GIUNGLA ELETTRICA

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Al banco degli alcolici avevano assunto una nuova bartender, una tipa carina per Giordano, molto bella per Marco, da scopata estrema senza alcun dubbio per Amalia

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Al banco degli alcolici avevano assunto una nuova bartender, una tipa carina per Giordano, molto bella per Marco, da scopata estrema senza alcun dubbio per Amalia. Era comparsa così nel nulla, da una notte all'altra al club Sirena. Prima c'era stato un tizio pelato con un piercing nero al naso, uno che sembrava antipatico anche se quando porgi il token e ordini il drink non è che te ne stai a chiacchierare col barista tutto sto tempo. Soprattutto quando il locale è pieno e si accalcano tutti al banco per usare la prima consumazione. C'è chi tra i clienti ordina da bere subito, appena mette piede nella discoteca perchè è nervoso e poi c'è chi ordina da bere dopo un'oretta portandosi vicino la preda adocchiata sulla pista da ballo. Ad ogni modo questa storia non verte su chi si porta a letto la barista nè su quando è opportuno utilizzare il proprio gettone drink. Questa storia parla delle vite danzanti colpite dal riflesso della palla da discoteca una notte di Venerdì o forse era Sabato oppure Domenica.

MICHELE "Una goccia di sangue rende l'erba più verde"
Avevo sentito da qualche parte questa frase. Una goccia di sangue...

- E smettila di strattonarmi, non ho mica dieci anni?

- Li dimostri - scherza mia sorella Anna, - co sto viso liscio, non hai un pelo in faccia. Seguimi senza fare storie. Qua in mezzo ci perdiamo. Hai visto quanta gente c'è stasera?

Della serata non me ne fregava niente. Avrei preferito starmene a casa a leggere o giocare. Sarei andato a dormire presto e mi sarei risvegliato fresco la mattina seguente per studiare. Studiare per i test di ammissione all'università. E invece mi trovavo tra ste facce di cazzo un po' sballate un po' rimbecillite di loro. Sotto i neon e le luci stroboscopiche si perde il senso dell'orientamento. Nel locale buio sembrava di vagare nel nulla.
Anna continuava a strizzarmi la mano e a urlare permesso tra gruppetti di ragazzi e ragazze.

-Sto cercando un posto dove sederci - disse.

Forse intendeva un posto dove farmi sedere. La sua intenzione era di scaricarmi in un posto prima di andare alla ricerca del suo principe azzurro. Non sapevo chi fosse ma all'occorrenza avrei pressato mia sorella per andar via. L'avrei fatto unicamente per i miei genitori, per quieto vivere.

Due giorni prima ero stato avvisato da mio padre che Anna sarebbe andata a questa festa a cui avrebbero partecipato tutti quelli del suo corso di lettere e per lui era una buona idea se l'avessi accompagnata. Si, una buonissima idea farle da guardiano. Guardiano di cosa? Del pudore di mia sorella? Ad ogni modo mi trovavo tra le ansie dei miei e il periodo ormonale di Anna. Io, povero stronzo e garante del nulla al club Sirena mi sedetti in un angolo libero su un divanetto rosso in pelle . Un posticino trovato per puro caso nella bolgia e poi, come anticipato, Anna si defilò dicendo che andava un attimo a prendere qualcosa da bere e che io, se volevo, potevo rimanere seduto qui accanto a uno che ha la camicia corta con motivo floreale, forse un altro fattone, puzzava di erba.

ANNA All'ingresso del locale avevo intravisto Marco, parlava con un gruppo di amici o forse erano colleghi. Speravo di non essere riconosciuta altrimenti che figura ci avrei fatto? Non ho mai visto qualcuno che porta fratelli e sorelle a ballare. La pista da ballo era super affollata. Roba che non vedevo dai tempi delle serate di capodanno durante gli anni di liceo. Mi stava assalendo la paura di non riuscire a trovare Marco una seconda volta lì in mezzo. Così prendo Michele per mano destreggiandomi tra la folla e portandoci verso le pareti del locale in cerca di posti a sedere.

-Fai piano, mi stai strapazzando la mano - dice Michele

E chi se ne frega pensai, era con me per volere dei nostri genitori. Pensava che fossi così ingenua da non essermene accorta? Purtroppo lui guidava la macchina quella sera e avrebbe potuto dire in qualsiasi momento che voleva tornarsene a casa.
Che brutta cosa essere dipendente da qualcuno.
Avevo le ore contate quindi rapida gli trovai un posto vicino a uno che puzzava di erba. Dissi a Michele che faceva troppo caldo e che avevo bisogno di bere. Lui annuì e gli lanciai un'ultima occhiata per dire se ti alzi da qui oppure vieni da me a dirmi tra un'oretta che ti sei già scocciato giuro che ti ammazzo, a casa non ci torni da mamma e papà.
Scappai verso la pista da ballo attraversando di nuovo tutti i ballerini indemoniati, le casse pompavano "I don't care" degli Icona Pop, un pezzo molto demodè...ricordo d'infanzia.
Mi ritrovai così nella zona bar ma di Marco neanche l'ombra.

MARCO Ero appena tornato dalla palestra con un sonno addosso che avrei dormito per dodici ore di fila quando ricevo un messaggio sul telefono da Giordano:

Ue sce' hai da fare stasera?
                                                                        No perchè?
Ci sta una serata al club Sirena
Una delle promoter dell'evento è una mia amica
e mi ha detto che in lista ci sono un sacco di
ragazze. Dice che è un rapporto quasi di 1:8
                                                                        Che cazzo dici?
Ti dico che è così
Se vuoi partecipare il nome della lista è Enjoy

L'ultima volta che mi ero fidato di Giordano era stato alla serata di Halloween dell'anno scorso. Un flop totale, la sagra della salsiccia.
Non avevo niente di meglio da fare. Il giorno dopo non avevo corsi da seguire.
Una doccia veloce, profumo Dolce e Gabbana grey, camicia di lino bianca, bermuda blu e non appena varcato l'ingresso del club mi ero dimenticato della stanchezza. Giordano fumava vicino al guardaroba. Fumai due sigarette con lui per sopprimere gli sbadigli.

GIORDANO La vita da promoter non faceva più per me. A ventisette anni e qualcosa di soldi da parte avrei preferito passare allo step successivo. Ma qual è lo step successivo di un promoter? I soldi erano troppo pochi per aprire un'attività. Al massimo potevo diventare il capo dei Pr. Mentre pensavo a cosa ne avrei fatto della mia vita, davo volentieri una mano alle nuove reclute: baristi, croupier, addetti alla pulizia, altri promoter. Amalia era una di questi ultimi. Persona di buona famiglia, frequentava il mio ex liceo. Sapevo che le avevano affidato una lista per quella sera al club Sirena.

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