3- repressed feeling

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sentimento represso


«Oi!» Italia si abbassò le cuffie togliendole dall'orecchie per sentire cosa avrebbe detto il cugino. Francia distolse gli occhi dal telefono per poi guardare l'altro. «Ci venite alla festa di America?» chiese Spagna agli altri due. Francia fece una faccia disgustata, mentre l'italiano emise una risatina silenziosa. «Pff, ma va'.» disse sarcasticamente ridendo. Scese dallo skateboard e lo tenne in mano, mentre con l'altra scorreva tra le canzoni nella playlist.

Spagna rimase confuso «Andare in quella festa per cosa poi? Bielorussia mi ha detto che l'ultima volta che America ha fatto una festa è arrivata la polizia. Secondo alcuni lì stavano spacciando droga!» Spagna rise di gusto. Francia incrociò le braccia tenendo una faccia corrucciata. Italia disapprovava un po'. «Non credo sia il caso di credere a quella pettegola di Bielorussia.» borbottò poi. Spagna lì rise di nuovo.

«Lo dici solo perché un'anno fa' ti ha chiesto se facessi uso di droghe perché avevi gli occhi rossi. Mi ricordo che ti eri arrabbiato tanto e le avevi detto di andare a farsi fottere.» Francia si sciolse dalla sua espressione disapprovante iniziando a ridacchiare. Italia mantenne il broncio sospirando anche. «Resta il fatto che è una probabile stronzata a qui lei crede pure. » girò gli occhi al cielo. Francia tirò un sorriso amaro e sospirò a sua volta.

«Facciamo così: voi venite alla festa e se non vi piace vene potrete pure andare, ma sul serio; voglio che voi veniate a quella festa. Non voglio sembrare l'unico sfigato senza amici.» disse Spagna con uno sguardo che man mano diventava sempre più serio. Francia alzò un sopracciglio interrogativo e stessa cosa Italia. I due si guardarono per un po' per poi voltarsi vicino allo spagnolo e dire; «E noi cosa ne guadagnano.» Spagna rimase pensieroso, per poi emettere un sorriso forzato.

«Il mio amore fraterno per voi?» tentò lui, gli altri due fecero l'ennesima smorfia contemporanea. «Nah, vale poco.» disse l'italiano. Francia concordò con lui e Spagna rimase un po' ferito dalla risposta ironica che aveva dato il cugino. «Facciamo così. Io vi passo la mia carta di credito per una settimana intera, vi sta bene?» disse la vittima sospirando frustrato. Francia rimase stupito meravigliosamente dalla proposta. Italia sgranò gli occhi e poi passo ad un sorriso al contrario che diceva tipo: "Okey, fratello. Hai vinto tu."

I due dissero in coro: «Ci stiamo

[....]

A Giappone piaceva la compagnia di Cina. Cucinavano insieme, parlavano insieme, passavano tempo insieme. Una delle cose che più ama Giappone di Cina era la sua dolcezza. Era come un posto sicuro; trasmetteva sicurezza, fiducia e anche un grande senso saggezza e spiritualità. La sua voce dava proprio l'idea di tranquillità ed eleganza-cosa che lui è, tra l'altro. Forse il suo governo farà schifo, ma il bello di lui era la sua persona.

Spesso Cina chiedeva a Giappone come stesse andando con Sud Corea-quest'ultimo amico degli altri due asiatici-Sud Korea era la cotta di Giappone. Aveva iniziato a nutrire questi sentimenti dal momento in qui Sud Corea aveva iniziato a difenderlo dalle offese da parte di Nord Corea-il quale lo offendeva per i suoi tratti femminili e per il suo orientamento sessuale.

Tra l'altro Sud Corea gli aveva chiesto di uscire più volte. Parlavano in modo fluido e stavano bene in compagnia dell'uno e del' altro.

Mentre per Sud Corea erano un po' diverse le cose. Non sapeva cosa provava per Giappone.
Ci sono tante cose su di lui in realtà, soppratutto di sentimenti repressi verso il fratello. Lo odiava, ma tanto. Lo odiava a morte. Non lo sopportava più. Nord Corea era troppo esuberante, egoista, maleducato, volgare, minaccioso. Lo odiava a morte, tanto che a volte avrebbe voluto cambiare alcune cose. Avrebbe voluto mettere in chiaro con il fratello chi fosse dei due quello a comandare. Ma non poteva, perché doveva rimanere il fratello dolce e passivo; quello che si scusava con chiunque per come si comportava l'altro, quello che doveva stare dietro al fratello in caso dovesse far male a qualcuno, quello la quale se dovesse ricevere un'insulto dal suo gemello non poteva ribattere, perché lui era:"quello maturo" tra i due.

Questo per intendervi che in realtà Sud Corea era quello che si poteva definire un cagnolino. Il cagnolino di Nord Corea. Non poteva decidere per se stesso che sennò il padre si arrabbiava dicendogli che lui e suo fratello erano una squadra. Che lui e Nord Corea dovevano legarsi e diventare inseparabili. Questo perché a detta del padre i gemelli dovevano stare uniti, sennò erano come incompleti. Come se una copia dell'altro dovessero stare vicini. Ma è qui soppratutto dove si sbagliava il genitore: lui e Nord Corea erano totalmente diversi e l'odio che uno cibava per l'altro era ricambiato.

Se solo Nord Corea sapesse di tutto quelle volte che si era avvicinato tanto alla morte: tutte quelle volte che lasciava la porta aperta mentre dormiva di notte.

Sud Corea in quei momenti era esausto. Stressato a morte. Voleva togliere di mezzo colui che aveva creato tutti quei problemi nella sua vita, solo che guando poi con un coltello preso dalla cucina in mano era ormai vicino al letto del fratello si rese conto di quello che stava per fare. Tutte le volte che stava per ucciderlo decise di lasciar perdere. Forse per un semplice momento di shock dovuto a quello che stava succedendo o ad un fatto di essere un fottuto codardo del cazzo. Una cosa era sicura; non era per amore fraterno.

Eppure un tempo si volevano anche bene.

[....]

Allora, ho bisogno di una coppietta. Una coppia abbastanza sdolcinata soppratutto.

Una coppia da mettere nella storia. Saranno messi di sfuggita all'inizio, poi forse, dopo un bel po' di tempo saranno dei personaggi abbastanza importanti.

Ps. Vorrei che mi proposte delle coppie non tanto conosciute, o meglio; non tanto diffusi sul fandom italiano.

Droghe & Rabbia Where stories live. Discover now