Il nuovo arrivo

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Pov. Italia fascista
Era un giorno come tanti altri la luce filtrava dalla mia unica finestra nella camera da letto, il letto era ancora in disordine ma ormai ci avevo fatto anche l'abitudine da quando mio padre è morto non lo più sistemata ma forse non è neanche per quello ma perché sono una persona molto pigra si sentivano già i rombi nella mie orecchie delle macchine che passavano davanti a casa mia, le persone si sentivano chiacchierare come sempre senza mai fermarsi diciamo che era la loro routine, mi stavo preparando per andare alla magione reich mi aveva chiamato dicendo che si era unito una nuova nazione tra l'altro molto potente e vasta come territorio finalmente avremmo avuto qualcuno di molto forte ehy! non puntatemi il dito contro non sto dicendo che reich e giappone non sono all'altezza del loro lavoro sto solo faccendo dei complimenti per qualcuno che si unirà a noi e gli dovremmo dare un benvenuto come si deve!
Come sempre dopo aver fatto una doccia rinfrescante vado davanti al armadio e prendo la mia uniforme preferita aveva una camicia bianca combinati con i pantaloni degli stivali neri prodotti proprio dalla mia nazione e una cravatta una volta che ero preparato sono andato giù in cucina per fare colazione e sul divano c'erano già mio figlio che guardava la televisione dopo avergli datto un bacio sulla fronte sono andato in cucina e mi sono preparato una tazza di caffè con contorno di panna accompagnato con dei biscotti.
Dopo aver finito con la colazione vedo l'orologio e come sempre ero in ritardo corro verso la macchina che avevo chiamato per farmi venire a prendere e salgo sù, quando l'autista era partito io ero dietro già a pensare alla ramanzina che mi avrebbe fatto reich quando sarai stato lì non potevo mica dirgli: "ehy reich! scusa per il ritardo mai sai mi sono fermato 1 ora a fare colazione!"
Odiavo quando il mio boss mi sgridava mi faceva sentire debole come sempre...ma da un'altra parte era da un pò di tempo che provavo qualcosa per lui ci avevo provato a non pensare che mi fossi innamorato del mio boss ma era più forte di me, ogni volta che mi trovavo difronte a lui da solo senza giappone sentivo il cuore in gola e la mia faccia diventare come un pomodoro si lo so sembravo un cane in calore che era pronto a baciarli i piedi ogni minuto della sua vita, tra l'altro lui odiava i gay diceva che erano degli errori della vita e che dovevano morire...quindi io...dovevo morire..?
Ma non c'era tempo per pensarci perché ero arrivato alla magione e io ero davvero in ansia a pensare come potevo iniziare il mio discorso con il nuovo arrivato e con il ritardo che aveva fatto, bene ero davanti alla porta...

dietro la gelosia (FINITO)Where stories live. Discover now