CAPITOLO 50

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ALLIE'S POV
Vengo risvegliata dall'odore di caffè dal piano di sotto e apro gli occhi giusto alcuni secondi prima che la mia sveglia suoni, sono le otto in punto.
Non ho più mal di testa ma sento comunque qualche vortice ondeggiare quando faccio i primi passi, dovrei prendere qualcosa.. questo stress non mi sta facendo bene ne mentalmente ne fisicamente.
Scendo dal letto di Liam e mi rinfilo i vestiti di ieri prima di andare in bagno,sono felice di aver con me la mia felpa larga e dei jeans comodi insieme alle mie scarpe basse color crema.
La casa è silenziosa mentre raggiungo la porta alla fine del corridoio e sono sollevata di vedere che la maniglia non si blocca quando l'abbasso per entrare.
Odio Il solo pensiero di disturbare ancora la famiglia di Liam, voglio dare il meno fastidio possibile per la prossima mezzora che passerò in questa casa.
L'acqua fresca che mi ricopre il viso riesce ad ammorbidire il rosso prominente sulle mie guance accaldate e posso sentire il naso far meno male, così come la testa e ogni parte di faccia che mi sembrava potesse scoppiare quando mi sono addormentata.
Mi lego i capelli in una crocchia disordinata, il mio aspetto è comunque orribile ma almeno non sembro un morto vivente come ieri sera.
Il sonno mi ha aiutata, sono riuscita a svuotare la mia mente almeno per metà e anche se sento un nodo alla gola ogni volta che mi rendo consapevole che dovrò affrontare Harry, mi sento meglio.
Scendo le scale e mi dirigo verso la cucina, il quadretto che mi ritrovo davanti quando varco la porta mi riempie il cuore anche se un assalto di nostalgia mi invade. Io e la mia famiglia non abbiamo mai avuto un rapporto simile, il mattino mia madre era vestita elegante e beveva una tazza di the in rigoroso e severo silenzio mentre per quanto riguarda mio padre, beh ricordo che era sempre di buon umore prima che se ne andasse, prima che il circolo vizioso dell'alcol me lo portasse via.
Liam, sua madre e suo padre sono intorno al tavolo di pietra lucido e stanno facendo colazione tutti insieme, i cupcake avanzati da ieri sera in bella mostra sul tavolo e l'aroma di caffè ficcante tra le pareti.
Faccio alcuni passi avanti quando il mio stomaco gorgoglia e Karen si gira verso di me "buon giorno" mi sorride, questa donna è sempre così genuina e solare, credo di aver capito da chi ha preso Liam per quanto riguarda il buon umore.
"giorno" sorrido e vado verso di loro, Liam finisce di sorseggiare il suo succo d'arancia e mi sorride facendomi segno di sedermi vicino a lui.
"vuoi del caffè Allie?" mi chiede Ben non appena mi siedo. "certo, grazie" sorrido al padre di Liam che si alza per prendere la caraffa ancora scoppiettante.
"quanto zucchero?" Ben versa il caffè in una tazza color canarino e con delle deliziose righe azzurre, "niente zucchero per me, grazie" rispondo gentile e lui scuote leggermente le spalle riappoggiando il barattolo di zucchero e allungandomi il mio caffè.
"speriamo di non averti svegliato con tutto questo rumore" mi dice Karen tornando a sedersi al tavolo tenendo tra le mani un vassoio pieno di biscotti
"oh no, mi sarei svegliata comunque per la sveglia" le sorrido e lei ricambia il mio gesto ancora più teneramente facendo svolazzare la frangetta bionda sulla fronte.
"prendi pure Allie" Liam allunga una mano verso il vassoio e prende due biscotti per se e due per me
"grazie"
Le gocce di cioccolato sono deliziose quando si sciolgono sul mio palato e non posso evitare di prendere altri due biscotti e mezza tazza di caffè.
Dopo tutto, questa giornata non poteva che iniziare nei migliori dei modi
Mi piace davvero Liam e la sua famiglia, sono così gentili e mi sento a casa ogni volta che mi accolgono con così tanto calore.
"qualche cupcake, Allie?" come faccio a dire di no alla donna dagli occhietti da cerbiatto davanti a me?
Accetto e prendo un dolce dal vassoio di Karen rendendola orgogliosa dei suoi sfornati, deve esserne fiera, sono totalmente magnifici.
"sono davvero buoni Karen" elogio la madre di Liam che si scompiglia i capelli tutta in ghingheri per il mio complimento, posso notare il rosso avvampare sui suoi zigomi ancora ben curati.
"come ho già detto, è il suo punto forte" Liam mi da un colpetto sulla spalla e mi fa ridere, è la prima vera risata nelle ultime ventiquattrore e riesco finalmente a sentire un po' di freschezza dentro di me, so che probabilmente non durerà a lungo e che non appena vedrò Harry la mia momentanea serenità sarà sostituita con la pesantezza ma non voglio pensarci adesso, voglio godermi questi piccoli e significativi momenti insieme a Liam e alla sua famiglia.
"tutto bene?" sussurra Liam al mio orecchio, devo essermi probabilmente incantata mentre lasciavo che i miei pensieri prendessero forma
Scuoto velocemente la testa annuendo e lo guardo leggermente a disagio, ma è bravo a sfoggiare un sorriso pieno per farmi tranquillizzare.
Probabilmente sa esattamente a cosa è dovuto questo mio stato di continuo subbuglio e gli sono grata di tenere la bocca chiusa mentre ci sono qui i suoi genitori, l'ultima cosa che voglio è sembrare ancora più patetica.
Questo calvario non può davvero rinchiudermi nelle mura solide e fortificate di Harry, sono state costruite da lui e per lui, io non centro niente...
È solo così difficile per me pensare a lui come qualcosa che non posso raggiungere, lo vedo come una sottospecie di calamita ma mi viene costantemente strappata, lui mi strappa ed è volontario il suo auto-esilio, non posso correr dietro ad un uomo che non ama nemmeno se stesso pretendendo che possa amarmi come avrei bisogno.
Il mio angelo caduto è infernalmente divorato dalle fiamme dell'odio, ed io non posso spegnerle.
Quasi un ora dopo, sono pronta per uscire e tornare al Campus, io e Liam abbiamo filosofia in comune oggi quindi ha deciso di prendere la macchina per raggiungere la scuola.
"grazie mille ancora per avermi fatta restare" dico a Karen dopo averla abbracciata
"non devi ringraziarci, puoi venire ogni volta che vuoi" mi sorride la madre di Liam ed è deliziosa.
Saluto Ben prima di ringraziare di nuovo e io e Liam usciamo di casa per andare al campus.
L'idea di tornare non mi entusiasma in realtà, non ho voglia di dover sentire Katie che fa mille domande sul mio non appuntamento di ieri e le probabilità di incontrare Harry saranno più alte una volta tra quelle mura.
È una giornata magnifica però, spero davvero di non rovinarla, voglio parlare con Harry e cercare di accomodare il suo temperamento nella speranza di raggiungere un punto più o meno stabile, anche se quando si parla di Harry nulla resta davvero stabile a lungo.
Arriviamo al campus con venti minuti d'anticipo rispetto all'inizio delle lezioni quindi io e Liam facciamo una scappatella veloce alla caffetteria per assicurarci di avere il termos pieno per quando finiremo la giornata.
Raggiungiamo l'aula di filosofia e ci sediamo nei primi banchi, l'aula inizia a riempirsi e solo quando il professore entra e la campanella suona, Harry entra nella stanza.
Mi guarda severo ma sono sollevata di vederlo sedersi accanto a me e non in emarginazione nelle ultime file.
Questa volta mi volto io verso di lui, non aspettandomi davvero che voglia iniziare una conversazione.
"ciao" lo guardo e una notevole predisposizione dura dei suoi muscoli facciali mi strozza lentamente.
"ciao" risponde piatto.
"senti mi dispiace per ieri sera, ma avevo bisogno del mio spazio"
Non voglio questa barriera tra noi, non più, non quando so che insieme possiamo romperla o per lo meno abbassarla.
"non me ne frega un cazzo dei tuoi fottuti spazi" ringhia
"Harry, io.."
"non sapevo dove dannazione eri" mi interrompe, i suoi occhi si rilassano leggermente quando mi guarda e posso vederli oscillare nel verde profondo.
"lo so, e mi dispiace"
"perché sei uscita con Zayn?" il disprezzo nella sua voce.
"volevo passare un pomeriggio con lui credendo che mi avrebbe fatto bene, mi sembrava un ragazzo carino ma non ne sono più così tanto sicura adesso" sussurro..
Liam mi guarda di sfuggita ma gli faccio cenno di non preoccuparsi quindi torna a seguire la lezione.
"ne parliamo dopo" Harry risponde severo e si volta verso il professor Hammilton lasciando il mio sguardo ricadere in un punto a caso.
Non ho mai avuto davvero paura di cadere, mentre ora soffro di vertigini in un modo allucinante..
Harry è il mio piccolo fuori controllo, è come se ogni giorno facessi un evasione,è un po' come se Harry mi spingesse a voler bene a tutto il male, è tutto ciò che mi fa credere che qualcosa valga la pena di essere fatta.. non posso spiegare il modo in cui mi sento quando so che è nei paraggi o sto con lui.
Non posso negare il fuoco, le scintille e il desiderio pericoloso che scatta dentro di me ogni volta che stiamo insieme ma non posso nemmeno negare lo stato fragile e sottomesso che mi obbliga ad assumere..
Ogni volta che credo di poter tirare un attimo di respiro, Harry prende il coltello, lo estrae lo rinfila e lo gira più forte, più crudo.
È come una piccola spina nel fianco che non ho le forze di togliere, nonostante il dolore, nonostante il modo in cui mi tratta, voglio Harry, probabilmente l'ho sempre voluto, sin dal primo giorno che l'ho visto.. ero solo troppo concentrata a convincere me stessa che non fosse così.
L'ora finisce e i miei pensieri poetici e strutturati vengono sradicati non appena torno a guardare Harry accanto a me, è così terribilmente rigido.. a dir la verità mi ha sorpreso la sua calma ma allo stesso tempo terrificato, ho avuto un ora per premeditare il suo assalto.
"vieni con me" Harry mi passa accanto e non aspetta ad uscire dall'aula, guardo Liam concitatamente e percepisco l'immediata comprensione e consapevolezza che assume il suo volto non appena gli faccio cenno di non preoccuparsi.
Esco dalla classe e mi guardo intorno, Harry è alla fine del corridoio, appoggiato contro il muro di spalle e le braccia serrate sul petto.
Mi avvicino lentamente lasciando che il fluido di studenti imbizzarriti si dissolva, lo sguardo di Harry picchia verso il pavimento, l'espressione imbronciata e la pelle dei suoi bicipiti schiacciata contro il corpo per la troppa pressione che sta facendo tenendo incrociata le braccia.
"tutto bene?" non so davvero come iniziare questa conversazione ma sono sinceramente preoccupata per lui. Il ripiegamento di disprezzo sulle sue labbra mi fa desiderare di ricacciarmi la domanda sciocca in gola ma non posso, quindi sopporto i suoi piccoli avvertimenti che tra pochi minuti si trasformeranno inevitabilmente in rabbia.
"come cazzo vuoi che vada?" sputa.
"non dovresti essere così scontroso con me, non ne capisco davvero il motivo"
Harry lascia la sua postazione dal muro ed esce dall'edificio ovviamente lasciando sottinteso che lo segua, lo faccio e quando torno a raggiungerlo è seduto su un muretto giusto dietro la struttura.
È decisamente, totalmente furioso ma non riesco a capire davvero perché.. okay, sono uscita con Zayn e non dovevo, ma non perché è Harry a non volerlo, perché sono io ad averlo capito.
Mi avvicino lentamente e cauta, so che potrebbe scattare da un momento all'altro ed è l'ultima cosa che voglio.
"io non ti capisco" Harry rompe il silenzio tra di noi "mi stai fottutamente prendendo in giro?" le sue mani si annodano velocemente ai suoi ricci e ne tirano le punte, posso percepire la tensione nell'aria e tra di noi, Harry è troppo suscettibile e ascolta più gli altri che se stesso, o me.
"perché ti comporti così?" mi avvicino.
"così? Come cazzo mi sto comportando Allie?" scatta, per un attimo l'idea che possa alzarsi in piedi e spingermi mi assale ma il movimento brusco delle sue gambe è solo dovuto all'immensa ira che sta cercando di contenere.
"sei maleducato e scortese ecco come ti stai comportando, non ho fatto assolutamente nulla per meritarmi questo da parte tua" l'irritazione cresce, non sopporto quando non mi da retta.. Harry trova sempre e comunque un lato negativo in ogni cosa
"sei uscita con Zayn, cazzo" ringhia " e non sapevo dove dannazione fossi, perché non mi hai fottutamente chiamato per tutto il dannato giorno" Harry balza in piedi e questa volta faccio alcuni passi indietro.
La rabbia iniettata nei suoi occhi rossi e predatori mi congela
"ti ho detto che non voglio che tu esca con qualcuno"
Non riesco a crederci..
"smettila di importi su di me in questo modo" gli lancio pugnalate con lo sguardo e con il tono di voce taglierino, se solo potessi lo farei davvero concretamente.
"non fare la condiscendente con me, cazzo Allie" dita frustate corrono sul viso di Harry e graffiano le guance, le ossa delle mascelle sono tese come un pezzo di stoffa tirato e ritirato per giorni
"non hai nessun diritto di trattarmi così Harry" muovo le mani nell'aria "è ora che tu lo capisca" alzo leggermente la voce e l'Harry furioso davanti a me inizia a muoversi velocemente avanti e indietro nei piccoli tre metri che lo separano dal muro al muretto sul quale era seduto poco fa.
Il suo respiro è accelerato vorticosamente e la compressa di rabbia si sta formulando dentro di lui ogni secondo in più che passa ad odiarmi
"spero che tu ti sia divertita con lui, come spero che la mancanza di ossa sane all'interno del suo naso non gli manchino" Harry sbuffa una risata sarcastica.
Sento un profondo brivido lungo la schiena e fisso il pavimento, il volto livido di rabbia di Harry mi succhia tutto il sangue dal corpo non appena trovo la capacità di guardarlo.
"non fargli del male" la mia voce esce strozzata e lo sto praticamente supplicando di non far del male a Zayn per causa mia
"il suo sangue sulla mia mano" Harry enfatizza ogni briciolo di parola schietta e disgustosa "voglio sentirlo fottutamente soffrire quel bastardo doppiogiochista" il disprezzo nella sua voce.
Non riesco davvero a capacitarmene, non penso che Harry potesse arrivare a tanto.. la realizzazione mi colpisce quando noto le nocche ancora livide di Harry e vengo trasportata dalla terribile consapevolezza che se non faccio qualcosa per fermarlo, il povero Zayn sarà la preda preferita di Harry.
"smettila, non devi farlo, ti stai comportando in modo terribilmente infantile"
"tutta questa situazione è sempre stata infantile, perché non comportarsi da tale?"
Immagini del pugno di Harry entrare in collisione col viso magro di Zayn mi prosciugano totalmente, riesco a malapena a respirare quando pensieri poco chiari e ricordi di Harry buttare Austin sopra il tavolo al ristornante mi attraversano.
Ha distrutto quasi tutto quella sera, le sue mani erano saldamente aggrappate al colletto della maglia di Austin, la rabbia nei suoi confronti era talmente tanta.. così rabbioso e incapace di fermarsi, Harry è del tutto fuori controllo, è succube della sua forza e schiavo di tutta quella rabbia..
Il sangue che ripulii dal suo viso quella notte mi schiaccia improvvisamente, il solo pensiero di potermi ritrovare nella stessa situazione mi congela..
L'unica cosa che fu in grado di fermarlo dal non uccidere a sangue Austin fui io, il modo innocente e frustato in cui mi ha guardata nel momento esatto in cui mi sono messa tra lui e l'uomo a terra non ha sostituzioni.
Harry è tornato a sedersi sul muretto quando smetto di pensare per un secondo, il respiro accelerato mi immobilizza dall'andare verso di lui.
"perché devi comportarti in questo modo?" gli chiedo, troppo calma e troppo preoccupata per lui da poter permettere a me stessa.
Harry scrolla le spalle, è gelido, totalmente lontano da me in questo momento.
I miei talloni si spostano sull'asfalto fino ad arrivare davanti a lui. mi metto davanti alla sua figura china, prendo in suo viso tra le mani costringendolo a guardarmi e premo i palmi sulle sue guance calde dopo aver cacciato all'indietro un ciuffo scuro sulla sua fronte.
Lo sguardo di Harry è rotto e mi sento il cuore raggrinzire e cadere non appena lo osservo meglio.
"odio questo lato di te" sussurro mentre il mio dito tradisce le mie parole andando ad accarezzare gentilmente la guancia di Harry.
"non ti biasimo, mi odierei anch'io"
"non tutto l'odio è fatto per nuocere Harry" gli dico calma "perché devi costringerti ad essere represso dentro di esso quando fuori ci sono così tante cose belle?"
Il viso di Harry è ancora tra le mie mani e le sue guance avvampano debolmente, l'oscillazione dei suoi occhi è debole ma fissata nei miei come se fossero uno scudo per proteggerlo da tutto il male.
"sei tu l'unica cosa bella" dice dolcemente prendendo i miei polsi tra le sue mani grandi e alzandosi, la sua altezza mi schiaccia e china la testa verso di me
"l'unica ragione" sussurra sulle mie labbra mentre fa decrescere la rabbia "di fare qualsiasi cosa, che sia una cazzata o meno"
"non voglio essere il motivo delle tue sofferenze" scontro la fronte con la sua e socchiudo gli occhi mentre il suo profumo mi consuma dolcemente la pelle.
"sei il motivo di molte più cose di quanto tu possa immaginare"mi dice Harry..
Le sue parole mi riempiono debolmente il cuore.
"puoi essere il mio motivo per tutto"
Il cuore corre velocemente verso il ticchettio continuo e assordante dei miei battiti accelerati alle sue parole.
Posso sentire il tremolio delle mie ginocchia e sembra che tutto ciò per cui ero arrabbiata con lui solo poco fa si sia improvvisamente dissolto, voglio che Harry sia il mio motivo per tutto.
Harry copre la sua bocca con la mia lasciandomi assaporare il rigonfiamento delle sue labbra piene, così calde e troppo essenziali per me.
il respiro forte e assopito mi pizzica il viso ed Harry sorride contro le mie labbra quando arriccio il naso, posso sentire ogni tensione essersi disciolta e la rabbia schiacciata ai nostri piedi.
"vuoi davvero permettere a te stessa di combattere ogni mio fantasma?" Harry mi guarda intensamente, annuisco premendo di nuovo le mie labbra piene di bisogno contro le sue, lo permetterò a me stessa se questo vuole dire avere Harry in ogni parte di lui.

SPAZIO AUTRICE ❤️
Ehilà ragazze :) ecco il nuovo capitolo! Spero vivamente che vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate, ah.. E vorrei ringraziare di cuore per i quasi 15mila lettori!! È fenomenale, grazie infinite!❤️
Al prossimo aggiornamento ;)

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