Non ci si può allontanare da una persona perché non provate le stesse cose.
Se il vostro rapporto è sempre stato composto da determinati atteggiamenti e attenzioni, perché dovrebbe tutto cambiare solo perché qualcuno prova qualcosa di diverso dall'altro?
Non ci si può allontanare da una persona perché non ricambia il nostro sentimento, e non ci si può allontanare da una persona perché non proviamo le stesse cose che prova lei.
Tutta la storia del "Ma poi si illude." o del "Inevitabilmente cambierà tutto." è una grandissima cazzata.
Se ci tieni davvero una persona, il rapporto non cambia, non cambierà mai, perché prima di qualsiasi altro tipo di sentimento c'è il bene che si prova per l'altro.
E Amelia la pensava esattamente così: indipendentemente dal fatto che effettivamente non sapesse cosa provasse per quel moro con gli occhi verdi che aveva sempre in testa, gli voleva bene. In qualsiasi caso. Quindi allontanarsi avrebbe fatto solo del male ad entrambi.Christian non sembrava avere lo stesso pensiero però, visto che erano ormai due giorni che passava tutto il tempo libero che aveva a disposizione con la sua nuova ragazza, trascurando qualsiasi altra persona.
Un po' mi sentivo inutile in quella situazione, me ne sarei dovuto andare dopo quattro giorni e non avevo ancora avuto una conversazione vera con il mio migliore amico riguardo i suoi problemi, dubbi. Era come se evitasse il contatto con il mondo esterno, chiudendosi nella sua bolla di tranquillità e felicità che solo Carola sembrava potergli dare. La ballerina, però, non era totalmente d'accordo con il suo fidanzato, visto che cercava sempre di stare insieme agli altri ragazzi, invece che chiudersi in camera con Christian per ore come voleva fare lui.
Era una situazione confusa, nella quale io non centravo molto, e mi chiedevo se andare nella clinica fosse stata la scelta giusta.Capivo da un lato quello che il mio migliore amico stesse provando, io stesso in passato avevo affrontato dei periodi in cui chiudermi in me stesso era l'unica alternativa al trattare male le persone. Non pensavo a ciò che avrebbero potuto provare gli altri, non pensavo a nulla. Esistevo solo io, la mia realtà, il mio piccolo baratro in cui sembravo sprofondare ogni giorno di più. "Senza di me staranno meglio" era il mantra che mi ripetevo ogni giorno, quindi mi isolavo. E così stava facendo anche lui, perché se in un primo momento sembrava essersi allontanato solo da Amelia, per non ferirla o per non accettare i sentimenti che provava per lei, la situazione era ormai peggiorata visibilmente. Si era gradualmente privato di qualsiasi compagnia presente nella sua vita, restringendo la sua cerchia a Carola e la danza, che mai poteva mancare.
Uno dei motivi per cui io e Christian avevamo legato sin da subito era proprio l'amore per la danza che entrambi condividevamo. Non importavano stili, passi difficili e tecniche precise, noi amavamo la danza in ogni forma, senza preferenze. Perciò quel giorno, anche se con un poco di fatica nel convincerlo a staccarsi da Carola, portai Christian nella palestra per fare una delle nostre attività preferite quando io ero ancora in cura alla clinica. Feci partire la riproduzione casuale e alzai il volume al massimo, aspettando che il moro iniziasse a ballare e scatenarsi come ai vecchi tempi, ma non lo fece. Rimase fermo a guardarmi mentre si grattava la nuca, imbarazzato.
"Ma che fai Chri? Balla!" Esclamai, iniziando a muovermi a ritmo di musica, nonostante la canzone che era partita non fosse nemmeno una delle mie preferite. Ma lui non rispose, scosse semplicemente la testa per poi abbassare lo sguardo, il mio cuore perse un battito e iniziai a preoccuparmi davvero."Non lo faccio da tanto." Disse dopo un po', con l'aria da cucciolo abbandonato. "Senza di te non era lo stesso." Il respiro mi si spezzò totalmente davanti a quella scena, e realizzai quanto la mia assenza lo avesse segnato, lo avesse fatto stare male.
"Ma ora ci sono, no?" Dissi io allora, cercando di risollevare la situazione e convincerlo a ballare insieme a me.
"Ci sei per quanto? Altri due giorni? E poi te ne andrai, sparirai di nuovo e io ci rimarrò di nuovo di merda, perché mi sarò riavvicinato a qualcuno che non ha avuto nessun problema ad abbandonarmi già una volta." Quella fu un'ennesima pugnalata. Non avevo mai capito quanto in realtà la mia assenza avesse segnato Christian, nel carattere e nelle relazioni con le altre persone. Parlando con Dario avevo appreso che il riccio avesse iniziato a isolarsi, essere più scontroso con tutti tranne che con Serena, che sembrava essere l'unica a capirlo davvero, ma non pensavo fosse colpa mia. Forse avevo solo paura di ammettere a me stesso di aver fatto un errore talmente grande, forse non me ne ero davvero mai reso conto. Ma ero lì per rimediare, eppure mi trovavo fermo a fissare la porta della palestra aprirsi e chiudersi, con Christian che usciva freneticamente dalla stanza.Iniziò ad andare subito verso la camera di Carola, che ormai era diventata il suo posto sicuro, dove poteva nascondersi da tutto e tutti con la scusa perfetta. Era come se, in un certo senso, stesse usando la loro relazione per scappare dalla vita quotidiana, e nessuno davvero sembrava farci caso. Nessuno, tranne Alex.
I due si scontrarono per caso nel corridoio, mentre il cantante era troppo soprappensiero per capire contro chi si fosse urtato. Ci mise qualche secondo a riconoscere Christian, lo osservò davvero per la prima volta da qualche giorno e si accorse subito dell'evidente perdita di peso che aveva subito. Le sue occhiaie erano più pronunciate del solito e il viso estremamente pallido. Le guance scavate, le mani rovinate. L'ennesima ricaduta era arrivata, e nessuno se n'era accorto per qualche motivo. Era per quello che si nascondeva? Che evitava persino Serena? Quelle domande ronzavano nella testa di Alex, che non pensò due volte prima di fermare l'amico per parlargli."Calmo tigre, stai correndo la maratona?"
Scherzò ridacchiando, aspettandosi la stessa reazione da parte sua, ma non fu nemmeno tanto sorpreso quando Christian non si mise a ridere, anzi, iniziò a mangiucchiarsi le unghie nonostante non fosse rimasto quasi nulla di esse.
"Chri, basta, mangerai la pelle." Lo riprese allora, senza ottenere nuovamente alcuna risposta dal moro.
Rimasero lì in silenzio, il cantante a fissare il ballerino, mentre quest'ultimo osservava ossessivamente le sue scarpe.
Alex stava per rivolgergli di nuovo la parola, quando un movimento brusco scosse Christian, movimento accompagnato dal riconoscibilissimo rumore di un conato di vomito. Stava per vomitare. I suoi occhi si riempirono di lacrime mentre alzava la testa per incontrare lo sguardo del suo compagno di stanza, come richiesta di aiuto.
Era l'inizio della fine.

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Candida. |Christian Stefanelli
FanfictionA catturare subito la sua attenzione fu un ragazzo alto, non troppo magro ma evidentemente sottopeso. I capelli scuri e ricci, non troppo lunghi, ricadevano sulla sua fronte e i suoi occhi sembravano essere contornati da un filo di matita nera. Il s...