Ventisette

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Più volte credeva di aver risolto e superato i suoi demoni interiori, ma si rendeva conto che erano ancora presenti, li aveva solo messi in disparte.
Ora ne "sentiva" di nuovo la presenza, "sentiva" che bruciava dentro di sé; era arrivato il momento di tirare fuori tutto, di mettere le persone di fronte alle realtà che non volevano vedere. Era il momento di bruciare ogni apparenza, per poter rivelare la vera natura dei fatti. Decise quindi di fare un tentativo con qualcuno che conosceva. Un giorno, mentre passeggiava, Ophys incontrò Ventisette, e dopo pochi minuti, questa cominciò a vantarsi della sua apparente sapienza, riguardo un dettaglio estetico che a Ophys non dispiaceva, visto tutto l'impegno che ci aveva messo per apprezzare ciò che era davvero, senza preoccuparsi di sembrare diverso: il suo viso aveva tratti maschili, e non gli dispiaceva affatto. Aveva provato a camuffare in tutti i modi quei dettagli androgini, finché un giorno, guardandosi allo specchio, capì che lui non doveva apparire per compiacere gli altri, ma che voleva essere sé stesso e piacersi. E si impegnata ogni giorno per ricordarsi che lui era, non appariva. Molti gli avevano "suggerito" di aggiustare i tratti maschili, provava a spiegare che non lo riteneva un problema, ma a nessuno importava del suo pensiero, e di quello che voleva per sé, erano troppo presi dalle loro stupidaggini estetiche. Per l'ennesima volta, un'altra che non riusciva proprio a farsi i fatti suoi.
Per quanto Ophys fosse una buona persona, era nauseato dell'ennesima stupidata, e cominciò a guardare intensamente Ventisette, l'ennesimo "saputone"; lo guardava fisso e senza distogliere mai lo sguardo, al punto che la pelle del viso di Ventisette cominciò a consumarsi, come se una fiamma la bruciasse dall'interno, finché non rimasero teschio e occhi, tutto senza pelle, avvolto solo dalla propria oscurità. Ventisette si disperava, gridava terrorizzata, Ophys era sbalordito, non capiva come questa trasformazione fosse avvenuta, in fondo lui l'aveva solo guardata... Mentre si stava ancora chiedendo cosa fosse successo, ecco che sentì altre grida, e dopo pochi secondi si rese conto che si trattava ancora di Ventisette; riuscì a vederla, e ciò che vide lo sorprese decisamente il doppio: il suo viso aveva preso tratti androgini!
Mentre quella continuava a guardarsi incredula e terrorizzata, Ophys non riuscì a trattenere una sonora risata profondamente divertita. Ero sorpreso, ma anche divertito, e non se ne vergognava affatto! Forse Ventisette, e chiunque ne avesse seguito le sorti, avrebbero capito che essere giudicati per come si è, ferisce, e anche se non si dimostra apertamente, si accumulano emozioni negative, che possono esplodere come vulcani e distruggere tutto ciò che trovano.

Hypnö Where stories live. Discover now