malinconia
/ma·lin·co·nì·a/
sostantivo femminile
1. Stato d'animo di vaga tristezza, spesso alimentato dall'indugio rassegnato o addirittura compiaciuto, nell'ambito di sentimenti d'inquietudine o delusione.
Storia iniziata: 2021
Storia conclusa: a...
Sono passate altre due settimane e tra me ed Alex va sempre meglio. Stiamo imparando a gestire la nostra "storia". Non so come potremmo definirci, ma non stiamo ancora ufficialmente insieme. Diciamo che ci stiamo "frequentando".
Oggi mi sono svegliata con l'umore sottoterra. Sarà il mio essere pessimista su tutto, ma ho un brutto presentimento. La mia mente è convinta che sta per succedere qualcosa che in qualche modo rovinerà l'equilibrio di pace che per il momento, io ed i miei compagni, siamo riusciti a trovare.
In più ci stiamo avvicinando al serale e l'idea che possa non arrivarci mi fa salire un'ansia assurda. Sono 5 mesi che mi impegno per arrivare all'obiettivo e se non dovessi riuscirci mi sentirei un fallimento.
Sono sul divano in giardino, con una coperta a ricoprirmi dal freddo e una sigaretta tra le labbra. La porta si apre e mi volto, per vedere di chi si tratti. Vedo John, uno degli ultimi ballerini che sono entrati, uscire in giardino.
<<Ciao, disturbo?>> <<Oh no, tranquillo>> sposto un pò la coperta, facendogli spazio nel caso volesse sedersi.
All'inizio restiamo in silenzio, ma poi lui prova a rompere il ghiaccio con qualche frase.
<<Comunque è da quando sei entrato che ti volevo dire che secondo me sei strabravo come ballerino, solo che non ho mai avuto l'occasione>> Quando l'ho visto esibirsi la prima volta, durante la sfida con Cosmary, sono rimasta impressionata dalla sua bravura. Poi l'hip-pop è lo stile di danza che più apprezzo. <<Grazie mille>> mi sorride.
Iniziamo a parlare del più e del meno, senza far caso al tempo che passa. Veniamo interrotti poi da Luca che mi viene a chiamare per cucinare, visto che stasera tocca a noi.
<<Ora vado, ci vediamo a cena>> lo saluto e poi seguo Luca in cucina.
<<È simpatico, vero?>> chiede Luca <<Già, sembra proprio un bravo ragazzo poi>>
Cuciniamo e mentre il mio amico porta il cibo a tavola mi fermo a guardare il casino che abbiamo combinato.
<<Mi sà che se non ci sbrighiamo a pulire qua c'ammazzano...>> sussurro al ragazzo che è tornato dietro al bancone della cucina, al mio fianco. <<Mi sa pure a me, meglio muoversi>>
Ci mettiamo all'opera, prima che possano ucciderci sul serio. Finito di pulire, mangiamo anche noi.
Stanca dalla giornata saluto i miei compagni e mi incammino per andare a letto.
Qualcuno mi cinge i fianchi e sento un calore ormai familiare avvolgermi. Alex mi stritola e mi lascia qualche bacio sulla guancia. <<Come siamo affettuosi questa sera...>> mi stupisco, voltandomi. <<Mica è vietato scusa?>> alza le spalle con fare disinvolto.
Mi sistema una ciocca di capelli e io mi fermo a guardare la sua fronte dove un bernoccolo un pò rosso attira la mia attenzione. <<Che hai fatto alla testa?>> <<Niente, ho solo sbattuto la testa mentre dormivo>> <<Mentre dormivi?>> <<Sono caduto dal letto e ho tirato una testata al comodino...>> si gratta la testa, in imbarazzo. Scoppio a ridere immaginandomi la scena e lui mi lancia un'occhiataccia.
<<Non ridere>> sussurra, tentando di frenare le mie risate. <<Chiedi troppo>>
Vedo che anche a lui scappa una risatina, mentre continua a guardarmi.
Quando smetto di ridere lo guardo negli occhi e sorrido.
<<Sei un disastro, Rina>> <<Tu non sei da meno, Esposito>>
"You're a disaster"
¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.