capitolo 8

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Ero seduta sul divano con una tazza fumante di tè in mano, Leonardo si era accomodato su due tappeti arrotolati, la bevanda finita da tempo e Marco sedeva su un'amaca improvvisata con due tende. Anche lui non aveva idea di cosa ci volesse parlare Angelo.

L'anziano si sedette sulla poltrona accanto a me e dopo aver bevuto un sorso iniziò a spiegare.

<Come ben sapete i depuratori hanno una data di scadenza, molti hanno preferito far finta di nulla sperando di morire prima dello spegnimento mentre lo Stato ha iniziato una guerra soltanto per cercare di rubare un po'di tempo. In ogni caso l'umanità si estinguerà.> si fermò un attimo per controllare che lo stessimo ascoltando e riprese.

<All'epoca, noi scienziati, ci eravamo tutti rassegnanti tranne vostro padre. Lui era convinto che ci fosse ancora speranza e insieme a vostra madre costruì una macchina per criogenesi autonoma.>

<Aspetta, perché congelare qualcuno? Finirebbe per svegliarsi in un mondo morto.> lo interruppe Marco.

<Ti sbagli, l'uomo sta morendo, la terra invece sta rinascendo.>

<I germogli.> sussurrai colta da un'improvvisa consapevolezza. <Si potrà tornare in superficie.>

<Sei uscita?> Marco mi guardò scioccato.

<Esatto!> Angelo schioccò le dita nella mia direzione <I vostri genitori puntavano proprio su quello, per questo hanno costruito delle capsule per permettere alle persone di dormire fino alla rinascita del pianeta.>

<Dove si trovano queste capsule?>

<Al sicuro, nel vecchio laboratorio dei miei nonni, in superficie.>

<Quindi possiamo congelarci e risvegliarci quando l'aria sarà pulita?> conclusi.

<Purtroppo noi, che siamo cresciuti sottoterra, non potremmo viverci comunque, i nostri polmoni si sono abituati all'ossigeno artificiale e hanno perso la capacità di assimilare quello originale.>

<Mi sembrava troppo facile.> scherzai.

<Fantastico, quindi in ogni caso l'umanità è spacciata.> commentò sarcastico mio fratello.

<Per quella di adesso si, ma i vostri genitori sono riusciti a concepire degli embrioni in laboratorio.>

<Cosa? Come?> chiese Leo tra un misto di stupore e confusione.

<E questi embrioni dove si trovano al momento?> interrogai.

<Al sicuro in provette congelate nel laboratorio.> rispose. Più parlava e più mi sembrava di star entrando in un discorso fantascientifico.

<Se son già congelati a cosa servono le capsule?> domandò Marco.

<Si chiama criogenesi autonoma perchè gli embrioni cresceranno nel mentre, solo molto lentamente e quando la superficie sarà respirabile loro saranno completamente adulti.>

<Con un cervello da neonato però.> osservai.

<La macchina è stata costruita anche per tenere attivo il cervello degli embrioni, mentre dormiranno vivranno una vita virtuale, al loro risveglio avranno memorizzato tutte le tecniche di sopravvivenza.>

<Ma è fighissimo.> esclamò Leo <Mamma e papà erano dei geni.>

<Quindi adesso abbiamo i calcoli precisi da inserire nelle capsule? Nostro padre ha salvato l'umanità dall'estinzione?>chiesi.

<Non possiamo ancora attivare le capsule.> posò la tazza su un ripiano <Per farle funzionare abbiamo bisogno della Mantelia.>

<Aspetta, mi sta dicendo che l'unico modo per salvare l'umanità è usare la lega più ricercata al mondo e che si trova soltanto nel paese contro cui stiamo combattendo da più di cinquant'anni?>esclamò Marco.

SECONDA CHANCE - treasure hunt-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora