Capitolo 3

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«Ma non è possibile, si sono estinte secoli fa!», continua il Re, cercando di scacciare la brutta sensazione provata inizialmente, ricomponendosi.

«Tu! Come osi parlare della mia specie con questa arroganza?! Non ci siamo "estinte", il tuo lurido antenato ci ha sterminate! Il tuo nome non era nemmeno ancora scritto negli astri, quando io ho perso tutte le mie sorelle! Noi, creature nobili, nate dalle Perle degli abissi, molti secoli prima che tu e la tua schifoza Monarchia marina veniste al mondo!», urla la sirena dalla coda nera pece, puntando un dito verso Eram, indignata dal suo commento.

Kai si gode quella scena con un ghigno divertito, fiero della foga che stava riscontrando nelle parole della rossa.

Eram, d'altro canto, rimane sconvolto nel vedere tanta rabbia provenire da una creatura che, secondo le leggende di cui aveva sentito parlare fin da bambino, sarebbe dovuta essere molto pacata e aggraziata.

«Cerchiamo di calmarci tutti ora, d'accordo? Io e la mia famiglia non abbiamo colpe di una tragedia avvenuta in un tempo così remoto», il Re cerca di calmare gli animi, provando egli stesso a rimanere calmo, in una situazione così piena di elementi che sfuggivano al suo controllo.

Infatti, stava cominciando a domandarsi quali fossero le effettive intenzioni di quell'antica creatura; a chiedersi se le voci sui suoi poteri senza eguali fossero fondate; ma soprattutto, stava iniziando a pensare a cosa volesse dire suo fratello con la frase "sarai tu a non rammentarti di lei", rivolta alla sua bambina.

«Mio caro Eram, non te l'hanno insegnato che la vendetta è un piatto che va servito freddo? Freddo come il veleno che ha gelato il cuore delle mie sorelle e come la grotta in cui mi sono rifugiata per tutti questi anni, nella quale meditavo il modo migliore per rendere giustizia alla mia specie!», era ormai chiaro, nel tono utilizzato da Kira, il disprezzo che ella provava nel pronunciare quelle parole piene di astio.

A quel punto, Eram, consapevole di non poter azzardare un attacco, in quanto non sapesse di quali poteri fosse provvista la Stella marina, decise di provare a patteggiare una soluzione, che permettesse alla sua famiglia e al suo popolo di mettersi in salvo.

«Ascoltami, Kira, posso capire il tuo odio nella Monarchia marina e credimi, mi rincresce che tu abbia dovuto passare tanti anni da sola, senza avere accanto la tua famiglia che ti è stata strappata via. Ma ora, in nome del dolore che tu stessa hai provato, ti imploro di non fare del male alla mia di famiglia e al mio popolo. Prendi solo me, fa' di me ciò che vuoi, ma lascia che tutti gli altri si mettano in salvo», tenta di proporle, con la voce strozzata dall'ignoto di ciò che avrebbe potuto rispondergli e, al tempo stesso, piena del coraggio degno di un re.

«Fratello, ma allora tu proprio non capisci», si intromette Kai, che fino a quel momento era rimasto a godersi lo sguardo del maggiore diventare sempre più inquieto, «non siamo venuti qui, oggi, per chiedere il tuo permesso su ciò che abbiamo intenzione di fare. Siamo venuti per prenderci il possesso di tutto il tuo tanto amato regno!», conclude la frase portando i palmi delle mani verso il cielo e facendo fuoriuscire da essi delle fiamme alte, calde e possenti.

Kira lo imita, sprigionando finalmente i suoi poteri, dando vita anche lei a quelle che sembrerebbero delle fiamme, con la particolarità di essere di un colore rosa brillante, proprio come il colore della sua coda, prima di essere stata vittima del lutto nei confronti delle sue sorelle.

***

Infatti, dovete sapere che Kira, come tutte le altre Stelle marine, non ha sempre avuto la coda di un colore così cupo come il nero. Al contrario, prima era una splendida creatura dai colori sgargianti. Aveva la coda di un rosa talmente accesso, da far impallidire il fiore omonimo terrestre; dei capelli lunghi e di color porpora, che amava abbellire con alcune alghe marine, utilizzate come dei teneri fiocchi.


Tutto ciò, è cambiato in lei con la sterminazione della sua specie. Ella infatti, essendo sopravvissuta alla tragedia solo grazie al fatto che quella fatidica sera fosse arrivata in ritardo al banchetto, decise di cambiare le sue colorazioni, servendosi dei suoi poteri, per indossare il colore del lutto: il nero, per la sua coda; e il colore che le ricordava la sete di sangue che provava nei confronti di colui che aveva osato strapparle via le sue amate sorelle: il rosso, per i suoi capelli.

***

Buongiorno popolo di Wattpad!☺️

Com'è stato immergervi nel mondo marino di questo nuovo capitolo?😊

Vorrei ringraziare ary92_ per avermi dato la forza, ieri sera, per poterlo scrivere!

Infatti (non so se vi stiate tenendo aggiornati nella mia bacheca in merito) dovete sapere che ultimamente sto passando un momentino in cui sono un po' giù di morale; inoltre, ho passato anche una settimana abbastanza stressante.

Tutto questo, mi ha portata a dimenticarmi completamente del fatto che avessi finito anche i capitoli che avevo da parte di questo Fantasy. Perciò, non ero certa di riuscire a pubblicare oggi MA, fortunatamente, alla fine ieri sera sono riuscita a scrivere questo capitolo☺️

Auguro a tutti voi, che siete arrivati a leggere fino a qui, una buona giornata! Inoltre, vi ricordo (se non lo fate già e se dovesse interessarvi) di andare a dare uno sguardo alla mia bacheca ogni tanto, perchè lì vi tengo aggiornati su tutto e mi farebbe piacere interagire con voi!🤗

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