Giochiamo insieme

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Quando la morte arriva ti attanaglia nelle sue viscere, lenta come una ninna nanna che ti culla nel sonno. Un soffio che ti gela la pelle e fa calare il silenzio. Ma quando resti non vi è posto in inferno o paradiso, solo il vuoto che rimane dove non vi è più niente. Ci vuole più coraggio a restare, guardare dove prima stava chi amavi e non trovare nulla. Sentire l'eco dei passi nel bel mezzo della giornata, ritrovarsi a pensare a gesti quotidiani e non poterli più fare, rifugiarsi nei sogni la notte. Hai avuto il tuo tempo e l'hai vissuto come meglio potevi, assecondando il tempo e il destino. Travolgendo d'amore le vite altrui.

"Cosa stai facendo" mi chiede Kyle, mentre sto riempiendo un borsone dei pochi averi che ci rimangono. Sta seduto a terra con le spalle appoggiate al muro e le ginocchia tirate su fino al petto, i riccioli castani gli ricadono sugli occhi e ha l'aria di uno che si è appena svegliato. È riuscito a fare un pasto decente con gli ultimi spiccioli che ci rimanevano, la sua felpa coi dinosauri sporca di salsa ne è la conferma.

"Andiamo a fare una gita", rispondo. Non saprei neanche come spiegare a un bambino di otto anni tutto quello che sta succedendo. È inevitabile renderlo anche solo in minima parte consapevole, non sono come sono riuscita a tenerlo nella sua bolla fino ad adesso, miracolo forse o fortuna, due parole che non si sentono mai da queste parti.

"Anche Wynona e Mad vengono con noi?", il volto gli si illumina di gioia. Sto tirando fuori alcune cose da sotto la branda di Wynona: utensili di prima necessità, un paio di vestiti, una vecchia foto che non mi appartiene... tutte cose che porteremo con noi.

"Solo Mad", riesco a malapena a pronunciare. Non c'è lo fatta a dirgli la verità. Avrei semplicemente potuto omettere qualcosa, ma non riesco ad ammettere che lei non ci sia più. 'Ha un impegno importante' o ' è stata chiamata per un lavoro', sono le uniche scuse valide.

"Davvero posso venire?", gli occhioni nocciola di Mad sono carichi di speranza l'unica cosa che questo posto non è ancora riuscito a uccidere. Anche lei è seduta nella stessa posizione di Kyle, con una maglietta altrettanto logora e i capelli arruffati identici a quelli della sorella.

"Certo che puoi, anzi devi!", le dico sedendomi a terra vicino a loro. Da questa visuale il mondo ha un'altra prospettiva. Mi appoggio con un gomito alla borsa di tela nera nella quale ho inserito tutte cose alla rinfusa, disordine e caos sono le mie parole chiave.

"Chi lo dirà alla mia sorellona quando ritorna?" , adesso i suoi occhi sono quasi languidi e un colpo al cuore mi spiazza.

"Non preoccuparti lei lo sa già e ha detto di divertirti e fare attenzione. Sarà come un gioco, una specie di missione segreta", così dicendo mi guardano entrambi stupiti. È più pericoloso di quanto sembri, non so neanche se riusciremo a uscire vivi da qui, eppure è l'unico modo che mi viene in mente per non spaventarli troppo.

"Si vince qualcosa?", Kyle è in piedi quasi euforico e devo fargli segnale di abbassare il tono della voce per non destare troppi sospetti. Andare via di solito è impensabile e non abbiamo un vero e proprio piano. Ho deciso tutto subito dopo la morte di Wynona e le ore successive non le ho esattamente passate a curarne i dettagli. Faremo quel che potremo.

"Un bellissimo regalo a sorpresa, ma non potete ancora sapere cosa. Inizieremo domani mattina. Ora però a lavare i denti e subito a letto, non vorrete essere troppo stanchi per giocare" dico, vedendoli correre contenti. Ho paura che questa felicità durerà davvero poco, probabilmente solo qualche altra ora.

Per tutta la notte non riesco a chiudere occhio nonostante sia tutto pronto per quella che probabilmente sarà la missione suicida del secolo. Mancano solo alcune piccole cose, ma ci penseremo direttamente domani. Questo posto non ci vedrà per più di un'altra notte. L'attesa del sorgere del sole è diventata ormai quasi un'abitudine, lenta e angosciante come sempre; non ricordo neanche più l'ultima volta che ho fatto una dormita come si deve, risvegliandomi appagata dal sonno. Esistono delle vitamine che aiutano a non dormire senza conseguenze ed ovviamente non posso permettermele, l'unica cosa che mi fa andare avanti in questo modo è la forza di volontà. Cambio i vestiti e faccio un'ultima doccia come buoni propositi per iniziare questa giornata.

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