capitolo 43

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Nota autrice:
Possibile presenza di una scena che potrebbe urtare la sensibilità di alcune persone, quindi per sicurezza ho deciso di avvertire subito all'inizio.

Detto questo buona lettura e fatemi sapere alla fine cosa ne pensate!
♤♡◇♧

<<Aurora!>> il richiamo di Kim mi riscosse <<Rispondi.>>

<Cavie.>

<<Cosa?>>

<Ci sono delle fottute cavie umane.> sussurrai <Stanno sperimentando su delle persone.>

<<Sperimentando cosa?>>

<Non lo so.>

Sotto il terrazzo il laboratorio continuava rivelando uno spazio grande quanto una palestra. Sui lati gabbie trasparenti con all'interno persone di ogni genere e età. Al centro della stanza una sedia tipica di quelle dei dentisti.

<Dottoressa Scott?> chiese uno dei nuovi arrivati.

La donna indicò ai soldati un ragazzo in mezzo agli altri prigionieri, anch'egli in divisa militare seppur diversa e in condizioni peggiori rispetto agli uomini che si avvicinarono a lui.

Aprirono la gabbia e le altre persone si spostarono sui lati lasciando il poveretto inerme davanti a loro <Fermi, fermi!> gridò in spagnolo mentre lo prendevano con la forza portandolo fuori. 

Nessuno corse in suo soccorso e nessuno tentò la fuga mentre la porta si richiudeva. Il ragazzo venne legato sul lettino al centro della stanza, inutili furono i suoi tentativi di opporsi.

Strisciai sotto la scrivania più vicina cercando di avere una visuale migliore.

<Ci sono soldati europei.> mormorai <Hanno preso ora uno spagnolo.> informai gli altri.

<<Sono tutti dell'esercito nemico?>> domandò Dylan dimenticandosi di star lavorando attualmente con il "nemico".

Scrutai i prigionieri <Hanno anche dei ribelli.> dissi notando delle fasce colorate e abiti civili.

Il ragazzo continuava a dimenarsi urlando, le cinghia con cui lo legarono rendevano vana ogni sua resistenza. Deglutii sapendo di non poter far nulla per lui, se ci avessi provato sarei finita al suo posto.

<Iniziamo.> ordinò la dottoressa richiamando su di se l'attenzione degli altri scienziati. 

Uno di loro si avvicinò alla sedia dove raccolse una maschera dell'ossigeno e gliela infilò senza troppe cerimonie. Le grida vennero attutite dalla plastica trasparente. 

Un tubo nero era collegato alla maschera, ne seguii il percorso fino a individuarne la sua origine nel soffitto al di sopra del ragazzo.

<Tentativo 32F.> dichiarò la donna, le persone in camice presero appunti come scolari durante una lezione <Soggetto 532.>

Il ragazzo si dimenava urlando, più per la paura che per un reale dolore. Una spia fissata sul materiale rigido della maschera si accese di un giallo brillante e il tubo ebbe un piccolo tremore.

<Inizio esposizione.>

Il prigioniero si calmò iniziando a prendere piccoli respiri, nessuno parlò, tutti concentrati su di lui.

La dottoressa Scott controllò l'orologio al polso <Trenta secondi, nessuna reazione.> il silenzio nella stanza sembrava surreale e per paura che mi sentissero smisi di condividere informazioni ai miei compagni <Cinquanta secondi, nessun-> 

SECONDA CHANCE - treasure hunt-Donde viven las historias. Descúbrelo ahora