Capitolo 18 -Alessia-

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Alexander aveva visto il pugnale, non potevo più nascondergli nulla, non mi avrebbe mai creduto se avessi detto che non era mio oppure che io non c'entravo nulla.

Così gli spiegai quello che successe davvero, sin dall'inizio ma mancando alcune parti.

<<Mi trovavo a casa di Ivan con il mio gruppo di "amici", quando ad un certo punto sentono bussare, ma alla porta non c'era nessuno solo un pacco nero a terra con una rosa del medesimo colore sopra. La presero e io l'aprì.
Dentro quella scatola c'era... C'era quel pugnale con una lettera all'interno, il pacco era destinato a me ma arrivò a casa di Ivan, presa dal panico andai a casa. Nascosi il pugnale dentro a tante scatole per non farlo scoprire a nessuno.
Mio padre però il giorno dopo mi chiamò nel suo ufficio e mi mise quella scatola davanti, quella dove avevo nascosto il pugnale, solo che dentro c'era un peluche...>> aggrottai la fronte
<<E c'era anche una rosa nera>> si mi ero dimenticata di quella, avevo talmente tanta paura che non ci feci caso.

<<Io non avevo messo quel peluche la dentro anzi, non lo avevo proprio più in camera, la sera dell'incidente prima di cadere vidi un'altra rosa nera vicino al semaforo ma non feci in tempo a mettere a fuoco e poi stamattina. Stamattina dopo aver aperto il mio armadietto trovai il pugnale dentro ma la preside mi vide, a fine giornata avrei dovuto parlare con lei e con i miei genitori, anche se io non c'entro nulla perché il pugnale dopo quel giorno non lo trovai più.
A terra vicino al mio armadietto trovai un'altra rosa nera>> conclusi, Alexander ci pensò su.

<<Quindi c'è un pazzo che ti perseguita>> disse
<<Mh>> risposi.

<<Bhe, se la prima volta hai trovato la rosa nera sulla scatola e poi a seguire da altre parti allora sarà sempre lui, quindi. È entrato in camera tua, hai dei fratelli per caso?>> chiese.

Uè, abbiamo la stessa mentalità

Non ti ci mettere anche tu

<<Si, due>> dissi
<<Bene, ne hai parlato con loro?>>
<<Non lo sa nessuno apparte...te>> dissi.

<<Per caso hai mai notato qualche graffio vicino alla serratura della finestra?>> oh sì certo, ma quelli li facevo io per uscire di nascosto.

<<Si, ma non c'entrano niente>> dissi.

<<Allora le cose sono due, o è veramente un pazzo, o è uno dei tuoi fratelli o, che ne so, anche tutti e due insieme>> disse, io scossi la testa
<<No, è impossibile, non farebbero mai una cosa del genere>>
<<È questo il punto, chi ti dice invece che non abbiano una doppia faccia? Prendi me per esempio, non sono chi credevi che fossi>> disse.

Idiota, non avrei mai dubitato dei miei fratelli se era questo il suo intento.

<<Ma la lettera invece? Cosa diceva?>> mi chiese poi
<<Se uscirò viva tra oggi e domani te lo farò sapere>> dissi sorridendo ironicamente.

Lui sbuffò
<<Tuo padre non può essere un mostro>>
<<Ti ho detto che non lo conosci>> sibilai, non poteva sapere cosa mi faceva se osavo disobbedire o trasgredire le regole.

<<Ormai ci stiamo dicendo tutto, quindi perché non mi dici anche come si comporta?>> mi chiese
<<È pronto!>> urlò Logan dalla cucina per farsi sentire ed io lo ringraziai in silenzio.

<<Dopo ne continueremo a parlare>>disse Alexander
<<Ne dubito>> dissi e mi avviai in cucina.

<<Logan e la tavola?>> disse Alexander
<<O cucino o apparecchio>> disse lui scrollando le spalle ed io stavo iniziando a stufarmi.

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