"Quindi, indirettamente, tu mi stai chiedendo di venire da te a San Valentino?" domandò Yoongi, divertendosi a rigirare il coltello nella piaga.
"Si, per la ventesima volta, vorrei tu venissi da me il 14 febbraio..." rispose Jimin, sempre più a bassa voce. "E azzardati a dire di nuovo che sono un romanticone e giuro che io..." iniziò a minacciarlo.
"Che tu?" chiese Yoongi divertito, pensando che il proprio ragazzo non poteva far paura neppure a un bambino. "Giuro che a San Valentino non riceverai il tuo regalo." disse Jimin, con tono malizioso e un sorrisino di sfida.
Al menta quasi cadde la mascella per terra, aveva sentito bene? Aveva visto bene? Subito si scusò, dando ragione a Jimin. "Noo noo noo scusa Zanna sono uno scemo lo so sono davvero un coglione perdonami amore."
Jimin scosse la testa ridendo, "Che scemo, cosa non faresti pur di scopare?" chiese retorico. "Lascia stare, non so da quanto sono in astinenza solo per te." rispose Yoongi, fintamente afflitto.
....
Così, tra un bacio rubato e l'altro, la fatidica data era effettivamente arrivata. Yoongi suonò al campanello del platino, il quale non tardò ad aprirgli.
"Come stai?" chiese Jimin, sorridendo. Ma Yoongi fu molto più diretto: "Tutto ok, quindi scopiamo o no?" domandò ironico, ma neanche troppo. Per poi posare il casco vicino all'appendi abiti.
Jimin lo squadrò, incrociando le braccia al petto: "Non si usa salutare, non si usano più le buone maniere, non si usa più il romanticismo.... Min Yoongi, mi deludi." disse alzando gli occhi al cielo.
"Ahhh e va bene." sbuffò il menta, tirando fuori dalla tasca un pezzo di carta. "So che non ti piacciono i fiori, quindi ho comprato un cartoncino aromatizzato alle rose." disse porgendogli il regalo.
Jimin sorrise soddisfatto, non importava il regalo in se, gli bastava sapere che lo aveva pensato. "Bravo Yoon, ora possiamo andare in camera a guardare un film." continuò il menta.
Era in quell'appartamento da pochi minuti, ma già si era arreso all'idea che anche quella notte sarebbe andata in bianco. Poco importava, gli bastava passarla serenamente: era il suo primo San Valentino da fidanzato.
Poi, circa a metà del film, Jimin stoppò tutto: "Senti non mi va di aspettare, io il regalo te lo voglio far vedere subito. Ma attento Min, sei la prima persona di cui mi fido tanto, quindi non giudicarmi. È un atto di fiducia." disse, per poi alzarsi e andare in bagno.
Yoongi rimase interdetto, era tanto preso dalla trama di quello schifoso film romantico anni '50 che ci mise qualche secondo per realizzare l'accaduto. E ci pensò intensamente, ma non aveva la minima idea di cose potesse essere quel regalo.
E fidatevi, non importa cosa potesse aver pensato, nulla era all'altezza di quello che qualche secondo dopo gli si sarebbe parato davanti... un vero e proprio dono di dio.
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diciassette occhiatacce
General FictionJimin contava involontariamente le volte in cui faceva contatto visivo con gli altri, Yoongi odiava guardare la gente negli occhi. I fatti narrati sono totalmente scollegati dalla realtà, si trattano temi delicati. Buona lettura :)