Capitolo I

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Mi siedo accanto a Johnny mentre lui smanetta con lo strano computer. Succhia troppa energia dal generatore, per i miei gusti.

«Ci crederesti che una volta tutti avevano uno di questi aggeggi in casa? A volte perfino due o tre!» esclama, lanciandomi un sorriso entusiasta.

È stato Gary a raccontarglielo, ovviamente. Nessuno di noi potrebbe saperlo e neppure immaginarlo.

Un computer del genere vale più di tutte le nostre vite messe assieme. Solo i Ministeri e le Amministrazioni del Governo ne possiedono alcuni esemplari, scampati alla distruzione. Lo abbiamo rubato qualche settimana fa dai magazzini dell'Anagrafe.

«Qualche novità?» chiedo senza entusiasmo.

«Sto cercando di entrare nei loro file. Sai quanto sia fondamentale!»

Annuisco. Per liberarsi dalla morsa del nostro Governo è necessario smettere di esistere. Io ho dovuto fingere davanti a molti testimoni di affogare nel Tamigi. Uno di noi che lavorava negli uffici dell'Anagrafe mi ha dichiarata morta dopo ventiquattro ore. Se riuscissimo ad accedere a quei maledetti archivi, potremmo finalmente smettere di dover inscenare ogni volta una morte spettacolare.

«Dimmi piuttosto: la nostra vecchia amica ha dato qualche segnale di vita?» domando, guardando l'oscillatore di frequenze radio con cui tentiamo di captare segnali oltre Alba.

Qualche anno fa i Reborn sono riusciti a sintonizzarsi per qualche istante con il Continente. Per quel che ne sappiamo, l'Europa è stata decimata da un virus, solo l'Inghilterra si è salvata creando un sistema di isolamento dal resto del mondo. La nostra speranza, però, è che ci sia ancora qualche forma di civiltà organizzata a sud del Mediterraneo.

«Abbiamo scoperto una stazione che invia segnali criptati. Ma non sono riuscito ancora a capirne l'origine. Pensa se provenissero da Oltreoceano!»

America.

Gary racconta spesso degli Stati oltre il Grande Oceano, nostri alleati durante le prime guerre mondiali. Ogni tanto immaginiamo scenari assurdi come lo sbarco degli americani sul suolo di Nuova Alba; grandi risate e un goccio di scotch aiutano a focalizzare queste scene bizzarre. Sono decenni che Gary aspetta un contatto da parte loro, ma tutto tace, anche dall'altra parte del mondo.

Martin Speed, Ministro della Propaganda, ha demonizzato tutto quello che proviene da oltre i nostri confini, compresi gli americani. La colpa dell'Ultima Guerra e delle sue conseguenze sul mondo è costantemente addebitata a loro.

Questo mi fa sperare ancora di più in tutto ciò che proviene da Oltreoceano.

«Con tutta probabilità sono semplici comunicazioni dell'esercito, Johnny!» esclamo, provando a frenare l'inutile entusiasmo.

«Sei pronta per stasera?»

«Certamente» annuisco, con un sorriso. «Come sempre. Mi sta andando anche bene. Il Colonnello Moyer sembra non avere alcun interesse nei miei confronti, se non quello di avere una donna al suo fianco nelle occasioni mondane.»

«Io approfitterei di te, se fossi in lui» insinua Johnny, sghignazzando e prendendosi un sorso di acqua.

Gli tiro un pugno sul braccio. Johnny è come un fratello. É la ragione per cui oggi sono qui, e non dove il Governo aveva scelto per me. Sono qui per lui, per suo padre e per mia madre.

Gli spettino i capelli rossi e gli schiocco un bacio sulla fronte.

«Sono stanca della missione Moyer. Tra quanto passeremo alla ricerca degli ESP?» chiedo sospirando.

«Che ne so, non sono io il capo. Anzi, a me le informazioni arrivano sempre per ultimo...» replica con una smorfia e si rimette a lavoro. Lo lascio in pace e mi dirigo verso la mia stanza.

RebornWhere stories live. Discover now