di stare per esplodere e di avere bisogno di privacy per quando sarebbe crollata.

Aveva urlato e preso a pugni il muro, cercando di espellere dal corpo quei sentimenti sconosciuti. Bizzarre ondate di calore, desiderio e repulsione che lei non poteva gestire. Ora che sedeva accartocciata sul pavimento, passandosi ancora una volta le dita sulle labbra gonfie, non sapeva cosa fare di se stessa.

Cosa fare adesso? Cosa fare dopo aver baciato il tuo peggior nemico?

Quanto lontano saremmo andati se non fossimo stati interrotti?

Quelle parole le ossessionavano il cervello.

Come diavolo continuerò a lavorare con lui? Come cazzo riuscirò a portare a termine quella proposta?!

La proposta firmata sugli Schiopodi Sparacoda doveva essere presentata venerdì e aveva ancora bisogno di un'ultima revisione da parte di Malfoy prima di ottenere l'approvazione finale. Poi ci sarebbe stata un'altra proposta, e la successiva, e così via ancora e ancora fino alla fine dei tempi.

Hermione si risollevò dalla sua posizione accucciata sul pavimento e iniziò a camminare su e giù, facendo scorrere il labbro morsicato tra i denti, sentendo una fitta sulla ferita.

Red Ink (traduzione)Where stories live. Discover now