CAPITOLO 3

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Si voltò proprio mentre l'assistente sociale entrava nella stanza e le sorrise cordialmente.

"Signora Hatcher, che sorpresa... gradevole...  Stavamo proprio per prendere il dessert. Vuole farci compagnia?"

La donna lanciò un'occhiata critica alla torta e ai bambini. Le mani e la facci dei gemelli erano coperte di cioccolato.

"I dolci a quest'ora non sono molto indicati, signorina Roberts. Tra poco i bambini dovranno andare a letto e sarà difficile per loro prendere sonno," disse in tono molto freddo, guardando Leona dall'alto in basso. "E per sua informazione, non è prudente lasciare che la piccola Faith vada ad aprire la porta. Dovrebbe saperlo molto bene."

"Be'... stavo tagliando la..." cominciò Leona, ma s'interruppe.

Non sapeva perché la vecchia signora Hatcher riuscisse sempre a farla sentire inadeguata. Leona era stata addestrata ad insegnare e sebbene non avesse esperienza nel fare la madre, era determinata ad essere la migliore mamma possibile per i suoi tre nipotini.

"Guardi che la piccola non apre mai senza prima mettere la catenella per vedere chi è. Comunque, c'è qualcosa in cui posso esserle utile?"

"Volevo avvisarla che la settimana prossima, un incaricato dell'istituto d'igiene verrà a farle visita," riferì la signora Hatcher con la stessa voce fredda.

Leona si sentì sollevata. Un'altra visita... Bene, questa cosa era già un progresso verso la meta: la custodia definitiva... poter tenere i bambini con lei per sempre.

"Molto bene. Questa è veramente una bella notizia. Vuol dire che abbiamo fatto un altro passo in avanti nel diventare una vera famiglia."

"Forse... Comunque, non si scordi che ci sono altri passi da fare," le ricordò l'assistente lanciando uno sguardo critico verso Jude.

Lui le tese la mano.

"Buonasera. Sono Jude Hutton. Ho conosciuto Leona grazie al suo programma del doposcuola. Sono sicuro che lei sia già a conoscenza dei risultati eccezionali del suo lavoro con i bambini..."

Sorpresa dell'intervento di supporto, Leona incrociò i suoi meravigliosi occhi verdi smeraldo e gli lanciò un muto ringraziamento.

"Sono cosciente del fatto che la signorina Roberts svolga un eccellente lavoro, la ringrazio," aggiunse la donna, folgorandolo con lo sguardo. "Mi accompagni alla porta, signorina," chiese poi a Leona.

Leona annuì e la seguì nell'ingresso. Lì sopportò le solite osservazioni dell'assistente sociale sulle varie cose che, a suo parere, ancora non andavano bene. Dopo che la donna se ne fu andata, Leona chiuse la porta e si appoggiò contro. Si sentiva senza forze, come se le fosse passato sopra un caro armato.

Quella donna era incredibile! Bastava la sua presenza per risucchiare tutta la gioia di una casa. Leona non riusciva a capire cosa la signora Hatcher potesse avere contro di lei. Insomma, sapeva che non aveva la sua approvazione, che niente di quello che faceva con e per i bambini andava bene.

Disapprovava il fatto che Leona fosse giovane e, specialmente, il fatto che non fosse sposata. Anzi, sembrava disapprovare qualsiasi cosa la riguardasse, ma era chiaro che non aveva nulla di concreto in suo possesso per impedire che i bambini venissero dati in custodia alla zia. La sola cosa che poteva fare era renderle le cose difficili ed era proprio quello che stava facendo con ogni visita.

Respirò profondamente e ritornò in cucina. I gemelli stavano leccandosi le dita e Faith aveva mangiato il bordo glassato della torta. Tutti e tre i bambini avevano i visetti marroni e raggianti. Il cuore di Leona gioì a quella vista. Dio, quanto amava i suoi bambini!

IL PREZZO DELLA PASSIONE (2 LIBRO DELLA SERIE "IL CLUB DEI MILIONARI")Where stories live. Discover now