30 - (H) L'armonia del numero sei

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"Minosse, per ottenere il trono, promise a Poseidone di sacrificargli il più bel toro che avesse mai visto

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"Minosse, per ottenere il trono, promise a Poseidone di sacrificargli il più bel toro che avesse mai visto. Il Dio gliene mandò dal mare uno bellissimo, dal manto bianco, ma Minosse lo trovò così attraente che preferì sacrificarne un altro. Poseidone, offeso, fece in modo che la moglie Pasifae s'innamorasse dell'animale e, congiuntasi a lui, generasse il Minotauro, mostro metà uomo e metà toro, che si nutriva di carne umana. Minosse allora fece costruire dall'architetto Dedalo un labirinto dove poter nascondere il mostro. Perché nessuno potesse rivelare ad altri i segreti della costruzione, vi rinchiuse dentro lo stesso Dedalo e suo figlio Icaro; i due però riuscirono a evadere, grazie a due paia di ali di cera costruite appositamente da Dedalo. Per soddisfare il Minotauro, infine, Minosse impose alle città sotto il suo dominio un tributo di sette giovani e sette giovanette l'anno."



— You play stupid games,
you win stupid prizes.



🍎
H A D E S'
P O V




Heaven maledetta Cohen.
Quella ragazza. Quella, maledetta, ragazza.

Non riesco a togliermi dalla testa il suo viso. Anche mentre me ne sto in piedi, con le mani poggiate sull'isola della cucina in marmo. Dovrei preparare la colazione e l'unica cosa a cui penso è che non me ne frega un cazzo di nulla. Voglio tornare nella camera in cui dorme e seppellirmi dentro di lei.

Ho sempre notato un abuso enorme della frase: "Non ho mai creduto in Dio, ma quando ho conosciuto lei, ho iniziato a farlo". Sbagliato. Io non ho mai creduto in Dio, ma quando ho conosciuto Heaven, l'ho incontrato.

Faccio un respiro profondo e provo a calmarmi. Ma non appena chiudo gli occhi, mi sembra di sentirla qui con me. Mi sembra di sentire la sua bocca che mi bacia la cicatrice, le sue mani che affondano nella mia schiena, le sue gambe che si spalancano e i suoi occhi che mi implorano di entrare. Sento i suoi gemiti, il modo in cui il mio nome le scivola dalla lingua e mi fa aumentare il ritmo delle spinte.

Estraggo il cellulare dalla tasca e lo sblocco. Nella galleria c'è una ventina di foto nuove, tutte quelle che ho fatto in spiaggia, all'alba. E sebbene mi fossi ripromesso di riprendere anche il cielo, il soggetto principale di ognuna è Heaven. Solo lei, sempre. È l'unica cosa messa a fuoco. I colori del cielo le fanno da contorno, rendendola ancora più bella, per quanto sia possibile. In alcune sorride, in altre mi mostra la lingua o fa smorfie da bambina. Ce n'è solo una dove non è in posa: sta ridendo, verso di me, con il corpo leggermente proteso in avanti. Una brezza di vento le fa svolazzare un ciuffo di capelli davanti al viso.

«Perché sorridi?»

Sussulto e il cellulare mi scivola di mano, andando a schiantarsi per terra. Apollo è entrato in cucina e ha aperto il frigo, per poi tirarne fuori un cartone di succo di frutta. «Mi hai spaventato.»

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora