CAPITOLO 12

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ALLIE'S POV

il rumore della sveglia mi esplode nelle orecchie e quasi sobbalzo a causa dello spavento.

Quasi, perché sono bloccata.

Il braccio di Harry immobilizza il mio corpo sotto una presa attenta. Cosa?!.

Lo guardo, ed è girato dall'altro lato mentre i muscoli delle sue spalle sono contratti a causa della posizione insolita che sta mantenendo.

Vedo come ha la guancia schiacciata sul cuscino e le labbra leggermente divaricate. Gli occhi sono delicatamente chiusi ed è strano vederlo così, senza nessun ghigno, nessuna smorfia.

Le coperte mi coprono da metà pancia in giù, e sto letteralmente morendo di caldo. Ho bisogno di una doccia.

Accenno un respiro e il mio petto si gonfia duramente, la mano di Harry scivola leggermente dal mio corpo e dopo un attimo di esitazione, trova il cuscino e ci si sistema sotto.

Noto come mantiene un respiro pesante ma delicato allo stesso tempo, il profumo di menta, e i miei occhi ricadono sulla sua schiena incisa da una piccola inarca tura. Intravedo l'elastico grigio dei boxer prima che la coperta inizi a coprirgli le gambe e sento il corpo tremare.

Non dovrebbe farmi questo effetto.

Quale effetto? Non mi fa nessun effetto.

Pensieri della notte scorsa invadono la mia mente. Devo tornare al campus.

Scosto lentamente le lenzuola dal mio corpo e faccio attenzione a non far troppo rumore mentre scivolo silenziosamente fuori dal letto.

Lo sento muoversi, ma non si sveglia.

Tiro un sospiro, ed esco dalla porta.

Sono le sette, ho tre ore per arrivare a lezione, ma non ho la più pallida idea di come fare per tornare a scuola. Non esiste che Harry si offra per un passaggio e non esiste che glielo chieda. Non ho bisogno di lui, tornerò con l'autobus.

Arrivo alle scale e noto con piacere che la tempesta è cessata. Vedo dalla finestra come i raggi del sole cercando di intromettersi delicatamente con l'umidità che sovrasta la terra. L'erba è bagnata e gli alberi ancora trasandati ma per lo meno, niente tuoni.

Scendo, ed è tutto così fastidiosamente tranquillo ...

Una luce leggera penetra dalle finestre e va ad incidersi con il resto del soggiorno.

Mi soffermo al centro della stanza, poco sicura di cosa fare, ma Harry dorme ed ho un disperato bisogno di farmi una doccia.

Ricordo dov'è il bagno, e non credo sia un problema.

Mi stiro nella sua maglietta larga e mi fa uno strano effetto pensare di averci dormito, così a stretto contatto con questo profumo suicida.

Mi fa strano solo pensare che Harry abbia potuto essere così tranquillo, quasi per tutta la sera.

Forse è allergico al giorno e la notte si trasforma in un non so che di meraviglioso. Ma no, Harry non può essere meraviglioso.

Scuoto la testa. Non voglio infliggermi di dover pensarlo anche alle prime ore del giorno. E poi, perché dovrei?.

I capelli sono disordinati e la coda con la quale avevo presupposto di dormire si è disfatta durante la notte.

Era da tanto che non mi ritrovavo a condividere il letto con un'altra persona, e c'era caldo. Troppo.

Ho bisogno dei miei spazi e odio non averli, soprattutto quando si tratta di dormire.

Anche Harry sembra pensarla come me, però. Era gentilmente sdraiato su quasi tutto il perimetro del letto quando mi sono svegliata.

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