5. Calore.

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Beth.

Il giorno dopo ero davanti al PC a controllare i video del concerto e le foto del pomeriggio prima, visto che non avevo avuto di occasione di farlo. Mi ero preparata un cappuccino e lo stavo sorseggiando mentre ero seduta al computer.

La sera prima ero tornata a casa verso le undici e mezza. Ci scambiammo i rispettivi numeri di cellulari e ci seguimmo su Instagram. Ovviamente Erika fece l'esagerata all'estremo appena Keneti la seguì. A proposito di Keneti, mi inviò il Buongiorno 😊 su WhatsApp. Mi sembrò un po' strana la cosa, e mi chiesi se l'aveva fatto anche con Erika.

Osservai le foto con lui ritratto. Eh sì. Non si poteva negare che fosse un bel ragazzo, anche se di un anno più piccolo di me. Scacciai dalla mente quei pensieri e mi concentrai sul portatile. Come se si fosse sentito chiamare, mi arrivò un altro suo messaggio.

K: Hai da fare? Mi piacerebbe offrirti la colazione, se la cosa non ti pesa. Mi sono alzato tardi e non ho mangiato niente.

Nonostante avessi già bevuto il mio caffè, neanche io avevo mangiato, quindi accettai.

B: No, non ho da fare. Dove ci incontriamo?

K: Da Magrì.

B: Posso portare anche Erika?

La mia amica mi avrebbe certamente ucciso se mi vedevo con Keneti.

K: Certamente 😉

Inviai lo screen a Erika. La sua risposta fu la seguente.

E: AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO 😲😲😨😨😨😨😨😱😱😱😱😱😱😱😱

" Ma perchè me lo ha mandato a me il messaggio per prima?" mi chiesi.

Ripensai alla sera precedente. In effetti, mentre suonava accanto al fuoco, mi rivolse delle occhiatine e dei sorrisi, ma credevo che non era niente di preoccupante. Non sapevo che pensare.

Indossai un top color celeste-il mio colore preferito- jeans chiari e Adidas bianche. La borsa dello stesso colore del top di Stradivarius. Passai una linea di eyeliner e il mio pennarello per le labbra di Kiko. Niente di eccessivo. Il correttore era già steso sulle occhiaie. Il fondotinta era un optional nei mesi di caldo come agosto. Mi chiesi come l'avrei festeggiato il mio compleanno quell'anno.

Erika passò a prendermi, e notai che era nervosa. Lei era in shorts e top bianco. I capelli raccolti in una treccia.

<< Calmati!>> Esclamai esausta quando si mise a correre come una pazza. << Rischiamo di avere un incidente.>>

Le sue mani tremavano. << Ci sto provando!>> Si giustificò.

Arrivate da Magrì cercammo Keneti.

<< Ma dov'è?>> Chiese Erika. << Controlla che ti siano arrivati dei messaggi.>>

<< Non è arrivato un bel niente!>>

Sollevai gli occhi e incontrai quelli di Keneti.

<< Ciao.>> Mi sorrise.

Sentii il mio stomaco muoversi. << Ciao.>> Dissi timidamente.

<< Ciao!>> Fece Erika.

<< Vogliamo entrare?>> Chiese lui aprendo la porta del bar, per poi facci passare per prime.

Keneti mi si affiancò e nel superarmi sfiorò le mie dita. Rabbrividii. Sentivo, stranamente, troppo caldo lì dentro, pur essendoci l'aria condizionata.

" Ma che mi prende?!" mi chiesi.

Il caldo mi faceva- e mi fa tutt'ora- sentire un senso di spossatezza e non riuscivo ad essere produttiva. Calcolai nella mia mente quando mi ero bevuta il primo cappuccino, a casa. Erano passate quattro ore, quindi ne ordinai un altro e un cornetto vuoto. Keneti ordinò una raviola e un cappuccino, mentre Erika un cornetto alla Nutella e un caffè lungo. Io e la mia amica ci siamo sedute una di fianco all'altra, mentre Keneti era di fronte a noi due. Erika fece dei grandi sorrisi rivolti all'uomo dei suoi sogni che, in realtà, non la considerava minimamente. Invece, lui guardava me, ma senza farsi notare dalla mia amica. Capitava che i nostri sguardi si incrociavano, e le nostre dita si sfioravano. Credevo che la mia agitazione fosse a causa del cappuccino, invece era lui a darmi queste emozioni che non comprendevo.

Usai la scusa del bagno per sfuggire da Keneti e dalle sue attenzioni. Sciacquai le mani e feci un respiro profondo. Non appena uscii mi spuntò all'improvviso.

<< Tutto bene?>> Mi chiese.

<< Perchè non dovrebbe?>>

<< Sei strana stamattina.>>

<< Ma figurati! Sarà il caldo.>> Mostrai indifferenza e lo sorpassai.

<< Beth?>> Mi afferrò il braccio.

Sussultai. << Sì?>> Mi voltai.

<< Dato che domani sarà il mio ultimo giorno qui, vorresti venire con me in un posto?>> Chiese con voce tremante.

<< Che posto?>>

<< E' una sorpresa.>> Mi strizzò l'occhio.

Tornò serio. << Ma, stavolta, solo io e te.>>

A sentire io e te mi batté forte il cuore.

<< Ecco..>> Tremai.

<< Ti prego.>> Sussurrò.

<< O-k-a-y.>> Risposi.

Sorrise e mi diede un bacio sulla guancia. << Allora ci vediamo domani sera. Passo a prenderti alle sette. Ora vado.>>

Mi lasciò il braccio senza smettere di sorridere. Non riuscivo a crederci. Keneti mi aveva chiesto di uscire con lui!

Keneti.

Oggi.

<< E lei?>> Mi chiede. << Cosa ci vuole dire?>>

Incrocio le dita. << Che cosa posso dire? Bè..>>

Racconto.

Capii che Beth non mi stava indifferente da quella sera in spiaggia. Vederla contemplare le stelle con quel dolcissimo sorriso e gli occhi sognanti mi fece sentire un calore dentro di me. Un calore piacevole, però. La sentii cantare i brani di Jeremy e mi accorsi della sua bella e melodica voce. Per questo la invitai, sola. Per avere una conferma su ciò che provavo. Sapevo che era un grandissima stupidaggine. In fondo, che senso aveva avere una conferma se due giorni dopo sarei partito per la Nuova Zelanda? Ma era più forte di me. Non riuscii a trattenermi. Desideravo farlo, con tutto il mio cuore. Se no, avrei dato di matto. Mi piaceva vederla arrossire, o quando i suoi occhi guardavano per terra e fare quelle facce buffe per l'imbarazzo. Di notte l'avevo sognata. Era bellissima, con un vestito lungo e azzurro. Sembrava un angelo. Rivolgeva gli occhi verso il cielo e cantava con i piedi bagnati dalle onde del mare.

Indossai una camicia bianca e pantaloni blu. Il mio cuore batté forte per il nervosismo, quindi feci qualche respiro profondo per calmarmi.

Non mi pentii di averle chiesto di uscire. Quella sera ebbi la risposta alla mia domanda.



There Will Be A Day ( KJ Apa E Jeremy Camp)- SospesaWhere stories live. Discover now