Capitolo 33 -Alexander-

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20 giorni dopo...

Amavo questo periodo del mese, si passava molto più tempo in famiglia e si facevano tantissimi regali.

Stavamo addobbando la casa e stranamente era venuta anche mia madre insieme a Liam, mio padre aveva iniziato a frequentarsi con una sua collega di lavoro e quindi c'era anche lei.

Stasera ci sarebbe stata la vigilia di Natale, vidi Ariel che stava cercando di attaccare un festone in un'angolo del soffitto.

<<Non credi sia troppo alto?>> La sbeffeggiai
<<Per questo ho preso lo scaletto no?>> Disse e poi riprovò ad attaccare il festone.

<<Attenta che cadi>> dissi e lei sbuffò
<<Guarda che lo so>> guardò in basso per parlarmi ma poi se ne pentì subito
<<Ok Alessia non guardare giù>> bisbigliò tra lei ed io sorrisi.

<<Se hai le vertigini ti conviene scendere, nanetta>>
<<Non ho le vertigini, c'è la posso fare>> si allungò di poco
<<C'è l'ho fatta cazzo, si!>> Si distrasse un attimo e cadde, per fortuna la presi subito
<<Che ti avevo detto?>> Dissi
<<Mh, si, può capitare a tutti>> si giustificò e poi la feci scendere.

Non l'avevo mai vista così spensierata, mi piaceva questo lato di lei.

Ultimamente mi stavo frequentando molto anzi, parecchio con Jennifer, veniva sempre qui e avvolte ci eravamo ritrovati ad uscire sempre da soli e a me questa cosa non dispiaceva affatto, solo che Ariel avvolte non mi rivolgeva la parola per giorni.

<<Bene, chi ci aiuta ad addobbare l'albero?>> Disse Logan, alla fine non era più partito, proprio come credevo.

Si era iscritto all'università di giurisprudenza, proprio quella dove andava Ariel, io invece avevo cambiato, avevo deciso di studiare medicina e Ariel l'aveva presa piuttosto bene.

Cioè, se per averla presa bene intendiamo -sbattermi la porta in faccia dopo la notizia- allora si, dovrebbe averla presa abbastanza bene.

Sentimmo suonare il campanello
<<Vado io>> disse Ariel sbuffando
<<Chi cazzo sarà ora>> borbottò a bassa voce per non farsi sentire ed io dovetti trattenere una risata.

Aprì la porta e si trovò a terra
<<Ciao Ale!>> Erano Caym e Jennifer che gli erano praticamente saltati addosso.

<<Ragazzi, così l'ammzzerete santo cielo!>> Ed ecco Cassandra, la madre di Ariel, stasera avremmo mangiato tutti insieme ed anche domani.

Di Matt non avevano ancora trovato nulla, era come scomparso.

Era capitato che di notte Ariel si sentisse male ed io ero sempre lì ad aiutarla, non faceva altro che pensare a lui e se avrebbe fatto del male alla sua famiglia, poi pensava a quel pazzo che aveva mandato un biglietto e si trovava proprio nel libro di Ariel, me ne ero accorto perché una sera presi a sfogliare i suoi libri , volevo sapere cosa l'avesse scioccata quel giorno.

Avevo scoperto anche -grazie a Logan- che usava la piastra per ustionarsi, non gli avevo fatto la ramanzina, non sarebbe servito a nulla però feci sparire tutte le piastre che c'erano in casa.

<<Razza d'idioti se non vi toglierete subito da sopra di me vi ritroverete con una gamba in meno perché ve le spezzo!>> I suoi modi non erano cambiati di sicuro.

Caym e Jennifer si alzarono subito e gli tesero la mano che Ariel afferrò per alzarsi.

Si pulì i pantaloni poi abbracciò la mamma.

<<Abbiamo portato i regali!>> Disse Jennifer.

<<Bene, dobbiamo ancora decorare l'albero, appena finito metteremo tutti i regali lì sotto>> disse mio padre.

Good Boy Where stories live. Discover now