Capitolo 30

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ALEX

"Ti darò una scelta, che a me non fu data"
Intervista col vampiro

<< Se tutto questo è vero dobbiamo trovare quei figli di puttana, impedire che uccidano El e vendicare i nostri compagni! >> le parole di Matt sono dure, la sua voce tetra è sinonimo di odio.

I nostri sguardi saettano, come se improvvisamente avessimo pensato tutti alla stessa cosa. L'unico che può condurci ai burattinai che muovo i fili di questo schifoso spettacolo è Caspian e noi abbiamo tra le mani una potente arma... Suo figlio!

Dobbiamo solo costringerlo a dirci dove si trova, in questo modo magari riusciremo a stanarlo da quel covo di ratti in cui si è rifugiato.

<<Bene, cominciamo?>> domanda Matt eccitato all'idea di diversi un po' con lui.

Gli sorrido, condividendo la soddisfazione di quanto stiamo per fare, ma mio padre mi afferra per un braccio.

<< Vai avanti tu, devo parlare con Alex! >>

Sono sorpreso dal tono della sua voce. É pacata, distesa, sembra quasi... Dolce! Tutto molto strano, questi atteggiamenti non sono consoni a lui... Lui, che da quando è morta mia madre, non riserva tale delicatezza per nessuno, nemmeno per me.

Matt annuisce capendo che deve trattarsi di un argomento riservato.

Dopo essersi assicurato che fossimo soli, i suoi occhi fissano i miei, come se fosse in attesa di qualcosa...di una mia rivelazione, ma non capisco cosa si aspetti! É lui che mi ha trattenuto per parlare di chissà cosa.

<< Non devi dirmi nulla? >> la sua espressione è strana, non gli si addice per niente... Sembra... sembra essere in apprensione!

Ok...Tutto questo cambiamento mi sta mandando in tilt!

<< Cosa vuoi che ti dica? Pensavo che volessi tu dire qualcosa a me!>> rispondo completamente nel pallone

<<Alex, sei mio figlio! Ti conosco più di chiunque altro. Vedi queste? >> distende in avanti le braccia come per mostrarmele

<< Sono le prime braccia che ti hanno stretto quando sei nato. Eri così piccolo, i tuoi capelli erano così chiari, tua madre pensava che non li avessi ... >> ride di cuore a quel ricordo e per la prima volta da molto tempo nomina la mamma.

Una stretta al cuore mi arriva a sentir pronunciare quella parola dalla sua bocca. In questi anni non ha più parlato di lei, ne un accenno ad un momento vissuto tutti insieme, nulla... Forse rivivere quei ricordi gli avrebbe fatto sanguinare una ferita che non si è mai chiusa.

Il fatto che lo faccia ora, così all'improvviso mi mette in allarme. Se è arrivato persino a nominarla significa che quello che sta per dirmi non mi piacerà per niente... É come se mi stesse dando un cucchiaino di miele per coprire il sapore amaro della medicina.

<< Dove vuoi arrivare? >> domando tagliando i ponti con il passato.

<< Alex... Io ero esattamente come te. Sono cresciuto fondendo l'argento per i proiettili e intagliando paletti, pensavo che quello fosse il mio destino, il mio compito da assolvere. Con il passare del tempo però ti rendi conto che anche le persone come noi devono vivere. Anche noi possiamo aspirare ad una piccola parte di paradiso >> le sue mani si poggiano dolcemente  sul mio viso accompagnando questo suo strano e sdolcinato discorso.

<< Per favore... >> gli dico infastidito da tutto questo giro di parole, per poi liberarmi da quel inaspettato contatto paterno << arriva al sodo!>>.

<< Io la mia fetta di paradiso l'ho ricevuta grazie a tua madre! Dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore, perché non ha senso vivere se manca questo! >> in quel momento la sua mano si posiziona sulla parte sinistra del mio petto, seguo quel movimento con gli occhi e quando la mia attenzione ritorna su di lui un leggero sorriso gli curva le labbra.

<< Il viaggio non ha senso se non si conosce l'amore! É lui che darà il vero scopo alla tua vita, per lui lotterai e per lui continuerai a vivere. Lo so che può sembrare un discorso smielato, ma credimi figlio mio, senza di quello io avrei smesso di respirare già da tempo! Il tuo cuore già possiede un nome, si vede!>> mi dice sorridendo

Davvero si è accorto dei miei sentimenti? sono così forti da farsi notare?

<< Si! >> mi risponde come se avesse il dono della telepatia o forse è solo perché lui davvero mi conosce così affondo tanto da capire i miei pensieri.

<< Quando vi vedete i vostri occhi sono come calamite. Si cercano tra quelli degli altri e quando si trovano non si lasciano più. Quando siete lontani l'uno dall'altro é come se ti mancasse un pezzo di te stesso perché la sua presenza ti rende completo! Questa Alex è la base... Questo è amore! E per quanto può sembrarti tutto così folle, così impetuoso, così sbagliato e ossessivo é così che deve essere! L'amore non è perfezione, l'amore non ti renderà sempre felice, anzi la maggior parte delle volte sarà doloroso, ma tutto ciò ti renderà vivo!>>

Le sue parole tolgono importanza a qualsiasi risposta la mia mente sta cercando di formulare.

<< Voglio che tu viva, come io ho vissuto! Perché nonostante mi hanno privato dell'amore di tua madre, quello stesso amore me ne ha donato un altro ancora più grande, che mi ha dato uno un motivo per continuare a vivere ... E quello sei tu! >>

I suoi occhi si inumidiscono al ricordo di ciò che ha perso. Riconosco che
dietro quell'armatura da uomo burbero e freddo si nasconde un uomo ferito nell'animo, ma che nonostante tutto continua a preservare dentro di sé un cuore enorme, il cui accesso è riservato a pochi.

Continuo a rimanere in silenzio, le sue parole risuonano nella mia testa, imprimendosi nel mio cervello.

<< Riflettici prima di correre il rischio di perderla! Ma ora... >>, mi dice riassumendo il suo solito tono da uomo di polso quale è, <<andiamo, abbiamo del lavoro da fare! >>

<<Papà... >>, questa volta sono io ad afferrargli il braccio << prima voglio salvarla e  trovare l'assassino della mamma. Quando tutto questo sarà finito prenderò in considerazione di assaggiare anche io quella fetta di paradiso>> alla mia affermazione mio padre annuisce e raggiunge Matt in salone.

So che il sentimento che ho per El è forte e che difficilmente riuscirò a starle lontano, ma  quello che mi preme di più in questo momento è assicurarmi che sia al sicuro e quando questo accadrà sarò pronto a donarle il mio cuore. Non terrò più a freno i miei sentimenti per lei.

Non potrò assicurarle lieti fini e sono sicuro che un giorno arriveremo al punto che uno o entrambi vorrà porre fine a questa folle storia, ma sono certo anche di un'altra cosa...se non le dirò che la amo, lo rimpiangerò per tutta la vita. 

Il problema è che sono un disastro a dimostrare ciò che sento, vorrei dirle che ogni sera prima di addormentarmi guardo il telefono in cerca di lei.  Lei che chissà dove sarà, con chi starà sorridendo e chi la starà rendendo felice al posto mio. Guardo il suo nome nella rubrica e aspetto...non sono il tipo che rincorre le persone, ma se lei volesse le dimostrerei che so restare. 

Anche per sempre. 

In questo momento nessuno capisce in che rapporti siamo, non siamo amici, non siamo fidanzati. 

Siamo incasinati da morire, ma incredibilmente belli da vivere. 

La luna nera (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora