Capitolo 36 -Alessia-

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Logan prese a divorarmi le labbra mentre con forza mi palpava il culo.

Ma tu guarda a questo

<<Senti un po' verginella...>> Disse tra un bacio e un altro
<<Mh?>>
<<Il reggiseno non lo porti o sbaglio?>> No, non lo portavo.

<<In casa preferisco stare comoda e poi da sotto il maglione non si vede niente, pure se si vedesse hai qualche problema?>> Lo sbeffeggiai
<<Nono, fai quello che vuoi della tua vita, io non posso dirti nulla>>.

Gli slacciai la cintura dell'accappatoio e lui mi tolse il maglione e il pantalone, poi mi fece sedere sul lavandino e sussultai per il freddo
<<Allora?>>
<<Allora niente...>>
<<Mh?>> Risi
<<È piccolo signor Smith>> lo presi in giro e strofinai la mia punta del naso sulla sua.

<<Ah e questo per te sarebbe piccolo? I tuoi limiti?>>
<<Non ne ho in realtà, preferisco le donne>>
<<Allora stasera il signorino qui presente ti farà cambiare idea>> disse.

Mi palpò un seno e con le labbra si avvicinò al mio collo per inalare il mio profumo
<<È forte>>
<<È menta>> dissi
<<Mh, non sapevo che esistesse un profumo alla menta>> disse lui appoggiandomi le labbra nell'incavo del collo
<<Io non uso profumi...in realtà>> completai la frase ansimando perché fece entrare due dita dentro di me iniziando a muoverle.

<<Sei sleale Smith>>
<<Questo è il mio gioco Ackerman>>roteai gli occhi
<<Col cazzo che ci casco>> buttai la testa all'indietro.

Cazzo, era stato troppo veloce a fare tutto.

Estrasse le dita e passò subito alla lingua
<<Diamine Smith, bari spesso nei giochi allora>> gli misi una mano tra i capelli e li strinsi.

Stavo morendo e in più mi stavo mantenendo con forza al lavandino per non cadere.

<<Logan>> ansimai e quando lui passò con la lingua a stuzzicarmi il clitoride strinsi di più i suoi capelli.

Mi strinse una coscia
<<I miei capelli sono oro colato verginella, ti consiglio di trattarli bene>>
<<Sta zitto>> lui sorrise beffardo, il mio tono di voce era drasticamente cambiato, non reagivo mai così, di solito ci voleva di più per farmi perdere il controllo, molto di più.

<<Hai detto il mio nome solo una volta...>> Mi prese per i fianchi e mi fece scendere per sbattermi al muro
<<...e tu dovresti dirlo almeno cinque o che ne so, di più?>> Risi
<<Ah ma davvero? Hai tutte queste potenzialità?>>
<<Ti ricordo che qui a fianco ci sono le camere dei vostri genitori, compresa quella di Dylan e Ester>> spalancai gli occhi.

Cazzo, me ne ero completamente dimenticata, questo lurido bastardo...

Mi fece stringere le gambe attorno ai suoi fianchi ed entrò velocemente dentro di me, non me ne ero neanche accorta porca miseria, mi fece urlare di nuovo.

<<Si, ora sì che ci siamo... Guarda che non m'importa se ti faccio male verginella>>
<<Non me ne fotte un cazzo neanche a me>> dissi ansimando e gettai la testa al muro.

<<Bene allora>> iniziò a spingere ed io strinsi le palpebre.

All'inizio si che faceva male, mi sentivo andare in fiamme.

Mi appoggiai con le mani dietro la sua nuca.

Si fiondò sul mio seno e con la lingua mi stuzzicò un capezzolo.

Good Boy Where stories live. Discover now