Capitolo 1

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A Manuel era sempre piaciuto scrivere. Scriveva qualsiasi cosa: poesie, lettere, racconti, liste della spesa, pensieri, messaggi da lasciare in giro per casa per sorprendere la mamma. La scrittura era la sua valvola di sfogo. Però gli era sempre mancato qualcosa che fino a quel pomeriggio non era riuscito ad identificare.
Era sdraiato sul letto con il computer sulla pancia e stava cercando su internet qualche nuovo libro di poesie che potesse piacergli quando sulla schermata uscì uno di quei fastidiosi inserti pubblicitari che coprono tutto ciò che stai leggendo. Infastidito, cercò di eliminarlo ma senza successo, perché si aprì subito un'altra finestra. Solo in quel momento Manuel lesse effettivamente il nome del sito: amicidipenna.it. Ecco cosa gli mancava: una controparte, qualcuno che leggesse ciò che lui aveva da dire e con cui potesse discutere di qualsiasi argomento. E così, senza pensarci due volte, si iscrisse.

Il sito chiedeva di indicare i propri dati personali, ovviamente il sesso, l'età e la nazionalità. Poi bisognava compilare una scheda con i propri interessi e qui Manuel fece un po' più di fatica: oltre alle moto, alla letteratura e alla filosofia, c'era poco che gli interessava. Una volta finito questo passaggio, il sito avrebbe mandato un'email come nome e indirizzo del nuovo amico di penna, scelto in base agli interessi comuni.

È praticamente un tinder degli sfigati, pensò. Sicuro mi capita un ottantenne che si lamenta per la mancanza della famiglia.

Un rumore. Il rumore. Quello dell'email.
Manuel inspirò profondamente prima di aprirla. Forse aveva un po' paura di cosa potesse trovarci, di chi potesse trovarci. Avere un amico di penna è una cosa intima, no?
Quando si decise a leggerla, si stupì.

Simone Balestra, 20 anni. Roma.

Allora non sono l'unico.

Simone. Balestra.

Simone.

Elettrizzato da quel nome e da quell'età, Manuel subito prese un foglio, una penna nera e si cimentò nella scrittura della sua prima lettera, cercando di far attenzione alle sbavature e alla punteggiatura, ché voglio fare una bella prima impressione.

Caro Simone,
si iniziano così le lettere, no? Mi chiamo Manuel, ho 21 anni. Pensavo di essere l'unico giovane a potersi iscrivere ad un sito del genere, ma leggere la tua età mi ha fatto ricredere. Basta solo che tu non abbia imbrogliato e che in realtà sia un signore anziano che vuole solo lamentarsi. Se dovesse essere così, ti prego di essere sincero, come lo sarò io adesso.

Io ho imbrogliato. Non sull'età o sul nome, ma sugli interessi. Ho pensato: che sfizio c'è se scrivo ad una persona con le mie stesse idee? Passiamo il tempo a darci ragione a vicenda? Quindi ho segnato tutte le cose di cui non mi interessa niente. Ciò vuol dire che forse non ti starò simpatico, ma sono sicuro che le nostre lettere saranno in qualche modo stimolanti.

Io frequento filosofia, sono al terzo anno. Scrivere è sempre stata una cosa molto personale per me, come se fosse l'unico modo con cui io possa esprimermi e con cui io possa sentirmi meno solo. Di solito non faccio leggere a nessuno ciò che scrivo, però ho pensato che può essere bello avere un interlocutore. Per questo mi sono iscritto: quale interlocutore è meglio di uno sconosciuto? Invece tu? Cosa ti ha portato ad essere qui?

Onestamente questa lettera di presentazione è la cosa più imbarazzante che io abbia mai dovuto scrivere, quindi facciamo che la finisco qui. Se tu vorrai, ci conosceremo pian piano attraverso le altre lettere.

Che ne pensi se alla fine di ogni lettera ci consigliassimo qualcosa? Una canzone, un libro, un film, una poesia, qualsiasi cosa, giusto per donarci l'un l'altro un pezzettino di noi.
Anche se a te non dovesse piacere quest'idea, per questa volta un consiglio te lo becchi e sarà anche un consiglio da paraculo: L'anno che verrà di Lucio Dalla.

CorrispondenzaWhere stories live. Discover now