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il mattino seguente jisung si svegliò a causa dei raggi solari che entravano dalla finestra.

mugulò e provò a nascondere il viso nel cuscino ma questo cuscino era fin troppo duro, così aprì gli occhi confuso alzando di poco la testa.

la scena che si ritrovò davanti lo fece sussultare: la sua gamba era appoggiata su quelle di minho, mentre il braccio di quest'ultimo avvolgeva la piccola vita di jisung.

immediatamente rotolò via, cadendo rovinosamente sul pavimento. Imprecò mentalmente per il dolore per poi alzarsi ed uscire in silenzio dalla stanza, non volendo svegliare il maggiore.

camminò lungo il corridoio per arrivare in cucina, dove vi trovò felix ai fornelli intendo a preparare una colazione per tutti e 3.

appena notò la presenza di qualcuno si girò e sorrise con il solito sorriso solare che rallegrava pure le pietre.

"good morning mate! Hai dormito un bel po'."

lo sguardo di jisung si spostò sull'orologio appeso al muro, notando fossero le dieci passate del mattino. Si grattò la nuca leggermente inbarazzato, non era bravo ad avere conversazioni con persone appena conosciute ma ci provò.

"mi dispiace di essere crollato in macchina ieri, non ho nemmeno aiutato con le valigie."

felix ridacchiò mentre iniziò ad apparecchiare la tavola.

"non ti preoccupare, minho ti ha preso in braccio e poi portato in camera. Non mi ha nemmeno aiutato con le valigie quel disgraziato."

il ragazzo sottolineò di proposito quella parola, volendo vedere la reazione di jisung ed ottenne ciò che voleva: un rossore sulle guance.

"o-oh... credo che sia crollato mentre mi posava perché ha dormito con me."

sussurrò il tutto molto imbarazzato mentre si sedeva a tavola affamato, dopotutto non mangiava nulla dal giorno precedente.

"ci sono solo due camere, quindi tu e lui condividerete la stanza, mi dispiace che ci sia solo un letto, spero ciò non ti metta a disagio."

jisung si strozzò quasi con il succo che stava bevendo nel sentire quelle parole ma negò con la testa, sussurrando un "tranquillo, è ok."

non era la prima volta che dormivano assieme, erano migliori amici quindi era normale che accadesse, ma ora che minho gli piaceva la situazione era diversa.

"mr. Lee, ho finito di sistemare il giardino."

una voce attirò l'attenzione di entrambi i ragazzi che girarono la testa verso la fonte.

un ragazzo abbastanza muscoloso si trovava alla porta scorrevole che portava al giardino. Era vestito con una maglietta bianca che aderiva al suo petto, facendo intravedere leggermente la forma dei suoi pettorali.

jisung notò come felix lo guardava con occhi a cuoricino, ed intuì che quello non fosse un semplice giardiniere.

"changbin quante volte ti ho detto di smettere di essere così formale con me? Chiamami semplicemente felix. Vuoi mangiare qualcosa?"

il presunto changbin sorrise, per poi entrare in casa e sedersi a tavola. Porse una mano a jisung che la strinse, presentandosi.

"oh jisung, andresti a svegliare minho per la colazione? Se non lo svegliamo noi sarebbe capace di dormire fino a domani."

il ragazzo annuì, per poi alzarsi e dirigersi verso la stanza. Riusciva a sentire varie risatine dei due ragazzi, ma decise di lasciar perdere, sperando non stessero ridendo di lui.

una volta arrivato davanti alla stanza, bussò alla porta non volendo entrare mentre l'altro si cambiava o altro, ma non sentendo risposta entrò in silenzio.

trovò il ragazzo dormire nella stessa posizione in cui l'aveva lasciato e quasi gli dispiaceva svegliarlo poiché sembrava dormire bene.

prese un profondo respiro e si avvicinò al letto, per poi sedersi sul bordo. Avvicinò la mano alla spalla del maggiore per scuoterlo, ma nel farlo si incantò a guardare il suo viso angelico.

non riusciva mai a non soffermarsi ad osservare quei lineamenti che ormai conosceva a memoria a furia di guardarli.

come sempre, finì per fissare le labbra ed automaticamente gli tornò in mente quel sogno, che aveva invaso la sua mente per giorni se non settimane.

"mi piacerebbe stare qui per sempre con te che mi guardi, ma immagino che ci sia una colazione ad aspettarci, no?"

jisung sussultò nel sentire la voce dell'altro, e rialzando lo sguardo notò che egli lo stesse osservando da chissà quanto.

ritirò la mano ed abbassò lo sguardo imbarazzato per poi alzarsi e sussurrare un "mi dispiace".

detto ciò corse via e tornò in cucina per poi sedersi a tavola con gli occhi di felix e changbin addosso.

entrambi notarono il rossore sulle guance del ragazzo, e per quanto fossero curiosi decisero di non dire nulla e tornare alla loro conversazione.

arrivò anche minho e così iniziarono tutti a mangiare e chiacchierare, tranne jisung che mangiò solamente senza spiccare parola.

il maggiore ovviamente notò ciò, ma, non volendo mettere a disagio l'altro, stette zitto e finì di mangiare.

changbin se ne andò, nonostante felix lo stesse invitando ad unirsi a loro per una visita della città.

"domani potrei aggiungermi."

è stato quello che ha detto per poi andarsene, lasciando un felix piagnucolone che ha infastidito per tutta la visita i due "turisti".

nonostante quella visita fosse più per jisung che per minho, il ragazzo non riusciva a concentrarsi. La sua mente aveva solo l'immagine di ciò che era accaduto prima.

il viso e le parole di minho infastidivano i pensieri del giovane, e tutto ciò era accompagnato dal suo cuore che batteva velocemente.

mentre camminavano con la coda dell'occhio intravide un locale e così decise che quella sera avrebbe bevuto un po', per fermare almeno per un secondo tutti quei pensieri pesanti.

autore

le crisi isteriche è il titolo di questo capitolo, comunque nel prossimo (come già si deduce) accadrà qualcosa :]

jisung, come sei imbranato.Where stories live. Discover now