CAPITOLO 8

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ALLIE'S POV

Sono all'incirca le sei e del pomeriggio e mi sto annoiando a morte penzolando le gambe sopra di me mentre me ne sto sdraiata sul letto.

Riesco a trovare una distrazione dai rumori che colgo al di fuori della finestra, e mi piace il fatto di non essere a pian terreno.

Non c'è più quella folgorante luce come poche ore fa, ma si vede discretamente e inizio a pensare di dover uscire.

Si, avrei potuto farlo prima, ma me ne sono stata a parlare con Katie per così tanto che ho perso la cognizione del tempo e, ora che è uscita, sto cercando di sconfiggere la noia in un qualche assurdo modo ma nulla sembra più invitante di andar a fare una passeggiata mentre fa buio.

Anche se, ripensandoci, non sarebbe una grande idea ... non conosco la città, e se dovessi perdermi?

Se dovessi imbattermi in qualcuno di strano?

Okay, non riesco ad evitarlo e non appena i miei pensieri si imbattono in questa assurda possibilità, mi ritrovo a pensare ad Harry.

Probabilmente perché ho accennato al fatto di incontrare gente che sicuramente farei meglio a non incontrare o forse perché l'immagine delle sue labbra è incisa in me da quando me ne sono andata.

No, non può essere così.

Quanto sono sciocca ... e se lo fosse? Magari un insieme di entrambi i pensieri sarebbe un equilibrata via di mezzo, no?

Chiudo gli occhi e scuoto la testa. Basta.

Sono davvero indecisa e se non fosse per il mio pensar troppo, in questo momento, sarei già in giro per la città.

Decido per non darmi retta, anche se una parte di me mi sta urlando di non farlo.

Non è prudente, ma non ho intenzione di starmene tutta sera rintanata in camera e se solo avessi il numero di Liam ...

Mi preparo.

Anzi, in realtà indosso solo una giacca e infilo le scarpe.

Prendo la borsa, il cellulare, alcune cianfrusaglie ed esco.

Fuori non è brutto. Intendo dire che non piove, nevica, o qualsiasi cosa che possa compromettere questo mio giro inaspettato.

alla fine, non so dove andrò, ma ho fame perché non ho mangiato a pranzo, cosa che non farò più.

dopo quindi minuti circa, non so esattamente quanto mi sono allontanata dal campus. Ma sono quasi sicura di saperci tornare. Quasi.

So solo che mi ritrovo al centro di una piccola piazza.

I negozi sono illuminati per metà perché la maggior parte hanno una chiarissima insegna che determina la loro chiusura.

Avrei dovuto pensarci ... non so neanche se ci sono locali aperti a quest'ora.

Con la coda dell'occhio, scorgo l'insegna di un locale.

Mi giro, e noto immediatamente la lucentezza del cartellone che vi è davanti.

Non sembra male.

Spero però non sia il solito postaccio, ma non ho altre opzioni. Quindi cammino velocemente verso l'entrata.

Non sono molto convinta ma prima di poterci pensare due volte, sto entrando.

Più che altro è un bar, e le voci che provengono dall'altra sala, mi portano a pensare che si beva molto più di quanto si mangi.

Spingo con forza una porta di legno che mi rivela ad un immensa sala piena di piccoli tavoli ed un bancone lungo tutto il lato destro.

È una tipica birreria. Credo. Sono stata solamente un paio di volte in posti come questo.

Mi guardo in torno, neanche consapevole del perché.

Solo per poter capire meglio come muovermi all'interno di questo posto.

La gente qui non sembra esattamente come vorrei che fosse .

Troppi bicchieri vuoti sui tavoli e troppi pieni nelle loro mani.

Mi muovo lentamente non sapendo ne dove andare ne cosa fare. In questo momento vorrei solo sedermi.

Sto camminando a stento in mezzo al caos più totale quando vengo bruscamente interrotta.

O meglio, stoppata da qualcuno davanti a me.

Sono sorpresa di incontrare quello sguardo scuro davanti a me, Zayn.

La sua espressione cambia radicalmente vedendomi. Il sorriso che aveva sul volto gli scompare immediatamente e lo vedo irrigidirsi.

I lineamenti perfetti e le labbra sottili. Guardare verso la sua bocca mi fa notare un po' di barba sul mento.

È bello. Per quanto non vorrei pensarlo.

" Allie?" la voce bassa.

Ha gli occhi rossi. È sicuramente ubriaco.

" ciao" dico cercando di non guardarlo negli occhi.

So che mi farebbe innervosire più di quanto non lo sia già.

" che ci fai qui?" tira un colpo di tosse cercando di schiarirsi la voce e un odore di fumo mi invade delicatamente il volto.

Che schifo.

" non lo so nemmeno io" dico e faccio alcuni passi indietro.

Dovrei andarmene. Anzi no, non sarei mai dovuta venire.

Perché non la smetto di contraddirmi in questo modo?!.

Il mio allontanarmi da lui viene bloccato dalla massa all'interno della stanza.

I suoi occhi schizzano su di me e non posso far a meno di rabbrividire mentre mi guarda non sapendo minimamente cosa fare.

Lo vedo allungarsi verso di me. Mi afferra per un gomito e mi tira verso di se.

Ora siamo troppo vicini.

Mi stacco velocemente dalla sua presa e lui si gratta nervosamente il collo.

" ci sono anche ..."

" Allie!!" una voce ad entrambi familiare lo zittisce immediatamente.

La figura snella di Katie si sta facendo largo verso di noi e posso immediatamente notare il modo in cui non si fa troppi scrupoli ad indossare maglie che le arrivano all'ombelico e gonne che non le coprono nemmeno metà coscia.

Si sposta la frangetta blu di lato e mi sorride.

Anche lei è ubriaca?

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