1. Jeremy Camp.

50 8 1
                                    

A tutte le persone che sono abbattute, scoraggiate, che si sentono sole, che sono stanche di affrontare la vita. Sappiate che non è troppo tardi per trovare la felicità. E, fidatevi, se ci sono riuscita io, ci riuscirete anche voi.❤️ [ Beth Morrison]

Erika si legò i suoi lunghissimi capelli rossi- poteva battere Rapunzel- in uno chignon. Aprì l'app Retrica e si fece un selfie. Era l'applicazione più usata allora. E ci faceva foto da postare su Instagram dalla mattina alla sera. Io, onestamente, li usavo poco i social, e foto nella mia galleria erano davvero poche. Usavo solo WhatsApp per messaggiare con Erika, e Spotify per ascoltare la musica. Stop.

<< Dai, sediamoci sull'altalena e facciamoci un selfie.>> Mi esortò.

Lo feci solo per accontentarla, come ogni volta. Guardò il display. << Mi sta chiamando Salvatore.>> Si alzò e rispose alla chiamata.

Presi il cellulare e, mentre aspettavo, aprii Spotify. Non avevo ancora letto il nome del cantante. La musica mi piaceva e il brano era come dedicato a me. Erika tornò. Spensi la musica.

<< Andiamo al bar? Mi è venuta un po' di fame.>> Si massaggiò il pancino. Pancino perchè Erika era magrissima. Ora, invece, ha preso massa muscolare.

<< Okay, tanto non ho fatto colazione.>> Feci spallucce.

<< Quando combatterai questa tua anoressia?>> Ero dieci kg in meno rispetto a ora.

<< Quando passerà la mia depressione, ovvero mai!>> Risposi.

<< Piantala adesso.>> Roteò gli occhi. << Andiamo da Signorello.>>

***

MI stesi sul letto e mi infilai le cuffiette. Osservai il display. << Jeremy Camp.>> Dissi a bassa voce.

Mi alzai e lo cercai su Google. Tra le notizie apparse una che catturò la mia attenzione. KJ Apa e Britt Robertson avevano recitato un film sulla sua storia. E' stato pubblicato pure il libro, scritto proprio da Jeremy. Era un autobiografia. Scaricai il film. Mi chiesi com'era. KJ Apa non aveva mai deluso le mie aspettative. Era uno dei miei attori preferiti nella serie Riverdale.

La sera stessa afferrai il Mac e guardai Cosa mi lasci di te. Di solito non piangevo per un film strappalacrime, ma quella volta fu diverso. Avevo gli occhi lucidi e me li asciugai con la coperta. Da quel momento provai una tenerezza e compassione nei confronti di Jeremy Camp, e ogni giorno ascoltavo i suoi brani.

La sua storia rimase da allora dentro il mio cuore.

Giorno 1 agosto 2022.

Mancavano pochi giorni al mio compleanno. Negli ultimi anni erano cambiate tante cose. Finii il liceo, e cercai un lavoro. Ma non era così semplice. Ne trovai uno in un negozio di trucchi dove io compravo, Kiko. Durai per circa due settimane, fino a quando non mi licenziarono. Continuai a mandare curriculum ma nessuno chiamava per una conferma. Riguardo ai miei disturbi psicologici, andavano a scemare. Ma solo di poco.

Erano le sette e mezza quando mi alzai dal letto. Ero incredibilmente di buon umore. Perchè? Avevo letto su Instagram qualche giorno prima che Jeremy sarebbe venuto qui in Sicilia per il tour di I Still Believe. Visitai il sito per i biglietti. Erano carissimi, e poi i miei genitori non mi avrebbero concesso di andare ad un concerto. Dopo tutti quegli anni erano ancora in pensiero per me.

Lavai il viso, infilai una T-shirt, degli short e scesi per la colazione. Legai i capelli in una coda di cavallo alta. Col passare degli anni diventarono più scuri. Da piccola erano biondissimi, quasi bianchi.

Presi la mia tazza della Nutella, preparai il caffè latte e presi il barattolo dei miei biscotti preferiti. Cacao e nocciola. Erano le Pan di Stelle sotto marca. E io amo le stelle! Mi guardavo anche alle elementari il cartone animato Comet e avevo la collezione delle bambole.

Sorseggiai il cappuccino, che era il primo in assoluto a ristorare il mio cuoricino, e mandai il buongiorno a Erika. Quel giorno aveva il giorno libero. Presi un biscotto, lo immersi nel caffè latte e aprii Instagram. Guardai le storie di Jeremy. Si trovava in un hotel di Catania, in zona mare. Sorrisi nel vederlo giocare con i suoi figli. Bloccai il display e feci tamburellare le dita sul tavolo. Pensai. Pensai.

<< Non posso andare al concerto, ma forse potrei cercarlo in hotel.>> Pensai ad alta voce. Tanto nessuno mi poteva sentire.

<< No. E' ridicolo!>> Scossi la testa. << Però.. Se non lo faccio, potrei non avere una seconda occasione per incontrarlo.>>

Avevo deciso. Dovevo andare da Jeremy Camp.

Chiamai Erika. Rispose subito.

<< Ciao, potresti passare a prendermi tra circa mezz'ora?>> Le chiesi guardando l'orologio.

<< Prenderti? Perchè?>>

<< Jeremy Camp è a Catania, devo andare lì!>> Spiegai tutto ad un fiato.

<< Cosa?! Sei impazzita Beth? Non puoi.>> Ribattè.

<< Ti Pregooo.>> La scongiurai. << DEVO. Se no lo rimpiangerò per il resto della vita.>>

Rimase qualche secondo in silenzio. << Okay. Ma che diranno i tuoi?>>

<< Non ti preoccupare. Andrà tutto bene.>>

Jeremy.

Presi la mia cartella con gli spartiti e raggiunsi Adrienne e i miei figli nella Hall. Egan si arrampicò sulla mia schiena. Facevamo questo gioco tutti i giorni.

<< Egan, così romperai la schiena a papà.>> Lo sgridò Adrienne e lo fece scendere.

<< Tranquilla Adri, uno scricchiolo non ti può rompere la schiena.>> Ridacchiai.

Egan era tutto ossa, capelli biondi e aveva i miei occhi azzurri. Bella, la maggiore, aveva i capelli lisci e lunghissimi, mentre Aerie più corti e scuri.

La colazione proponeva pancake, succo di frutta, cereali, cornetti e cappuccino. Egan, per quanto fosse magrolino, mangiava a una quantità industriale.

<< Più tardi tardi, verso il primo pomeriggio ho il firma copie.>> Dissi. << Ci vediamo lì dopo le prove.>>

Adrienne annuì.

<< Papà, io e Aerie possiamo fare un giro della città? Solo nei dintorni, ti prego!>> Mi fece il labbro del cucciolo triste.

Sospirai e scossi il capo. << Adrienne?>>

Rivolse un sorriso a Bella. << Okay, ma mi raccomando, state attente.>>

<< Grazie!!!>> Bella si buttò tra le sue braccia. << Ti voglio bene.>>

<< Non ti entusiasmare troppo.>> Adrienne si allontanò. << Un'altra cosa, vi accompagnerà il nonno.>>

<< Cosa?!>> Dalla faccia si vedeva che ci rimase male. << Andiamo mamma, ho diciassette anni.>>

<< Appunto. Aspetta di arrivare, come minimo, ai diciotto per poter uscire da sola.>>

<< Va bene.>> Disse seccata.

Risi

Adrienne aggrottò la fronte. << Cos'hai da ridere?>>

Primo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio

There Will Be A Day ( KJ Apa E Jeremy Camp)- SospesaWhere stories live. Discover now