VII

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"no hyung, non farò l'università!"

erano ormai passati due mesi, la primavera era arrivata e il legame tra jisung e minho aveva avuto una sorta di evoluzione, se si può chiamare così.

nonostante loro non si definissero così, possiamo dire che erano amici molto stretti o forse meglio, migliori amici.

con chan testimone, affermiamo che "jisung non riesce a stare senza minho e viceversa."

il minore aveva trovato chi poteva aggiustargli il lavandino, cucinargli cose buonissime, accompagnarlo al cinema o al centro commerciale, ma anche fargli della semplice compagnia facendo una passeggiata o stando a casa di uno o dell'altro senza fare nulla di particolare.

insomma ha trovato quella persona che cercava da anni.

ma torniamo dai due amici che stavano discutendo su un argomento che jisung voleva sempre evitare: università.

minho ormai si preoccupava per l'altro e, ovviamente, voleva che stesse bene.

"hannie ma pensaci, potresti trovarti un lavoro migliore e guadagnare di più."

i due erano seduti sul divano, uno di fronte all'altro con qualche cuscino che li divideva, mentre mangiavano delle pringles. Era loro solito fare così quando parlavano di cose serie.

"ma non fa per me, si studia troppo e io odio studiare. E poi mi piace tantissimo lavorare nel tuo locale, sono anche migliorato nel mio lavoro."

ed era vero, ormai riusciva a portare gli ordini senza far cadere nulla, eccetto quando era molto pensieroso, e sapeva anche preparare qualche bevanda. (per questa cosa aveva anche avuto un piccolo aumento)

"d'accordo, ma sappi che non ti darò più grattini."

a quell'affermazione jisung guardò male minho ed incrociò le braccia al petto mettendo su un broncio.

"stronzo."

il maggiore rise e prese le mani del ragazzo per poi guardarlo negli occhi.

"ascolta, perché non fai un periodo di prova? Manca ancora tanto a settembre quindi nel frattempo puoi accumularti tutti i soldi e vedere come ti troverai, se andrà male potrai abbandonare, se invece ti piacerà e vorrai continuare, beh io sono sempre qui per aiutarti."

e dopo quelle parole gli regalò uno dei suoi soliti sorrisi rassicuratori che, in fin dei conti, jisung amava tanto, e infatti cedette tirando un piccolo sospiro ed annuì poco dopo.

"bravo piccoletto."

a quel nomignolo il ragazzo arrossì, guardando nuovamente male l'altro. Gli facevano un brutto effetto certi nomignoli.

"ti avevo detto di non chiamarmi così bastardo!"

jisung prese un cuscino e picchiò il maggiore sulle gambe, ma appena si avvicinò al suo viso con un ghigno sul volto, si fermò da qualsiasi movimento.

"e perché dovrei? Ti stai impanicando per caso?"

sì, si stava impanicando. Ma non preoccupatevi, questi episodi sono molto frequenti tra i due.

"hannie ho il mio appuntamento tra poco quindi vado, tu per qualsiasi cosa chiamami d'accordo?"

gli scompigliò i capelli per poi alzarsi, sistemarsi un po' ed andarsene, lasciando il ragazzo da solo sul divano.

ecco una delle cose che feriva jisung.

non gli dava fastidio che minho avesse appuntamenti quasi ogni giorno, però aveva paura di perderlo in quel modo.

insomma, si sa che quando un amico si fidanza dopo non pensa ad altro che al partner o alla partner, passa poco tempo con te e addio attenzioni.

e questa era la cosa che jisung più temeva.

gli dava fastidio il pensiero che il maggiore facesse le cose che fa con lui anche con altri, che ci fosse un altro piccoletto o piccoletta, altri a cui dare grattini.

detto in parole povere, era geloso. Ma era geloso perché aveva paura di perdere un amico, ovviamente.

lasciò perdere i pensieri dopo aver fissato per qualche minuto la porta da cui era uscito minho e si alzò, andando in camera.

si sentiva abbastanza stanco quindi lasciò cadere il proprio corpo sul letto e chiudendo gli occhi si addormentò.

ma la sua pace interiore venne fermata dal campanello.

mugulò infastidito e si alzò, raggiungendo la porta ed aprendola poco dopo, rivelando la figura di minho, che però era vestito diversamente da prima.

"ehi minho, è già finito il tuo appuntamento?"

chiese alzando un sopracciglio confuso mentre l'altro entrava in casa chiudendo la porta alle proprie spalle.

"hannie voglio baciarti."

al minore venne da pensare che quello non fosse minho ma solo qualche impostore, ma il tono di voce era quello e solo minho lo chiamava hannie. E a quel punto sbiancò.

minho voleva baciarlo?

"scusa cosa?"

come risposta si ritrovò contro il muro, con il viso del maggiore fin troppo vicino al proprio.

"o forse dovresti dirlo tu?"

jisung non aveva mai pensato di baciare minho, forse.

ma fatto sta che in quel momento era troppo confuso. Era tutto troppo strano.

ma i suoi pensieri vennero interrotti dalle labbra morbide del maggiore sulle proprie.

spalancò gli occhi poggiando le mani sulle spalle del ragazzo per spostarlo, ma più il bacio si fece lungo e intenso, più cedette e si lasciò andare.

forse gli stava piacendo quel bacio.

ma anche quest'altra pace venne interrotta da un campanello.

e proprio in quel momento, jisung si rese conto che tutto ciò era stato un sogno.

ma il campanello continuava a suonare e non volendo far preoccupare la persona che si trovava alla porta, corse ad aprire con il viso ancora rosso e leggermente sudato per il sogno appena fatto.

ma si ritrovò davanti l'ultima persona che voleva vedere, ovvero minho.

"oh tutto bene? Mica ti stavi segando?"

il maggiore rise ed entrò nell'abitazione, togliendosi la giacca ed andando in salotto.

"è già finito il tuo appuntamento?"

si schiaffeggiò mentalmente, tutto ciò gli stava ricordando quel sogno imbarazzante e non voleva arrossire ulteriormente.

"cosa intendi con già? Guarda che è quasi mezzanotte."

il suo sogno era durato neanche dieci minuti, ma aveva dormito quasi cinque ore?

si sedette affianco al maggiore che iniziò a raccontargli tutto l'appuntamento, ma jisung era troppo perso nei propri pensieri per ascoltarlo.

era abbastanza scioccato per aver sognato di baciare il suo amico che in quel momento era davanti a lui.

ma sicuramente non significava nulla quel stupido sogno, giusto?

"hannie tutto bene?"

a quella domanda il ragazzo alzò lo sguardo e guardò il maggiore un po' imbarazzato.

"minho, se io dicessi di volerti baciare, tu cosa faresti?"

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eee👍

jisung, come sei imbranato.Where stories live. Discover now