23 capitolo |i grattacieli colorati|

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dopo il viaggio in macchina vedo finalmente i due grattacieli colorati

avranno sicuramente dei nomi ma li chiamerò sempre grattacieli colorati, questo perché da qui fuori si possono ammirare diverse luci, ad esempio in basso c'è una costante luce bianca mentre tra gli ultimi piani ci sono luci più colorate che si accendono e spengono

sembra quasi che ci sia una discoteca li sopra, sarebbe così bello andarci, ma non credo che Kaden mi ci porterà mai

sapendo com'è fatto sono sicura al 100% che non mi porterebbe mai a vedere una discoteca

~andiamo o vuoi rimanere tutta la sera a guardare qui fuori?~dice uscendo dalla macchina
~si si certo~scuoto leggermente la testa
~sei così ammaliata da questo posto da sbavare?~ ridacchia
~ma io non sto sbavando~inarco le sopracciglia verso basso
~se lo dici tu~alza le mani in segno di difesa

scendo dalla macchina e si avvicina avvolgendomi la sua grande mano sulla mia

il suo tocco mi piace quando con me si comporta bene, soprattutto quand'è dolce e disponibile ma mi spaventa allo stesso tempo quando qualcosa non gli va più bene

camminiamo mano nella mano fino ad arrivare davanti all'ingresso del grattacielo,
la porta è fatta di vetro, i bordi sono bianchi e la maniglia è dorata

è davvero bella come porta lo giuro

~non dirmi che ti piace anche la porta~dice con tono annoiato
~no certo che no...ti pare...ma perché lo pensi?~dico guardandolo negli occhi
~stai fissando anche la porta~
~no non è vero~dico ridacchiando
~salve signori...avete prenotato un tavolo?~ci chiede un cameriere all'ingresso
~si un tavolo a nome Harris~dice Kaden
~oh è un piacere rivederla signor Harris~dice il cameriere sorridente
~dov'è il nostro tavolo?~chiede Kaden scocciato
~oh si certo...il mio capo le ha riservato un ottimo posto per lei e la sua accompagnatrice~
~grazie mille~dico io sorridendo leggermente mentre guardo Kaden
~vi porto...subito al vostro tavolo~dice il cameriere con un briciolo di terrore
~era anche ora~dice Kaden buttando la testa all'indietro

il cameriere ci oltrepassa alla ricerca del nostro tavolo mentre io mi giro verso Kaden

~ma che ti prende Kad? fino a qualche secondo fa facevi battute su di me e la porta~lo fermo prendendolo dal braccio
~nulla~si gira un po' scocciato
~da quando abbiamo parlato con il cameriere hai un'aria strana...e non ti capisco~
~nulla~
~va bene come vuoi~dico innervosita

seguo il cameriere mentre Kaden rimane dietro di me senza muoversi

certe volte vorrei proprio prenderlo a pugni per quanto è testardo e bipolare

~ecco il vostro tavolo~dice il cameriere fermandosi davanti ad un tavolo rotondo e ricoperta da una tovaglia bianca

il tavolo è adibito in un modo impeccabile, ci sono piatti bianchi di porcellana, le posate d'argento e i calici di vetro mentre al centro c'è una candela accesa di un colore rosso acceso che dà un tocco più romantico

il posto che ci hanno riservato è mozzafiato perché ci i muri fatti interamente di vetro che danno visione ad un bellissimo panorama, composto da tutte le case e gli edifici illuminati di quasi tutta Los Angeles

~grazie mille~dico al cameriere mentre mi siedo aspettando Kaden

—————

in un momento come questo rimpiango di non avere più un cellulare, è da un po' che non vedo Kaden e vorrei tanto sapere da quanto tempo lo aspetto

a volte non sento l'esigenza di usare il telefono ma
quando mi annoio e non so cosa fare non posso nemmeno avere una distrazione

~scusami ero un attimo fuori a fumare~sento all'improvviso la voce profonda di Kaden
~tu fumi...e da quando?~chiedo sbalordita scordandomi anche di aver aspettato per tutto questo tempo
~fumo da troppi anni...comunque mi dispiace per prima...ma quel cameriere mi è sempre stato sui coglioni~dice sistemandosi alla sua sedia
~puoi moderare i termini per favore? alcune persone ci stanno guardando un po' male~dico guardandomi intorno

notando subito che le persone dei tavoli più vicini hanno sentito le belle parole di Kaden

~non mi importa un cazzo degli altri~dice prendendo in mano il menù
~okay va bene~faccio finta di nulla e prendo anch'io il menù, cercando qualcosa che potrebbe interessarmi

passo un po' di tempo a guardare il menù ma sono troppo indecisa per scegliere, ci sono tante pietanze che non ho mai mangiato ma che mi piacerebbe provare, di certo i prezzi sono altissimi e non vorrei far pagare a Kaden una somma così alta

pagherei volentieri anche io se avessi con me la borsa che mi ha sequestrato Kaden un mese fa

~sei indecisa?~la sua voce mi fa ritornare nel mondo reale, lo guardo ma vedo che ha gli occhi posati ancora sul menù

e ancora una volta rimango impressionata da come fa a capire o a sapere quello che penso

~si un po' in realtà~chiudo il menù posandolo vicino alle posate
~se vuoi ordino io per te...se ti va ovviamente~posa finalmente gli occhi sui miei
~si grazie...mi faresti un enorme favore a dire il vero~dico timidamente
~ti piace il pesce?~chiede divertito
~ehm...si...ma perché ridi?~sono stranita dalla sua domanda
~no niente tranquilla~arriccia le labbra cercando di non scoppiare a ridere
~ma ora voglio sapere il motivo~
~salve signori cosa volete ordinare?~ci chiede una cameriera dai capelli biondi come quelli di riccioli d'oro
~vorremmo delle ostriche e un'aragosta ciascuno~chiude il menù e lo passa alla cameriera come se nulla fosse

io sono letteralmente scioccata, ha ordinato quasi le cose più costose del menù e non vorrei che spendesse così tanto per una cena

~perfetto...volete qualcos'altro?~chiede ancora
~no grazie~rispondo io
~volete assaporare un buon vino?~chiede a Kaden sorridendo come una svampita
~si...bimba...lo vorresti bianco o rosso?~si rivolge a me Kaden con un tono dolce
~ehm...andrà benissimo il vino bianco~dico cercando di essere gentile nei confronti della cameriera

anche se non mi sta calcolando di striscio

~va bene...la vostra cena arriverà a momenti~dice prendendo i menù e prima di andarsene si rivolge a Kaden mostrandogli l'occhiolino

meglio che faccia finta di nulla anche perché mi ha dato fastidio il fatto che lui le abbia sorriso

viene a cena con me e poi ci prova con altre ragazze davanti a me per giunta

giro la testa, innervosita, verso l'enorme vetrata, che lascia ammirare tutta la città illuminata

~Hannah~mi chiama Kaden prendendomi per mano
~dimmi~giro di scatto la testa verso di lui e noto che è concentrato a guardarmi le labbra
~volevo chiederti una cosa~
~certo dimmi tutto~
~ehm...stavo pensando che...noi...oh lascia stare~si allarga con la mano il colletto, evidentemente troppo stretto
~no ora voglio sapere~
~no ehm...non voglio metterti fretta di nessuna cosa~prende il telefono e lo smanetta in cerca di qualcosa evidentemente
~okay...come vuoi tu~dico ormai con le speranze perse

in molte cose non riesce ad aprirsi e a dialogare con me e a parere mio questo è il motivo del nostro rapporto disastrato

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