Si sedette alla scrivania della sua camera, erano ormai le 18.40 e il cielo era già buio, prese il suo quaderno e una matita. Un respiro profondo e iniziò a scrivere.
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29 dicembreStato di paranoia costante
Switch molto frequenti
Ansia ingiustificata (sembrerebbe)
Episodi depressivi frequenti
Cambiamenti repentini di umore
Instabilità emotiva
Attacchi di rabbia pesanti
Attacchi di panico diminuiti
Difficoltà a mangiare gestibili
Stanchezza mentale in aumentoRiesco tuttavia a riconoscere meglio cosa è giusto e cosa no, a gestire la rabbia e gli istinti autolesionistici. Penso sia merito di Jimin, voglio stargli accanto quindi devo essere forte e intelligente.
Non capisco cosa provo per lui, se lo amo o se mi sto solo costringendo a provare un'esperienza adolescenziale. Mi sento stupido a dirlo, è ovvio che io lo ami, solo che non so come gestire la cosa.
Non so come gestire i sentimenti, non ho mai amato e non sono mai stato amato. Non voglio ferirlo, ma dannazione, ho il presentimento che accadrà. La mia mente mi fa brutti scherzi.
Sono così stanco di non capirci nulla, vorrei solo fosse tutto più semplice. Ecco cosa vorrei. Ma non si può, non per uno come me, quindi mi limito a fare il possibile per farlo essere stupendo.
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Chiuse il quaderno, si stropicciò gli occhi stanco e percepì il senso di fame farsi presente. Scese in cucina, e cosa meglio dello yogurt per schimicare? Bene, ma tre di yogurt.
Era assolto nel suo mondo, mangiando meccanicamente e fissando il display del telefono "seguendo" la serie tv che aveva scelto.
D'un tratto si mise in pausa e dalla parte superiore dello schermo comparse il banner delle chiamate. "Chiamata in arrivo da Zanna", e rispose.
Attese in linea fino a che l'altro parlò: "Io vorrei un gelato, ma siete chiusi." si lamentò Jimin con un tono quasi infantile, "Yoooooon, me lo porti un pochino di gelato alla vaniglia?" chiese poi.
Yoongi rise, non sapeva se fosse l'erba a renderlo tanto divertente, ma in quel momento gli pareva davvero esilarante. "Zanna, sono quasi le sette di sera, fa freddo, a momenti nevica e tu mi chiedi di portarti del gelato?" chiese retorico.
"Sono a casa da solo, se vuoi puoi venire anche tu qui." e di nuovo, non sapeva se fosse perché aveva fumato, ma in quelle parole scorse una sorta di malizia. Non ne era certo.
"Umh Zanna, non vorrei star fraintendendo-" ma prima che finisse la frase, Jimin lo interruppe a sua volta: "No, hai capito bene. A dopo." e mise giù.
Yoongi non era mai stato un ragazzo sportivo ne tanto meno atletico, eppure in quella situazione balzò fuori dal letto in pochi secondi preparandosi in altrettanti istanti.
Raggiunse l'unico supermercato nei dintorni in scooter, sentendo persino le arterie congelarsi, e successivamente casa di Jimin. Di certo il gelato non si era sciolto, ma probabilmente gli era andato in cancrena metà del corpo.
"Zanna. Apri q-questo cancello. Q-qui si congela. E fammi trovare una co-coperta o il gelato te lo metto nel-" e giusto prima che finisse, il cancello si aprì.
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diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)