Capitolo tredici

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Sono passati tre giorni dalla morte di Natasha e i Mikaelson erano distrutti per la perdita della sorella, soprattutto Niklaus e Sofia, che non facevano altro che uccidere gente, per sfogarsi.

Oggi ci sarà il funerale, cosa che Sofia reputa inutile, perché provocherebbe solo dolore dire a addio alla rossa per un'ultima volta.

Nel mentre alla pensione Salvatore, i due si stavano preparando per dire addio a Natasha. Stefan era distrutto per la morte dell'amore della sua vita. Si sarebbero sposati e ora tutto era finito. Non c'era più niente. Così come il cuore di Stefan.

Mentre Damon, anche lui era triste, ma non quanto Stefan. Certo, era triste e arrabbiato con Natasha per quello che aveva fatto. Infatti se se la trovasse davanti agli occhi, primo l'abbraccerebbe, secondo l'avrebbe riempita di insulti per la sua enorme stupidità, ma conoscendola lei lo avrebbe solo preso in giro ridendo gli in faccia e tutti sacrificherebbero tutti per rivederla ridere un'ultima volta.

A togliere Damon dai suoi pensieri fu Elena che bussò alla porta, per poi entrare.

<<Che cosa vuoi, Elena?>> chiese freddo, mentre si metteva a posto la cravatta.

<<Stefan non vuole parlarmi e non vuole tornare con me, ti prego parlagli. Non capisco cosa vedesse in quella>> lo supplicò, borbottando l'ultima frase, ma Damon la sentì e si girò di scatto, in modo minaccioso.

<<Che cosa hai detto?>> chiese furioso, facendo spalancare gli occhi all'umana, per la sua reazione.

<<Ho-ho detto come che fa a tenere ad un mostro come lei.Io sono quella che sta soffrendo più di tutti>> esclamò, facendo la vittima e facendo arrabbiare di più il Salvatore più grande, che le prese il braccio bruscamente, facendola sussultare.

<<Ascoltami bene, Elena. Non ti permettere mai più a parlare così di lei, tu non la conosci. Non posso pensare solo a te.voglio avere il lusso di pensare alla mia migliore amica, invece che ad una viziata smorfiosa come te. Quindi se non vuoi morire per mano mia in questo momento, ti consiglio di uscire da questa cosa ora>> rispose a denti stretti, facendola spaventare, ma decise di ascoltare e corse fuori.

Dopo questo, i due Salvatore andarono nel punto d'incontro che avevano deciso con i Mikaelson: il ponte di Wickery. Dove avrebbero avrebbero lanciato le ceneri della Mikaelson lungo il fiume, facendo ognuno il proprio discorso.

Appena arrivarono videro che c'erano già tutti i Mikaelson, Sofia e Katherine, mentre quest'ultima era appoggiata alle spalla di Elijah, piangendo, mentre Sofia e Klaus erano vicini e guardavano il fiume scorrere, senza mostrare nessun sentimento, erano impassibili. Infine Rebekah stava piangendo, come Katherine e Kol era vicino a lei, mentre l'abbracciava è la consolava, ma non piangeva. Voleva essere forte

I Salvatore si avvicinarono ed iniziarono con i loro discorsi, partendo da Damon.

<<Ci sono un mucchio di cose vorrei dirti in questo momento e la maggior parte sono insulti. Quindi lascerò perdere. La prima volta che ti ho visto ho detto "Ecco, quello è il tipo di donna che mi farei dalla mattina alla sera", anche se tu mi ha letteralmente buttato il drink addosso, per averci provato con te, ma dopo siamo diventati migliori amici e non potrei chiedere cosa migliore di essere stato il tuo migliore amico. Addio...pazza>> disse, sorridendo lievemente, per poi buttare un po' delle ceneri sul fiume e passò l'urna a Stefan, che la fissò per qualche secondo, con una lacrima che le scese sul viso.

<<Ohh Natasha, sono tante le cose che hai fatto, ma questa è la più stupida di tutto. Morire senza dir nulla, facendo soffrire tutti...facendo soffrire me. Ti avevo chiesto di sposarmi e di passare l'eternità con me e questo non includeva morire. Perchè Nat? Perché lo hai fatto? Io ti amavo, ti amo ancora adesso e ti amerò per sempre. Sappi che non infrangerò la promessa che tu ho fatto. Quando ti ho detto che tu saresti stata l'unica donna che avrei amato in tutta la mia intera vita, lo dicevo sul serio...e nessuno ti rimpiazzerà nel mio cuore, perché quello è riservato solo per te, amore mio>> disse con le lacrime che gli scendevano lungo il viso, per poi baciare l'urna, dove c'era inciso il suo nome e come Damon, lanciò anche lui le ceneri nel fiume e passo l'urna a Kol e così andarono avanti, finché non arrivò il turno di Sofia, che prese l'urna con le mani che le tremavano, mentre Klaus le avvolse il braccio intorno alla sua visa, disegnando dei cerchi con il pollice, per calmarla.

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