Capitolo Ventiquattro (Fine)

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Salii in macchina con Yoongi, diretti verso l'aeroporto che mi avrebbe finalmente, o sfortunatamente, portato via lontano da tutto quel che era la mia quotidianità.
Avevo passato anni ad innamorarmi sempre della stessa persona, mesi per perderla e litigarci e, infine, pochi giorni per scoprire che eravamo metà compatibili. Tutto stava finendo, però, con un volo, una partenza durata poche ore e che mi avrebbe dopotutto portato a stare lontano dalle sue braccia, dal suo calore, dal suo corpo, dal suo affetto.

Scossi la testa guardando fuori dal finestrino sospirando
"Vorrei non poter partire più" sussurrai

"Come? Perché?" alzò un sopracciglio Yoongi

"Come perché? Mi sembra così tanto logico Yoongi-ah"

"Sai, credo non si possa tornare indietro, ma ti aspetterò" sorrise

"Davvero? Lo farai?"

"Lo farò perché forse non sarò lì da te, purtroppo, ma rimarrò nel tuo cuore" sorrise mettendo la mano sulla mia gamba "ed è la cosa più importante"

Mi morsi le labbra guardandolo per poi rivoltare lo sguardo al finestrino
"Mh, basta adesso però, non voglio iniziare" sbuffai

"Scusami" ridacchiò "starò zitto, ma almeno goditi il momento" annuí premendo sullo schermo della sua radio il tasto 'play' facendo echeggiare un suono molto familiare quando una melodia magnifica.

Era la sua voce.

“Non preoccuparti anche se vado via
Te la caverai da solo
Mi ricordo di quando ti ho
incontrato per la prima volta
Prima che me ne rendessi conto, sei cresciuto
Anche se stiamo mettendo fine
alla nostra relazione
Non dispiacerti mai per me
Ti incontrerò di nuovo, non importa in che forma
Quel giorno, salutami con gioia”

Guardai dritto davanti a me, mentre delle lacrime iniziarono a cadere calde sul mio viso.

First love, era quello il testo di quella canzone e come avrei potuto dimenticare quella specifica frase.
Mi ricordo bene quando, quel pomeriggio di freddo inverno, io e Yoongi ci ritrovammo da soli a casa sua, era la prima volta che né Hoseok né Tae avevano potuto raggiungerci e quindi automaticamente era una specie di momento felice per me visto che potevo stare da solo con lui, conoscerlo, sentirlo vicino, sentirlo solo mio.

Yoongi mi prese in simpatia dopo una chiacchierata denigrante verso materie e professori indecenti nei confronti di poveri studenti, quindi mi mostrò un pò i suoi hobby, le sue passioni, e tra quelle c'era il suo pianoforte.
Il suo primo amore, l'aveva descritto così, e ne parlava come se fosse suo figlio, il suo ragazzo, la sua anima gemella; quando lo toccava o lo suonava sembrava farlo con una delicatezza tale da farmi sentire di troppo, farmi sentire una candela in confronto a quell'intesa.

Decise che voleva scriverci una canzone, voleva buttare giù qualche frase per sfogarsi e ci rimasi di stucco quando mi chiese una mano.
Non ero esperto di stilatura di testi, ma almeno provai a dire ciò che pensavo e, guardandolo dritto negli occhi, gli regalai proprio quella frase, quella stessa frase che per me aveva significato l'inizio di una magica e lenta tortura che aveva finito per inghiottirmi in una surreale favola.

"Jiminie, siamo arrivati" mi risvegliò asciugandomi le lacrime

Lo guardai, prima di abbracciarlo forte e stringerlo a me come più potevo. Aveva capito finalmente tutto e me lo aveva dimostrato facendo diventare le mie parole in una delle canzoni più belle.
Sorrisi scuotendo la testa
"Grazie" gli sussurrai apertamente prima di scendere e afferrare il mio bagaglio.

Yoongi mi tenne la mano fin quando non misi piede in quel grosso spaziale tutto contornato da finestre grandi e negozietti per una sosta provvisoria vari.
Aerei partivano e venivano, gente correva ad abbracciare i proprio cari o lo faceva per salutarli, alcuni si accostavano per la notte e altri si svegliavano pronti per ricominciare. La vita in quell'istante mi sembrò così surreale, tanti piccoli essere umani dalle vite differenti, dalle abitudini differenti, tutti rinchiusi nello stesso luogo.

Sorrisi abbassando lo sguardo, pensando che prima o poi in uno di quegli aerei ci fossi salito io, che uno di quegli accompagnatori fossero stati i miei amici e magari quello con le lacrime agli occhi proprio Yoongi.

Raggiungemmo Jin, Namjoon, Hosoek, Taehyung e Jungkook che, in primis, avevano fatto di fretta e furia per arrivare primi e quindi salutarmi per bene.
Punta lo sguardo verso l'alto e notai che proprio uno degli aerei appena annunciati al volo era il nostro.

Mancava sempre meno.

"Oh, è il nostro hyung" guardai Jin

"È proprio lui" annuí

"Iniziamo a far la fila, così possiamo imbarcarci prima" annuí Namjoon

Annuii guardando i ragazzi e il mio sguardo non riuscì nemmeno a posarsi su una delle loro figure che Taehyung mi saltò addosso abbracciandomi forte

"Jimin" sussurrò

"Tae, stai tranquillo, torno presto" sussurrai

"Lo so che torni presto, perfavore non lasciarmi da solo"

"Smettila mio Dio" sbuffai guardando in alto "fai piangere anche me"

"No, no, nienre più lacrime" mi guardò sorridendo leggermente "il primo tempo libero che avrò sarà dedicati a te, verrò a trovarti, tieni un letto libero per me" sorrise tenendomi le mani

"Ci conto piccolo alieno"

"Non c'è tempo, bambino, corri" sorrise Jin alzando una mano verso gli altri in segno di salito prima di guardarmi

"Devo correre, mi mancherete tutti" guardai Taehyung e poi Jungkook che aveva una pessima cera, aveva pianto, c'era poco da dire.

Hoseok dopotutto era rimasto fermo sui suoi passi ma mi avvicinai abbracciandolo e solo lì lo sentii rilassato quanto tremante sotto al mio tocco, stava anche lui piangendo.

"Ti voglio bene hyung, non preoccuparti" sussurrai

"Non so quante volte avrei dovuto chiederti scusa e mi ritrovo a farlo solo ora, é colpa mia" sussurrò

"Non darti nessuna colpa, siamo umani, sbagliamo e facciamo degli errori ma, ehy, sarai sempre il mio hyung del cuore" ridacchiai allontanandomi

"Ti voglio bene Jimin" sorrise leggermente per poi sospirare.

Annuii e voltai lo sguardo verso i ragazzi
"Allora ciao" mi leccai le labbra guardando Yoongi e alzando una mano in segno di saluto

Mi raggiunse in pochi passi, mi prese la mano abbassandola e quindi tenendola stretta alla sua
"Ciao Jimin, mi mancherai fin troppo" sussurrò

"Hyung" sospirai

"Shh, ti amo" sussurrò dandomi un bacio a stampo che subito ricambiai sorridendo

Si scostò leggermente abbracciandomi
"Non lasciami mai"

"Mai" sussurrai mordendomi le labbra per poi sbuffare "uh" mi asciugai una lacrima "ti amo anche io hyung" ridacchiai per poi afferrare forte la valigia dal manico facendo un passo indietro.

"Ciao" mi dissero tutti in coro

Li guardai solo più volte prima di voltarmi di spalle e tirare un sospiro.
Ogni passo verso quello di Namjoon e Jin era come un pugnale per me, ogni passo in avanti mi rendeva più triste e vulnerabile ma...lo stavo facendo fortunatamente con un cuore più leggero.











Angolo Autrice
Ciao a tutti! Come va? Spero tutto bene.
Questa è la mia solita frase che vi avvisa ogni talvolta esce un nuovo capitolo e che quindi vi avrà avvisato anche su questo.
La fine prevista per questa storia era un po contorta, difficile, strana, forse anche malvagia, ma ho deciso di rendere tutto più realistico, un finale bello, dal carattere unico proprio come ogni mia storia, ma dall'insegnamento, spero, profondo.

Lo so, ad ogni storia è dovere aggiungere delle canzoni di Yoongi, ma non posso farne a meno; fonte della mia ispirazione deriva in gran parte della sua musica, dalla sua persona.
Ho voluto inserire in questa storia first love proprio perché ricorda me e il mio primo amore, perché ho vissuto come sempre parte delle emozioni sulla mia di pelle e spero possa suscitare in voi qualcosa.

Come sempre, vi aspetto alla prossima e vi lascio un abbraccio forte.

Grazie di tutto, di cuore 💜

"Over The Horizon"//Yoonmin (completata) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora