5- Get your balls out

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Tira fuori le palle

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SPOILERS• Curiosità in questo AU:

• Italia in questi capitoli non sta facendo uso di stupefacenti, poiché il suo merdoso spacciatore è finito in carcere.

• Italia si è allontanato da Germania  poiché lo trovava come un ragazzo "noioso"  (in realtà lo descrive in modi più esagerati).

•Italia odia a morte suo padre, per via delle sue azioni orribili, e qui ci sarebbe un motivo per cui "odia" anche Germania.

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Tira fuori le palle


«Quindi vuoi proprio lasciar correre?» chiese Spagna. Era ancora deluso della decisione del cugino, questo in realtà perché non gli stava in simpatia Germania.  Ma questo di certo non glielo avrebbe detto, per evitare un litigio con lui.

«Oh dio!» esclamò l'italiano sconfitto togliendosi le cuffie dalle orecchie. Era diventato estenuante quella situazione. A parer di Italia non c'era niente di male in quello che aveva detto il tedesco. Anche lui aveva sentito quel momento di allontananza come un abbandono, ma il semplice fatto che America lo abbia insinuato in quel modo, era totalmente ovvio che fosse per innervosire.  Sbuffò. «Sei davvero una grandissima caduta di coglioni, eh stronzetto?» disse ormai sorridente e ridacchiando. Gli tirò un pugno scherzoso sul braccio allo spagnolo e rise, mentre l'altro massagiava la mano sul braccio dolorante.  «Ho le palle per parlarci okay? Ci parlerò oggi, ma adesso smettila, sei noioso.» smise di sorridere al "ma adesso smettila" con uno sguardo infastidito.

Francia si sentiva stanco ultimamente. Stanco, non esattamente in realtà, forse annoiato, stanco della noia. Questo perché non aveva niente da fare, niente che lo tenesse occupato, niente di nuovo. Aveva bisogno di uno scoop. Aveva bisogno di qualcosa di nuovo che lo rimettesse in gioco, come quella volta con la lettera per ONU, dove chiedeva le docce con le porte. Si era impegnato in quel progetto perché lo interessava, ma ultimamente niente lo rendeva entusiasto.

Teneva gli occhi sul telefono–camminando in mezzo al corridoio. Essendo deconcentrato dalla strada che stava seguendo, venne spintonato spalla-spalla  da qualcuno che quasi cadde. «Dio mio. Sei sempre in mezzo.» disse rivelandosi agli occhi del Francese essere UK. L'inglese lo scansò in malo modo per spostarlo e farlo cadere. Francia si massaggiava il di dietro dolorante per via della caduta, borbottando anche qualche insulto nella sua lingua.

Spagna gli porse la mano per aiutarlo a rialzarsi e Francia si alzò appunto grazie a questo. «Che grandissima testa di cazzo» sputò fuori. Prese lo zaino caduto per terra. «Bah, io vado in classe.» disse Francia. «Ciao, ciao.» Italia lo salutò con la mano. Spagna gli diede una pacca sulla spalla.
«Ci vediamo dopo, allora.»

[...]

Era abbastanza tardi. Italia sarebbe dovuto tornare a casa, ma l'accordo con Spagna non diceva di fare questo, quindi si precipitò in un posto dove uno sfigato nerd come Germania potesse stare a scuola.

Entrò dentro la biblioteca. Bussò sulla porta ormai già aperta. Non vedendo nessuno ritentò fingendo dei colpi di tosse per attirare l'attenzione. Germania alzò la testa dal libro guardando spaesato chi avesse tossito.

«Emh.. sono io, Italia. Possiamo parlare?»
Chiese con educazione. Se solo si fosse preparato un discorso... Era prevedibile una figuraccia. Germania tremò,esitando quasi.  «Certo.» Italia si avvicinò al tavolo in qui era seduto. Si sedette su una sedia davanti a lui.

«Qualche giorno fa' Spagna mi parlò di un incontro che ebbe con America, Russia e te.» iniziò parlando. Cercò di gesticolare il meno possibile e trattenendosi dal tirargli su parole, doveva sembrargli maturo. Voleva sembrare per una volta quello con le palle, in cerca di un confronto, di un dialogo senza infantilità. Diverso dal passato.

«Mi dispiace che tu te la sia presa per quello che è successo in passato. E vorrei poterne parlare, se tu ovviamente vuoi, però.» Okay, Italia, tu sei un coglione. Il piano era quello di dimostrare a Spagna che aveva le palle per potergliene dire quattro. Avrebbe dovuto dire: <<Figa, non parlarmi alle spalle, se vuoi un confronto faccia a faccia vabene, ma così è da pussy.>>

E invece no. L'idiota ha messo tutto il suo coraggio da parte comportandosi e chiedendo al nerd se lo stesse disturbando. Non serve nemmeno dire che l'italiano si stava dando del down. Dove diamine era andato il suo orgoglio?

«N–on penso ci sia bisogno di parlarne. Quello che è successo è successo.» In realtà il motivo di tutto questo, ovvero quello che vi è successo in passato, è una totale stronzata.

Germania ritornò a guardare le pagine del libro. Che maleducato senza palle..
Pensò Italia.

«..fighetta..» «Come scusa?» chiese alzando gli occhi dal libro confuso. «niente, scusa.» borbottò con sguardo serio e concentrato negli occhi degli altri. Si leccò le labbra un po' secche. Sospirò deluso dall'altro. Si girò e si voltò verso alla porta della biblioteca, arrivando alla maniglia della porta.

Prima che aprisse però Germania parlò:
«Senti, il punto è che quello che è successo vorrei metterlo da parte, vorrei ricominciare da capo.» disse. Italia ormai fermo e voltato a guardarlo negli occhi di nuovo sorrise. Germania deglutì un groppo di saliva. Non era certo che Italia glielo avrebbe permesso. Lo stava prendendo in giro?

«Beh deduco tu ci sarai alla festa di America.» dedusse l'italiano felice. «Si, ci sarò.» disse quest'ultimo sospirando con un sorriso. Non, non lo sta prendendo in giro. «Potremo prendere da bere insieme e parlare un po'. Giusto per riavvicinarci.» «s-si. Potremmo.» Germania arrossì un poco.

[....]

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Preferite Cina maschio o femmina?
Due country humans poco conosciuti nel fandom italiano che potrei mettere?

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