Capitolo 42

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ELEONOR

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ELEONOR

"Siete voi il mio demonio o il mio angelo? Non lo so, ma io sono vostra schiava"
Victor Hugo

Volta la testa di scatto facendo saettare subito i suoi specchi verdi nei miei, mentre un lampo di lussuria li attraversa. Lentamente fa scendere lo sguardo sulla mia bocca, intrappolando tra i denti perfetti il suo labbro inferiore. Lo stringe tanto che il colore roseo che lo contraddistingue svanisce sotto la sua morsa per lasciare posto ad un piccolo alone biancastro.
Si sta pregustando il momento che sta per giungere, quello in cui le nostre anime  si fonderanno insieme ai nostri corpi.

Mi inumidisco lentamente le labbra sotto il suo sguardo vigile, cosciente del fatto di mandarlo in estesi. Decido di aumentare il carico di eccitazione provocandolo ulteriormente.
Mi avvicino al bancone della cucina e faccio scorrere il dito sul pancake, affondando nello sciroppo d'acero che lo ricopre.
Sorrido maliziosamente e, non interrompendo mai il contatto visivo, porto il dito sporco del liquido zuccherino alla bocca.
La apro lentamente, mentre Alex schiude la sua quasi volesse mimare i miei movimenti. Avvolgo le labbra intorno alla mia falange succhiando avidamente il dolcificante.

Abbandono momentaneamente le sue iridi per raggiungere sul suo petto, che si alza e abbassa velocemente a ritmo del suo respiro affannato. Scendo ancora, accarezzo con lo sguardo i suoi addominali, per poi giungere al rigonfiamento, ormai evidente, tra le sue gambe.

Alla vista di tutto quel ben di Dio, il mio cuore accelera, mentre il fuoco del desiderio inizia inesorabilmente a divamparmi nel basso ventre.

<<Siete già in piedi?>> la voce gagliarda di Steve ci fa sussultare, rompendo bruscamente quel sogno erotico che prendeva forma nella mia testa.

Anche Alex balza dalla sorpresa. Sbatte gli occhi più volte come se stesse riprendendo contatto con la realtà dopo una seduta di ipnosi.
Si risiede velocemente, cercando nascondere l'erezione. Non tanto per suo padre, quanto per mia madre che lo ha tallonato.

Quando si dice avere un tempismo perfetto!

<<Ah bene, siete tutti qui!>> afferma Matt entrando insieme a Dave, il quale accompagna il suo buongiorno con un sorriso.

Mi allungo sul piano dell'isola e afferro il piatto di prelibatezze che Alex aveva tirato fuori dal microonde poco prima e addento un pancake, quando sento tirarmi la gonna. Mi volto facendo ciondolare la mia colazione tra le labbra e vedo Mister gelosia aggrappato al tessuto nero, intento a tirarlo verso il basso, come se facendo ciò potesse allungarsi di qualche centimetro.

<< Non osare mai più vestirti così, attiri troppa attenzione! >> sussurra a denti stretti per non farsi sentire da nessuno, per poi rivolgere a Dave uno sguardo bieco.

Faccio ruotare la testa verso di lui. Lo vedo mentre scansiona le mie gambe con attenzione. È possibile indossare una gonna senza che un uomo guardi una ragazza come se fosse un prelibato pezzo di carne?
Non appena i nostri sguardi si incrociano, abbozza ad un sorriso, che subito ritrae non appena Alex poggia rumorosamente le mani sul bancone, come per dire "guarda che sono qui!". Dave alza subito le mani in segno di scuse e l'adone dai capelli biondo cenere sbuffa palesando la sua esasperazione.

La luna nera (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora