Imaushi Wakasa

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<<Sei solo uno stronzo!>>

Gli hai urlato contro arrabbiata mentre ti trattenevi dal lanciargli qualcosa.

Ti guardò con la sua solita espressione annoiata e annuì, senza dire una parola e andò a sedersi sul divano.

<<Non parlarmi mai più! Ti odio!>>

Hai urlato ancora una volta, ma sei stata completamente ignorata da tuo marito.

Stavate litigando per un pezzo di torta. In effetti ne avevi lasciata una fetta da parte per te ma tuo marito l'ha mangiata a prescindere dal post-it.

Lo aveva letto ma l'ha ignorato come fa quasi sempre.

L'hai guardato un'ultima volta e te ne sei andata, andando nella vostra stanza condivisa.

Normalmente non ti saresti arrabbiata per qualcosa di così insignificante, ma era quel periodo del mese e con gli sbalzi d'umore che avevi, non ci pensavi due volte a urlare contro il pover'uomo.

Inoltre quella sensazione sotto le gambe ti stava dando un fastidio che non può essere descritto a parole.

Era uno dei primi giorni, quindi ti sporcavi più in fretta, e ti chiedevi perché non fossi già morta, con tutto il sangue che stavi perdendo.

Ti alzasti in piedi e te ne pentisti subito, ma dovevi cambiarti, così hai accelerato la tua passeggiata e sei andata in bagno.

Apristi il tuo armadietto e trovasti il pacco di assorbenti vuoto, o meglio, ne era rimasto uno ma dopo avresti dovuto comprarne altri.

Ti sei cambiata rapidamente e ti sei rilassata un po' sentendoti pulita.

Sospirasti e prendesti la borsa, pronta per andare al minimarket a pochi passi dal vostro appartamento.

Wakasa osservò attentamente i tuoi movimenti, e quando sentì la porta d'ingresso chiudersi, tirò un sospiro di sollievo.

Si alzò e indossò la giacca, pronto a seguirti.

<<Quella donna è capace di tutto in quello stato>>

Pensò mentre si metteva le scarpe.

Prese le chiavi e uscì di casa, sapendo benissimo dove fossi diretta.

Nel frattempo, sei entrata nel negozio andando direttamente nel reparto che ti interessava.

Prendesti alcuni pacchi e quando ti voltasti vedesti un uomo più anziano che ti dava un'occhiataccia. Tu lo fissasti e lo facesti andare via.

<<Pago e vado a casa>>

Mormorasti.

Però prima di andare alla cassa, ti sei diretta verso la sezione del cibo spazzatura. Ti sentivi in colpa per avergli urlato contro, quindi hai pensato che sarebbe stato carino portargli qualcosa.

Mentre camminavi vedevi gli sguardi delle persone su di te, come se fosti una criminale scappata di prigione.

Ma prima che potesti dire qualcosa a quelle persone, sentisti qualcosa avvolgersi intorno alla tua vita.

Abbassasti lo sguardo e notasti delle mani che legavano le maniche di una giacca, e quando ti voltasti vedesti tuo marito.

La sua espressione era calma e tu non stavi facendo domande, sapendo già perché l'avesse fatto.

<<Avresti potuto mandare me>>

Disse mentre prendeva i pacchetti di assorbenti dalle tue mani.

Hai abbassato lo sguardo, imbarazzata.

<<Scusa>>

<<Ecco perché eri più pericolosa del solito, eh?>>

Ha scherzato Imaushi mentre ti seguiva.

<<Se vuoi dopo possiamo coccolarci>>

Aggiunse sussurrando l'ultima frase.

Wakasa aveva iniziato a capire come rallegrare il tuo umore quando avevi le mestruazioni.

<<Ti amo così tanto!>>

Hai detto mentre cercavi di non ridere.

<<Ti amo anch'io, ma fai davvero paura quando cambi umore>>

Rispose mentre metteva qualche spuntino sul carrello.

<<Grazie Imaushi, sei il migliore>>

<<Lo so>>

*Angolo autrice*

Spero vi piaccia e che non ci siano errori

<33

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